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Rottamare i debiti con Equitalia senza rimorsi. La guida di Aiace

Il Decreto Fiscale n.193/2016 potrebbe essere foriero di cambiamenti importanti nella vita dei contribuenti italiani

Associazione_Aiace

Non solo infatti, il provvedimento ha sancito la chiusura di Equitalia a partire dal 1 luglio 2017, ma ha anche introdotto la possibilità di liquidare i propri debiti con l’Ente usufruendo della definizione agevolata, ovvero pagandoli in un’unica rata o in un massimo di cinque da versare entro settembre 2018. Chi aderisce, è tenuto a versare l’ammontare derivante da capitale, interessi, aggio (oneri di riscossione), spese di notifica e di rimborso per le procedure esecutive.

Migliaia di cittadini hanno chiesto di beneficiare di questa opportunità, eppure, da più parti sono state espresse perplessità. Come fare, quindi, a capire se – e in che misura – la definizione agevolata comporterà dei vantaggi, o comunque un effettivo risparmio? Abbiamo pensato di chiederlo direttamente agli addetti ai lavori, e quindi abbiamo intervistato Giuseppe Spartà (Aiace, Associazione Italiana di Assistenza al Consumatore Europeo).  

Definizione agevolata: prima di iniziare, accertati di poter pagare fino all’ultimo

Intervista_Aiace_su_definizione_agevolata

“Abbiamo ricevuto tantissime richieste di informazione e trattato oltre 600 casi sia telefonicamente, sia presso le sedi e via email. Un buon 30%, la maggior parte dei quali ha a che fare con importi di piccola entità, ha deciso di procedere. Com’è noto, l’accesso alla rottamazione è conveniente solo nei casi in cui la riduzione è considerevole, ovvero quando si può risparmiare almeno un quarto del totale, e solo se si è certi di poter saldare l’intera cifra. È necessario verificare in modo scrupoloso la sostenibilità della misura, infatti anche un lieve ritardo nel versamento ha come conseguenza la perdita delle agevolazioni e l’impossibilità di accedere a una successiva rateizzazione”.

In genere, se si tratta di cartelle inerenti Irpef, Iva, Irap e addizionali particolarmente datate, richiedere la definizione agevolata può rivelarsi vantaggiosa. “La convenienza è assicurata nel caso in cui l’avviso di pagamento contenga solo sanzioni, perché di fatto queste vengono azzerate”. Così Giuseppe Spartà.

EquiPro e rottamazione: luci e ombre del sistema di riscossione

Intervista Aiace su definizione agevolata

Ad un’analisi complessiva dell’operato degli ultimi mesi dell’Ente emerge un sistema a due velocità. Non mancano iniziative che vanno nell’ottica di una decisa razionalizzazione ed esemplificazione, tra cui la creazione di un’area riservata destinata ai professionisti abilitati. Eppure, la definizione agevolata rischia di tradursi in un mix letale (per il contribuente) tra presente e passato.

I principali fruitori del servizio EquiPro sono i commercialisti”, precisa Giuseppe Spartà. “Passata la prima fase di assestamento del sistema informatico, il servizio si è senz’altro rivelato abbastanza utile. Noi di Aiace, ad esempio, abbiamo potuto evadere in modo più rapido le richieste degli iscritti”.

D’altro canto, il metodo con cui si sta procedendo a evadere le richieste di rottamazione dei debiti presenta degli aspetti allarmanti.  “Le risposte dei concessionari della riscossione comprendono proposte inerenti tutte le cartelle esistenti nei loro archivi. Manca una preliminare verifica, da parte di Equitalia (o Serit per la Sicilia) delle posizioni già prescritte. Ciò, in un ordinamento in cui si presume che il Fisco sia amico, non dovrebbe essere tollerato”.

Insomma, a conti fatti, “le riduzioni previste con la rottamazione verranno compensate con pagamenti non più riscuotibili per vizi o per prescrizione, e che messe nel mucchio porteranno il contribuente, se non correttamente seguito, a versare più del dovuto”.

