Risorse

Nel 2018 la parola “fine” all’odissea chiamata Equitalia?

Da qui a due anni i cittadini potrebbero dire addio all’Agenzia di Riscossione. Ad annunciarlo, nei giorni scorsi, il capo del Governo Renzi attraverso #Matteorisponde. Sono molti i segnali che lasciano intendere che la dismissione di Equitalia sia in fase di avvio. L’Ente, quasi certamente, verrebbe accorpato all’Agenzia delle Entrate. 
 
 
La fusione tra i due sarebbe all’insegna di un cambio di approccio. Infatti, se negli ultimi anni, per ovvi motivi, Equitalia veniva associata automaticamente a cose come i pignoramenti e i fermi amministrativi, dal 2018 la strada maestra diventerebbe quella della concertazione e conciliazione con il cittadino e/o l’azienda indebitata. L’esecuzione giudiziaria costituirebbe quindi una sorta di estrema ratio, uno strumento a cui ricorrere solo in casi particolari. 
 
 
Tuttavia, l’unione comporterebbe non solo accentrare la funzione di accertamento e quella di riscossione nelle stesse mani, ma porrebbe anche svariate problematiche sul piano concreto. Ad esempio: che fine farebbero i dipendenti? E ancora, sarebbe necessario bandire un concorso, in virtù del cambiamento di status giuridico da Ente privato a pubblico?
 
 

 

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Prestiti per 1 giorno. Negli USA è una prassi barbarica

Sei in difficoltà e ti servono al volo 400$? Negli USA esiste il Payday Loan. Il prestito di 1 giorno.

In cambio devi offrire la tua auto in garanzia e, se non restituisci il prestito dopo 24 ore, vengono con il carro attrezzi e ti prendono la macchina senza neanche notificare l'atto di pignoramento al proprietario.

Questa prassi è prevista in 20 stati USA, ed il tasso d'interesse annuo (TAEG) arriva al 340%. Circa l'1% al giorno.

Ma dov'è la trappola? In genere il 60% dei richiedenti è in seria difficoltà e non riesce a rimborsare il prestito dopo solo 24ore. La loro auto viene pignorata e portata in un deposito privato che per liberarla richiede il pagamento di 200$. 

A questo punto si fanno avanti altre finanziarie "Auto Title Loans" che promettono al malcapitato di consolidare sia il prestito, sia la multa del carro attrezzi, che in ulteriore difficoltà accetta l'offerta e si ritrova ad essere debitore per altri dollari maggiorati da interessi su interessi senza via di scampo.

Google scende in campo. Big G per bloccare questa prassi da usurai legalizzati ha deciso che dal 1 Luglio 2016, vieterà gli annunci sponsorizzati sul noto motore di ricerca di finanziarie "Auto Title Loans" o "Payday Loans" e ha convinto il presidente Obama a formalizzare una legge che ne vieti l'uso e ad introdurre un sistema di notifiche (come avviene da noi in Italia) che avverta il consumatore dell'imminente pignoramento dell'auto.

 L'industria bancaria, di contro, ha proposto di estendere almeno a 30-45 giorni il prestito, ma non a perdere gli interessi attuali, visto che il governo avrebbe fissato un limite al 36% rispetto al 340%.
Dennis Shaul, il presidente dell'Associazione Nazionale dei Prestiti Giornalieri, ha detto che queste regole faranno perdere business a molte finanziarie e non consentiranno ai consumatori in difficoltà economiche di accedere a piccoli prestiti per le loro emergenze.

In Italia questi prestiti sono vietati e comunque, qualsiasi pignoramento ad auto o case deve essere sempre prima notificato tramite un ufficiale giudiziario e solo successivamente ad un decreto ingiuntivo firmato da un giudice.

E' il caso di dirlo: non sempre quello che succede negli USA è sinonimo di progresso e civiltà. 

Duccio
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Equitalia: fino a quando sono valide le notifiche degli avvisi di pagamento?

L’Agenzia di Riscossione ha l’obbligo di conservare copia delle cartelle finchè il credito non è stato recuperato. Dunque, anche oltre i 5 anni “canonici”. A sancirlo, la Cassazione. Infatti, in caso di contestazione della notifica dell’avviso di pagamento, è necessario dimostrarne la riferibilità. 
 
L’ordinanza a cui si fa riferimento è la n. 7615/2016, seguita al ricorso proposto da Equitalia contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale dell’Abruzzo. Nella pronuncia si legge che «a fronte dell’accertata impossibilità di verificare la corrispondenza delle notifiche prodotte dalla concessionaria alle cartelle prodromiche, è irrilevante la questione della ritualità delle notifiche delle cartelle, nemmeno in discussione, proprio in ragione della mancata produzione delle cartelle al fine dimostrare la corrispondenza delle notifiche alle cartelle medesime».
 
Dal canto suo, Equitalia dichiarava di non essere vincolata alla necessità di produrre in giudizio gli originali, dovendo esclusivamente conservare la matrice degli atti recapitati per 5 anni. Per tutta risposta, è stata sollevata la questione della riferibilità delle notifiche, «mancando le quali era evidentemente impossibile collegare il numero della cartella».
 

 

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