Risorse

Se hai problemi con le banche, loro possono tutelarti

Contrastare i soprusi di cui i contribuenti sono vittima richiede una cospicua dose di coraggio, e decisione

  A volte la burocrazia sembra mettercela tutta per contrastare il “trionfo della giustizia”. In quest’ottica, il ruolo giocato dalle associazioni di tutela dei cittadini diventa sempre più importante. Abbiamo raccolto la testimonianza di Giuseppe Spartà, segretario nazionale AIACE (Associazione Italiana Assistenza Consumatore Europeo).

Quali sono le controversie che vedono contrapposti più frequentemente i cittadini alle banche e a Equitalia?

Inizialmente,  intendo ringraziarla per l’opportunità di dare voce alla nostra Associazione costituita, appunto,  a tutela dei consumatori.

Con cadenza giornaliera riceviamo richieste di assistenza da parte di cittadini e imprenditori che ci sottopongono i loro problemi nei rapporti con gli Istituti di credito e le società finanziarie. Abbiamo riscontrato molto spesso (in oltre il 60% delle pratiche) alti tassi  d’interesse applicati da parte delle  Banche che,  in diversi contratti, sono superiori ai tassi soglia (cosiddetti tassi usurai).

Vi è poi anche la pratica dell’anatocismo (interessi calcolati sugli interessi), vietata dalla legge italiana, ma che è frequentemente riscontrata nelle analisi finanziarie dei  conti correnti;  situazioni ancora più evidenti sono state rilevate in ordine al controllo dei  tassi in operazioni di cessione cessioni del quinto dello stipendio.

Ulteriore aspetto di notevole interesse riguarda il comparto della riscossione da parte dello Stato attraverso Equitalia che,  essendo una società a carattere pubblico, mette in pratica comportamenti che spesso sono risultati ai limiti di legge: l’aggio di riscossione e gli interessi di mora applicati sono risultati altamente onerosi per il cittadino contribuente. Le società di riscossione, Equitalia, Equitalia Sud e Riscossione Sicilia,  operano in assoluto monopolio, pretendendo, a volte, anche il pagamento di debiti prescritti con l’aggravante della applicazione di misure a tutela (pignoramento e iscrizioni ipotecarie) .

Quali sono i servizi che offre Aiace, e da quanto tempo esiste la Vostra associazione?

Aiace offre ai propri associati una consulenza gratuita di primo livello relativamente all’identificazione di un corretto rapporto tra consumatore e istituti di credito (banche, finanziarie e società di leasing) e tra consumatore e Equitalia. Qualora venissero riscontrate anomalie, grazie ai propri consulenti, verranno studiate le azioni da intraprendere a tutela del consumatore.

Aiace ha sottoscritto, presso le sedi attualmente operative sul territorio nazionale, varie convenzioni con professionisti del settore economico/giuridico (Commercialisti e Avvocati) che, potranno assistere il Consumatore-Associato sia in fase stragiudiziale sia in ipotesi di avvio di procedure giudiziarie.

L’associazione Aiace è operativa fin dal 1990, ma con attività strettamente locali nell’ambito di tutela del Consumatore per i servizi locali.  Dal primo trimestre 2015, invece, ha assunto una dimensione di carattere nazionale ed a oggi, può contare su 60 Sedi operative su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo per il 2016 è quello di raggiungere 70 sedi territoriali, di cui almeno cinque sedi regionali. 

Quali sono le principali cause della diffusione di piaghe quali l’anatocismo? Quali i rimedi per contrastarle efficacemente?

Il potere economico rappresentato dagli istituti bancari in uno con le pressioni che gli stessi esercitano sul mondo politico costituisce la principale ragione di arricchimento dei pochi a dispetto della condizione economica dell’intera popolazione italiana. La crescente consapevolezza da parte dei cittadini del ruolo positivo delle associazioni a tutela dei consumatori, le quali possono accompagnare le istanze per facilitare il percorso per ottenere giustizia, è la prima “cura” che può contrastare il malcostume e l’approfittarsi della parte più debole costituita, appunto, dal consumatore.

La modifica ultima dell’art. 120 del TUB (Testo Unico Bancario) stabilisce che gli interessi debitori debbono essere calcolati annualmente e, solo se non pagati, possono produrre ulteriori interessi. Per contrastare le analizzate anomalie bancarie (anatocismo, commissioni a vario titolo, assicurazioni, ecc) è ormai indispensabile da parte del cittadino–consumatore una maggiore assunzione di consapevolezza: dovrà, infatti, imparare a leggere gli estratti conto e, per i casi dubbi,  rivolgersi direttamente presso la propria Banca per ottenere le necessarie spiegazioni; qualora insoddisfatti per le risposte ottenute,  si dovrà rivolgere necessariamente ad una Associazione di consumatori specializzata per settore di intervento.

Ci raccontate due dei casi da voi seguiti che vi hanno maggiormente colpito, uno per l’esito positivo (e magari insperato) e l’altro per la conclusione a discapito del contribuente?

L’elevato tasso di interesse, le spese di avvio pratica, le commissioni dell’intermediario creditizio, il pagamento del premio per la sottoscrizione obbligatoria della polizza di assicurazione vita, applicati  nelle operazioni di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio costituiscono, appunto, uno dei fenomeni di abuso di posizione dominante.

 Infatti, i professionisti convenzionati con le sedi territoriali dell’associazione, ci raccontano spesso di situazioni davvero preoccupanti che necessitano di intervento tecnico/giuridico idoneo a dare concreto supporto agli associati onde garantire il rispetto della legalità, evitando così le volgari pratiche dell’usura. A tal proposito possiamo dare ampia risonanza alla nostra associazione che in diversi casi si è trovata ad assistere cittadini-consumatori sottoposti ad azioni di estrema difficoltà.

