L’evasione è come la nebbia.
C’è, ma molti sembra che non la vedano. Ciclicamente, il tema torna alla ribalta, complice una buona dose di opportunismo mediatico, ma il polverone scatenato si risolve perlopiù in un nulla di fatto. Tuttavia, se “dall’alto” poco si muove, “dal basso” nascono alcune interessanti iniziative. Tra queste, Evasori.info. Qui di seguito la testimonianza di Patrizia Chiaramonte, componente dello staff.
Quando e come è nata l’idea del sito?
Il progetto è merito di un professore di informatica italiano che vive e lavora da molti anni in una università estera e che intende rimanere anonimo (usa lo pseudonimo Ace) per motivi di privacy.
L’idea è nata come reazione a una diffusa riduzione di senso civico: ad ogni rientro in Italia si poteva costatare una larga accondiscendenza verso atteggiamenti ingannevoli e fraudolenti: tanti italiani si sentono giustificati nel truffare i loro concittadini evadendo le tasse con l’alibi del “tanto lo fanno tutti!”, o dando la colpa allo Stato o altre categorie professionali.
Per provare a contrastare tutto ciò, dal basso e con un pizzico di tecnologia, nel 2008 è nato Evasori.info.
L’iniziativa è sviluppata e promossa su base volontaria, e non ha fini di lucro, sperando che così si possa dare un piccolo contributo per risvegliare la coscienza sociale degli individui. Il progetto è coadiuvato da un gruppo di volontari, professionisti di campi disciplinari diversi ma accomunati dallo stesso intento civico.
In che modo un cittadino e un esercente possono collaborare alla raccolta di informazioni presenti nel sito?
Con EVASORI.info, tutti possono collaborare contribuendo a fare un po’ di luce sulla piaga dell'evasione fiscale, piccola o grande che sia. Basta una segnalazione.
EVASORI.info è di fatto una piattaforma sociale e uno strumento antievasione utile, facile e anonimo, disponibile su web e come app su smartphone.
Spesso sono i piccoli gesti a fare la differenza come ad esempio richiedere sempre scontrini o fatture. Se qualcuno finge di dimenticarli o esige un prezzo maggiorato, si può segnalare attraverso la nostra app o il nostro sito.
La segnalazione è anonima e anonimo resta anche l’esercente segnalato (per rispetto alle normative della privacy). Viene tracciata solo la categoria professionale e una zona geografica approssimata.
Naturalmente è possibile promuovere anche gli esercenti responsabili e virtuosi, segnalando chi non evade e facendo loro un passaparola positivo e, questa volta, “in chiaro”, ovvero esplicitando il nome dell’esercizio commerciale.
Quali sono i vantaggi per chi ottiene la “certificazione” di Onesto?
Gli esercenti che aderiscono alla nostra iniziativa possono esibire il nostro bollino degli onesti o stamparlo sugli scontrini. Quando un cliente legge il bollino con l'app, l’attività viene segnalata sulla mappa e l’Onestometro sale. La mappa offre quindi l’indicazione specifica dell’esercente onesto, tutto ciò funziona da piccola bussola per orientare le scelte di tanti consumatori. Quale migliore pubblicità per un’attività commerciale? La reputazione diventa una chiave promozionale importante e verificabile direttamente.
Nasce così una "mappa degli onesti," utile per trovare e sostenere chi non evade.
Quali sono i Comuni e le categorie professionali più virtuose?
I dati sulle categorie sono disponibili sul sito. Difficile fare una classifica di categorie virtuose perché le professioni non sono facilmente confrontabili. C’è una classifica dei comuni onesti ma non abbiamo ancora abbastanza dati dai piccoli comuni, quindi per ora la classifica è dominata dalle grandi città. Vari dati riportati in base alle segnalazioni degli utenti sono visibili in costante aggiornamento sul portale.
Quali sono gli strumenti migliori, secondo voi, per contrastare con reale efficacia il fenomeno dell’evasione fiscale?