Intervista Aiace su definizione agevolataIl bilancio dell’Associazione Italiana di Assistenza al Consumatore Europeo tratteggia quindi un quadro perfettibile, elencando gli aspetti suscettibili di integrazioni e miglioramenti. “Si auspica una riapertura dei termini per la rottamazione, nonché la possibilità di una rateizzazione più lunga. Inoltre i debitori devono vedersi garantire il diritto a pagare il giusto, epurato cioè dalle pretese ormai prescritte, senza essere obbligati a rivolgersi alle commissioni tributaria per l’annullamento delle cartelle”.

Vuoi verificare l'elenco delle cartelle iscritte a tuo nome? Clicca qui 
 
 

 

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Tecnologia vs. Politica. Chi vincerà?

La tecnologia sarà disruptive?

politica_tecnologiaUber, Flixbus, AirBnB, i farmaci fascia C venduti online... su tutti questi terreni la politica preferisce tenere alte le barriere a nuovi entranti, a nuove modalità di offerta diverse e alternative, non assimilabili a quelli esercitate in forma chiusa e pubblicamente regolamentata di offerta (cosa radicalmente incompresa dal giudice romana che ha chiuso a Uber Black...).

DDL del Governo del 30 Marzo 2017

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’esercizio dei poteri di cui all’articolo 22 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, nella sua adunanza del 22 marzo 2017, ha ritenuto opportuno svolgere le seguenti considerazioni in merito ad alcune previsioni restrittive della concorrenza presenti nel disegno di legge A.S. n. 2647, recante “Disciplina dell’attività di home restaurant” (di seguito anche DDL n. S.2647). 

Il disegno di legge in questione intende disciplinare l’attività di Home Restaurant da parte di persone fisiche che vogliono offrire il servizio di ristorazione all’interno di abitazioni private, al fine tra l’altro di garantire “la leale concorrenza” tra gli operatori del settore e di “valorizzare e favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualità” (art. 1). 

Il progresso può essere fermato?

futuroE così continuiamo a tutelare forme di servizio a bassa produttività, e ad alto costo per chi ne fruisce...la stessa cosa avviene con i nuovi divieti all'home restaurant, posti come se fosse un servizio analogo a quello della ristorazione tradizionale...al'epoca sono stato tra i pochi soliti quattro gatti aperti al nuovo ad alzare la voce. 

Ora l'Antitrust ci dà ragione, stroncando i nuovi divieti a home restaurant: "limiti incompatibili con offerta nuova e alternativa di servizio". 

Il calcio su Facebook

Si parla che a breve, nelle dirette live di Facebook si vedranno le partite di Serie A. Gratis!
La tecnologia è anarchia o liberta? E' progresso o asocialità?
Sembra che tutto possa essere fatto online, senza regole o limiti.
Non c'è più copyright, Spotify ne è un esempio, non c'è più privacy, non c'è più finanza controllata, i Trading online spuntano come funghi everywhere. 
 
Ma chi controlla tutto questo?
E soprattutto, è pensabile che la politica possa tramite leggi arrestare questo processo?
Prevarrà il blocco imposto da autorità nazionali, oppure appena verrà bloccata un APP, ne usciranno altre 100 con script e algoritmi differenti?
 
Evidentemente, la storia non insegna nulla. 
Chiusero Napster con una sentenza in tribunale, ma l'industria discografica è morta lo stesso!
 

La competizione

L'unico vantaggio competitivo sostenibile consiste nella capacità di apprendere e di cambiare più rapidamente degli altri. Bloccare non porta a grandi risultati.
 
Duccio
blogger esausto

 

 
 
 
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Quando le mucche sarde salgono in cattedra, se ne vedono delle belle (e buone)…

Dalla Sardegna con qualità

Cooperativa_Latte_Arborea

Incredibile a dirsi, ma a volte i contesti tecnicamente più impervi e disagevoli sono quelli in cui le opportunità e le idee fioriscono più rigogliose

Essere consapevoli di avere a che fare con condizioni ostiche e criticità aguzza, probabilmente, l’ingegno. Dalla Sardegna arriva una storia all’insegna dell’operosità e della qualità, che dimostra l’importanza di fare rete: parliamo della Cooperativa 3 A – Assegnatari Associati Arborea, oggi Cooperativa Latte Arborea,

Questa che si occupa della vendita diretta dei prodotti della lavorazione del latte (ricotte, formaggi porzionati, grattugiati e fusi, yoghurt) proveniente dalle aziende agricole e di allevamento dei soci.