Da ultimo, ci siamo imbattuti in caso davvero incredibile: siamo stati chiamati a difesa di una ragazza il cui padre era stato vittima di situazioni usurarie dopo l’aggressione giuridica da parte degli Istituti bancari con cui intratteneva rapporti di finanziamento. Dopo la morte dell’imprenditore, i malviventi si sono rivolti alla figlia per riscuotere il credito, la quale, con estremo coraggio e determinazione, ha denunciato chiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine e della Magistratura; nonostante ciò, i “cravattari”, dopo un breve periodo di detenzione, sono stati rimessi in libertà.

La vicenda non è ancora chiusa, poiché anche gli istituti bancari, non hanno concesso quei tempi necessari alla vendita del patrimonio, la cui monetizzazione avrebbe consentito un regolare adempimento delle obbligazioni contratte dall’imprenditore deceduto. La nostra associazione continua a fornire, attraverso i propri professionisti convenzionati, assistenza e supporto alla coraggiosa giovane ragazza e, nello stesso tempo, ci si adopera per ottenere un intervento qualificato da parte delle Istituzioni al fine di avviare un percorso di risanamento virtuoso delle operazioni di finanziamento a suo tempo contratte.

Per info clicca qui 

 
 
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La seconda stagione di Brexit. In onda su Chi l'ha visto!

Un volta, il problema dei giornali era quello di trovare notizie. 
Oggi, al contrario, il problema sembra essere quello di smistare l'accavallamento delle troppe notizie. E in questa overdose di news si sta male durante la "botta", poi, passati qualche giorno, si va "sotto" con la seconda "botta".

Solo che così facendo, molte notizie restano "appese". Senza finale, senza "seconda stagione".

La Brexit, ma poi, come andrà a finire?

Nella prima stagione, andata in onda su tutti i canali della terra, vedeva come inteprete principale Boris Johnson. 

L'antitesi dello stile del politico saccente e borioso che va cosi' tanto per la maggiore in Italia.
Qui da noi vanno per la maggiore gli scemi con la faccia seria, in Inghilterra vanno quelli seri con la faccia da scemo.
Mi sentirei di dire che i secondi sono di gran lunga preferibili e pure piu' simpatici.
Tipo Donald Trump che ha come seguaci quelli sembrano schifare quella iena della finanza di Hillary Clinton e non si preoccupano molto delle apparenze.
 

Brexit 2 stagione (sceneggiatura in corso) 

La Gran Bretagna e' un grandissimo paese globale con pochi debiti e bassissime tasse.

Ecco i primi risultati delle prime puntate andate in onda su Chi l'ha visto.

Le vendite al dettaglio sono cresciute a dell'1,4% rispetto a Luglio 2016 e del 5,9% rispetto all'anno precedente.

La sterlina si è rafforzata e non cede un cent rispetto all'Euro o al Dollarone americano.

Il turismo nel mese di agosto ha superato del 60% quello di Roma

I miei amici italiani che nei primi anni 2000 si sono trasferiti a Londra hanno serenamente affermato: "boh? non è cambiato niente!"

Personalmente non vedo alcun rischio che si rompa anche un solo piccolo ossicino dalla la sua uscita dall'Europa. Forse sarà l'Europa che deve molto preoccuparsi della sua uscita, non il contrario.

Anticipazioni sulle prossime puntate (sempre sceneggiatura in corso...)

Populisti all'attacco del governo Italiano. Fra qualche mese ci saranno le dimostrazioni di come la Gran Bretagna ce la sta facendo benissimo e infoiati da un Beppe Grillo assatanato di vendetta perché non fa più clicks sul suo Blog, faremo qualche proposta simile.

Non date retta agli scissionisti nostrani, noi non siamo la Gran Bretagna, siamo un paese con le pezze al culo, pieno di debiti, con le tasse più alte del mondo e possiamo esercitare lo stesso fascino su un investitore estero quanto ne puo' esercitare Rosi Bindi su George Clooney. [cit.di Francesco]

Duccio 
Digital media instigator

Se vuoi puoi anche leggere (ma non è necessario...)

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A quanto ammonta il debito? Scopri se il tuo bene può essere ipotecato

In quali casi Equitalia può esercitare il suo credito sull’immobile di proprietà del debitore? 

Una recente sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia (n.340/2016) ha fissato dei significativi punti fermi in materia.

La pronuncia in questione ha rigettato la richiesta di un cittadino titolare di un immobile ipotecato dall’Agenzia di Riscossione.

Questa gli aveva prospettato l’eventualità di metterlo all’asta se non avesse provveduto a estinguere il debito.

L’articolo 76 del D.P.R. 502/73

Riconosce al creditore di procedere a ipoteca anche laddove non ci siano i requisiti per procedere a vendita all’asta, a patto che l’importo da saldare non sia inferiore a 20.000 euro.  

Questo per potersi garantire e tutelare dall’eventuale esecuzione forzata posta in essere da altro soggetto coinvolto, quale, ad esempio, la banca.

La sentenza della CTP ha stabilito 

Che, essendo il credito vantato da Equitalia non inferiore a 20.000 euro, pur trattandosi dell’unico immobile di proprietà del debitore, riconducibile alla categoria non di lusso nonché residenza anagrafica dello stesso, è legittima l’iscrizione ipotecaria. 

D’altra parte, resta “congelata” la possibilità di esecuzione materiale della vendita.

Chi invece ha un debito superiore a 50.000 euro e procede a vendita di immobili dichiarandosi contestualmente nullatenente, rischia di essere accusato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Se hai bisogno di maggiori informazioni clicca qui e ti richiamiamo

 

 
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