Risorse

Facebook contro Google vince 4-1

I dati che non ti aspetti
Che il digital sia destinato a rivestire un ruolo sempre più rilevante per il mondo della finanza è un fatto sotto gli occhi di tutti. Se sei un investitore (trader) e sei su questa pagina probabilmente hai fatto del digital il tuo mantra e ne sei più convinto di altri. Ecco qui dunque qualche ragionamento, tratto da alcune ricerche dell’ultimo mese, oltre che dall'esperienza diretta sul campo, che ti permetterà di convincere anche i più scettici. Vediamoli insieme

Facebook, una crescita inarrestabile!
Quotata a 20$ oggi ne vale 102$. In meno di 20 mesi!!! Cresce 5 volte ogni 20 mesi, contro Google che è passata dei 500$ ai 700$ nello stesso periodo.

Il RE dei social è arrivato e resterà qui per rimanere?
Anzi, le studia tutte per crescere e diventare sempre più pervasivo. Si registra infatti, secondo una ricerca di Adobe, che l'accesso a internet da mobile che cresce del 100% anno su anno, contro un più lento 12% che caratterizza gli accessi desktop. E Facebook viene visitata dal 94% dei cellulari, contro un 35% di Google.
 
La riscossa del Video
Se parliamo invece di tasso di penetrazione sulla popolazione, un dato su tutti è quello fornito dal report di Comscore Mediametrix: il 100% dei giovani inglesi tra i 15 e i 34 anni ha utilizzato Youtube nell’ultimo anno. Il fatturato pubblicitario su Youtube cresce del  200% rispetto al 2014, portandosi a 6 miliardi di $. Praticamente una manovra finanziaria quanto l'IMU in Italia.
 
E dal punto di vista commerciale?
Anche qui siamo di fronte a cifre pazzesche. Prendiamo Facebook, ad esempio. Le impression generate da Facebook Ads sono aumentate del 10% solo nell’ultimo trimestre.
La Land Rover ha dichiarato, in una recente intervista, che il nuovo strumento di Lead Ads messo a disposizione da Facebook ha ridotto di quattro volte il costo medio per contattare un potenziale cliente a discapito delle pubblicità di Google Adwords.
 

ADBlok colpisce principalmente le revenues di Google Adsense

Quel che non potevamo fare all’epoca era “disattivare” gli spot televisivi. Oggi invece, secondo una ricerca di Trendera, il 44% degli utenti maschili e il 42% di quelli femminili usa un programma di ad-blocking per evitare l’esposizione alla pubblicità online.
E come se non bastasse, addirittura il 32% di questi utenti utilizza più di un metodo per fuggire ai messaggi pubblicitari. 
Gli effetti?  
A farne le spese saranno i generatori di banner come Google Adsense, mentre per Mr.Zuckemberg il problema neanche si porrà. Al momento viaggia a 4 miliardi di $ a trimestre di fatturato e cresce del 38% a trimestre.
 

Ricerche sempre più local

Il motore di ricerca per Google è una parte fondamentale del fatturato. Da questo punto di vista i dati sono molto chiari. L’utente del futuro è a caccia di informazioni mirate e specifiche. Fino a 2 anni fa,  il 50% delle ricerche avveniva tramite l’inserimento di quattro o più parole (fonte: Ko Marketing).
Peccato che oggi è la localizzazione della ricerca a rappresentare un elemento chiave per fare business online (e offline). Secondo Elite Sem oggi,  il 51% degli utenti richiede risultati georeferenziati. E se rimaniamo all’interno dei negozi fisici, il 43% di chi ne varca la soglia effettua una ricerca per informarsi al meglio sui prodotti o servizi che si trova di fronte. Facebook conosce il luogo dove risiede il cliente, dove è stato ieri, l'altro ieri, ecc. Google ci prova, ma l'unico strumento di localizzaizone è l'IP del computer. Poco affidabile.
 
Ancora convinto che il digital non sia il futuro della finanza? Beh, questi sono i dati del 2015. Ci rivediamo nel 2016 con un’altra serie come questa. 
 
Vedremo il girone di ritorno! In riserva, ancora non utilizzato resta Whatsapp. Potenziale fatturato? Infinito...
 
Duccio
 
leggi anche 
 
 
 
Continua...

L'Italia non è più una nazione sovrana

Questo mese (Ottobre 2015, ndr) è stato negoziato in segreto il TPP e i dettagli non sono stati ancora pubblicati. 
I critici, tuttavia, compresi candidati democratici, sindacati e attivisti della privacy si sono allineati per attaccarlo. Le più recenti rivelazioni di Wikileaks non li rassicureranno affatto.
 