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Una storia un po’ particolare…

Per comprendere appieno l’importanza (anche geografica) della Cooperativa Latte Arborea è necessario parlare del contesto in cui è nata. L’omonimo Comune in provincia di Oristano venne fondato nel 1928, durante il ventennio fascista, con il nome di Mussolinia di Sardegna. 

Le condizioni ambientali erano tutt’altro che idilliache: la zona, paludosa, era infatti infestata dalle zanzare. La malaria scomparve solo nella seconda metà degli anni Quaranta, a seguito dell’intervento della Fondazione Rockefeller. Nello stesso periodo la città fu ribattezzata Arborea.

A gettare le basi per la nascita della Cooperativa, nel 1956, fu la riforma agraria, nonché il trasferimento in loco di svariate famiglie provenienti dal Nord-Est dell’Italia, e lo sviluppo dell’allevamento bovino. 

Cooperativa_Latte_ArboreaNel corso dei decenni successivi il settore lattiero-caseario subì un processo di modernizzazione, nacquero colture dedicate esclusivamente all’alimentazione delle mucche da latte, e iniziò una stagione all’insegna della crescente valorizzazione della produzione. 

Arborea divenne così il principale centro del comparto sardo, ponendosi l’obiettivo di promuovere il lavoro dei soci gestendo l’intera filiera in un’ottica sostenibile per produttori, dipendenti e consumatori, e ripartendo il valore creato sul territorio.

 

Produrre all’insegna dell’etica

Rigore e attenzione sono le parole d’ordine in ogni fase del processo. La mungitura viene effettuata direttamente presso le aziende consorziate, e le modalità operative sono state codificate nel rispetto dell’igiene del luogo e dell’animale. 

La meticolosità che caratterizza la filiera è valsa alla Cooperativa Latte Arborea Certificazioni di Qualità, di Gestione Integrata dei Sistemi sulla Sicurezza e Ambientale e di Rintracciabilità delle Filiere Agroalimentari. 

Tra queste anche BRC e IFS che hanno validità internazionale, e la Halal, che permette di operare nei mercati delle zone musulmane.

I numeri dell’eccellenza

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La Cooperativa Latte Arborea è costituita da 40mila mucche e lavora 200 milioni di litri di latte sardo raccolto nelle 235 aziende associate, che operano su 8mila ettari di superfici agricole foraggere. Complessivamente, occupa 330 dipendenti e nel 2014 ha prodotto un fatturato di circa 150 milioni di euro. 
 

Quotidianamente vengono raccolti 500mila litri di latte, che costituiscono il 90% del prodotto vaccino ricavato nell’isola. Qualche anno fa la Cooperativa ha incorporato l’azienda lattiero casearia Fattorie Girau, leader nel comparto ovicaprino, ampliando così la propria filiera.

Arborea è il principale player del mercato sardo, basti pensare che copre un volume dell’84% per quanto riguarda il latte fresco, il 63% per il latte UHT e il 40% per la mozzarella. 

A livello nazionale la cooperativa si avvale di una piattaforma distributiva con sede operativa a Bologna, e, in ambito internazionale, sta acquisendo un ruolo significativo nell’area asiatica.

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L’impegno sociale

Cooperatva_Latte_Arborea

Fatturare all’insegna dell’etica, ma non solo. Una quota significativa di energie viene impiegata anche nella realizzazione di progetti regionali inerenti salute, istruzione e supporto agli strati più disagiati della collettività
 

L’intento è, insomma, “rendere ai consumatori e alla zona in cui operiamo servizi di qualità”. Così il Presidente Gianfilippo Contu in occasione dell’evento 60 anni tutti sardi, celebrazione dei primi sei decenni di attività della Cooperativa Latte Arborea tenutasi a dicembre 2016.

Tra le iniziative patrocinate, la fortificazione individualizzata del latte materno destinato a neonati prematuri (in collaborazione con il reparto pediatrico della Sardegna centro-meridionale), e Spazio Ascolto, progetto a cui ha partecipato anche la cooperativa sociale Crea incentrato sul sostegno educativo ai minori “a rischio”.

Le dimensioni contano. Perché su piccola scala è più facile collaborare a uno scopo comune. La qualità
 

 

 

 
 
 

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