Gli strumenti più importanti sono di due tipi: maggiori controlli da parte delle istituzioni preposte, a tutti i livelli, e l’appello ai principi culturali ed etici, perché l’obiettivo non è punire ma evitare che l’evasione fiscale sia vista come vantaggiosa o peggio, necessaria. Pagare le tasse dovrebbe essere naturale e scontato, perché equivale a garantire ai cittadini i servizi fondamentali dello stato sociale: istruzione, sanità, trasporti, ecc. Naturalmente ognuno deve poter contribuire in relazione ai propri reali guadagni. La scuola e tutta l’area legata alla formazione, svolgono un ruolo imprescindibile nel veicolare contenuti e valori ispirati al senso civico, al rispetto e all’onestà. Sono i reali strumenti per un futuro che auspichiamo più resistente alla corruzione, agli illeciti e alla sopraffazione.
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Banche. Superati i 250 miliardi di sofferenze
11.04.2016 09:22I primi bilanci del 2016 cominciano ad evidenziare una montagna di prestiti non restituiti. Incagliati, a sofferenza, in mora, insomma debiti su debiti contratti da imprese e famiglie non saldati.
Ma come si è arrivati a superare i 200 miliardi di euro?
In gran parte è il risultato di una recessione che ha colpito con durezza impressionante il settore industriale, rendendolo incapace di restituire i prestiti ottenuti. Secondo un'analisi di Merrill Lynch, il 75% delle sofferenze era attribuibile alle aziende, e solo il 18% ai sottoscrittori di mutui.
Fino al perido pre-crisi, nel 2008 le due tendenze avevano invece la stessa percentuale, metà alle aziende e metà alle famiglie.
A 8 anni dall'inizio della crisi, il sistema aziende in Italia ha superato il 77%. In pratica tutte le sofferenze bancarie sono attribuibili alle aziende morose.
Aziende schiacciate dalla crisi, dalle tasse, dalla globalizzazione selvaggia alla quale non erano pronte.
L'Europa ci salvera!
Era quanto dichiaravano Romano Prodi, Massimo D'Alema e Carlo Azeglio Ciampi negli anni '90. Mai previsione fu così tanto sbagliata!
L'Europa ci ha indeboliti.
L'Europa ci ha indeboliti.
La mancanza di tutele dall'invasione asiatica, la mancanza di controllo sul tasso di cambio dell' Euro e le macroscopiche differenze di pressione fiscale tra gli stati membri dell'Europa, mette le aziende Italiani in crisi.
Le sta facendo fallire tutte. Una dopo l'altra. E le Banche italiane vengono trascinate a fondo con loro.
1997
Ecco una rara dichiarazione di Craxi sul futuro dell'Europa.
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Agenti di Commercio: dove sono finiti i soldi della Cassa Previdenziale?
07.04.2016 17:21
I vertici Enasarco sono finiti nel mirino della Procura Regionale presso la sezione giurisprudenziale della Corte dei Conti per la Regione Lazio. Saranno convocati in udienza il 24 maggio prossimo, venendo formalmente esortati a versare all’Ente di cui sono stati dipendenti 11,5 milioni di euro e relativi interessi. Tutto è partito da un investimento in attività finanziarie all’estero piene di derivati, che avrebbe originato un cospicuo danno alla Cassa Previdenziale degli Agenti di Commercio.
Questa vicenda finanziario-giudiziaria compromette seriamente le elezioni relative ai nuovi vertici Enasarco, peraltro le prime dalla sua istituzione. Finora infatti le nomine erano affidate alle associazioni datoriali e sindacali. Come se non bastasse, la situazione patrimoniale della Cassa era già stata inficiata da alcuni scandali.
Uno dei pilastri dell’accusa è rappresentato dal fatto che i vertici sotto inchiesta avessero firmato contratti e documenti senza conoscere l’inglese, sicuri che «nessun controllo sarebbe stato effettuato, e percio' ammettendo il rischio che si potesse realizzare una situazione pregiudizievole per la Fondazione, come poi avvenuto».