Ma che cos'è il TPP? 
E' l'accordo mondiale dove si sono riscritte le regole del commercio, i legami geopolitici quello raggiunto tra Usa e altri 11 governi nazionali per entrare a pieno regime e avere un impatto sull’economia americana e su quella dei restanti paesi contraenti che si affacciano sul Pacifico. 
In ballo c’è il 40% del totale degli scambi dell’economia mondiale ma anche la più complessiva creazione di un bilanciamento al ruolo economico della Cina, attualmente fuori dal trattato. Come l'Italia del resto...
Tra i paesi che hanno sottoscritto l’accordo ci sono Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Vietnam e, ovviamente Stati Uniti.
 
E cosa hanno deciso?
Maggiore potere nel bloccare informazioni imbarazzanti dalla pubblica fruizione. 
Sembra niente? Il trattato, in pratica darebbe ai firmatari la possibilità di abbreviare il procedimento legale se il furto di informazioni verrà ritenuto “dannoso per gli interessi economici di una parte, per le relazioni internazionali, o per la difesa nazionale o sicurezza nazionale”.
In altre parole, presumibilmente, vogliono evitare lunghi processi per arginare la fuga di informazioni, tipo Wikileaks.
 
Gli Usa potranno mettere le mani nei software di cellulari, tablet e siti internet
Le perplessità su questo trattato non arrivano solo da Pechino, che ne è stata esclusa. Anche negli Stati Uniti non tutti sono convinti dei suoi presunti vantaggi. Sindacati e ambientalisti in particolare temono possa favorire più i grandi nomi del business che le persone comuni, e molti analisti non sono nemmeno convinti dell'opportunità economica e strategica di lasciare fuori la Cina da un patto di questo genere
 
Perchè nessuno ne ha parlato?
Il patto è segreto! Quindi, a dispetto delle voci che sono circolate, nessuno sa davvero quale sarà il suo impatto reale sull'economia globale. 
Secondo fonti cinesi, che visto il contesto, non sono più attendibili di quelle americane, il Tpp vieterebbe ai suoi membri di commerciare con nazioni che non fanno parte dell'alleanza.
E l'Italia? L'Europa e tutti i 22 stati membri? Che fine hanno fatto? 
Ma certo! Il problema dell'Europa è l'immigrazione....
 
Duccio
 
leggi anche
 
 
 
 
 
 
Continua...

San Marino si crede la Silicon Valley

San Marino cinque anni senza tasse per chi avvia una start up

Tramite un’incubatore che fa molto Silicon Valley, la Techno Science Park,  viene offerto alle imprese l’esenzione totale dalle imposte per cinque anni se aprono nel micro stato Sanmarinese o se ci investono in modalità Private Equity (che fa molto Wall Street)
 
Le imprese impiantate a San Marino godranno per i primi sei anni di attività di un’aliquota pari all’8,5% sul reddito. A fronte di un prelievo ordinario previsto al 17%. L'incubatore promette che saranno concesse agevolazioni fiscali sugli utili reinvestiti in innovazione e l’esonero dal pagamento della tassa di licenza commerciale per i primi quattro anni. L' iva su beni e servizi viene di fatto sostituita da un’imposta monofase sulle importazioni.
 
Ma a cosa serve? 
Negli ultimi anni va molto di moda negli under 25, molto "nerd style", contattare questi "incubatori" che sembrano più degli "incubi makers" piuttosto che dei "dreams makers". Chi ne conosce qualcuno, potrà capirmi!
E poi, cosa si fa in questi incubatori? Boh? chi lo capisce è bravo. Si condividono esperienze. Si viene assistiti da "Business Angels Piadina e Squacquerone". 
E allora anche San Marino, che fa tanto stato estero, ma parlano romagnolo come a Rimini, ha ben pensato di farne uno. 
Super tecnologico che al momento di scrivere l'articolo, il sito della Techno Science Park (22 Ottobre h.11:05) era offline!

 
Incubatori di ECCELLENZE
L’incubatore, nasce con la collaborazione di comuni di Rimini, Pesaro e l’Apsti (Associazioni parchi scientifici e tecnologici italiani), sta velocemente diventando un caso di successo. Dichiarano che in pochi mesi sono già presenti ben 15 imprese, la maggior parte delle quali parlano Italiano. 
 
L'opportunità
San Marino può diventare una zona, un’enclave di aggregazione delle eccellenze tecnologiche? Oppure la Repubblica del Titano, sarà solo un paradiso fiscale invidiabile, che offrira, anche dopo la fase di avvio, vantaggi unici per non pagare le tasse?
Se vuoi scarica il bando degli incentivi.  Clicca qui 
 
 
Se t'interessa l'argomento leggi
 
Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci