La folla è in delirio. Urla, aizza, spera di aver fatto la puntata giusta.
Sul ring un pitbull sbava, azzanna, butta a terra un suo simile, fino a chiudere le fauci sulla gola. Il cane sconfitto stramazza, rimane lì con gli occhi pieni di terrore, ad aspettare la morte. Fine dello scontro, chi ha vinto riscuote e torna a casa. Il pitbull vincitore però ricomincerà presto il suo crudele addestramento.
Se l’uomo è capace di numerose efferratezze nei confronti dei suoi simili, è facile credere che abbia il coraggio di farlo con gli animali. La recente notizia del traffico illegale di gattini venduti in Gran Bretagna come premio per i cani di combattimento ha posto nuovamente l’attenzione sulla cinomachia ( termine che indica il fenomeno). Le razze predilette sono pitbull, bull dog, rottweiller, esemplari di grande taglia e sicuramente più aggressivi di altri. Non così tanto da uccidere però.
L’addestramento
La violenza viene perpetrata molto prima dell'incontro. Gli “eletti” sono addestrati alla crudeltà; tenuti a digiuno, nutriti con animali feriti ma ancora vivi , legati a qualche centimetro dal pasto. Sopravvivono in spazi molto piccoli e spesso vengono appesi a testa in giù, al buio, pratica terrificante che li rende ancora più aggressivi. Prima degli incontri li drogano con anfetamine. Le cavie per testare la forza dei campioni sono randagi prelevati dalla strada o riscattati da qualche canile privato. Chiunque diventerebbe aggressivo sottoposto a un trattamento tale.
Chi e dove
La cinomachia non è retaggio solo di mafia e camorra.Il giro di scommesse (come si legge nel rapporto Zoomafia 2014, da cui sono stati tratti tutti i dati presenti nell’articolo) poggia su tre livelli. La microcriminalità locale , delinquenti che cominciano da “autodidatti” per poi finire nelle grinfie delle grandi organizzazioni. A seguire i sodalizi criminali tra mafie e malavita internazionale. lnfine gli insospettabili, i “colletti bianchi”: professionisti, manager, cittadini al di sopra di ogni sospetto che, per hobby, animano le scommesse clandestine. La maggioranza dei terribili ring si concentra in Campania e Sicilia, ma è una pratica diffusa anche in Toscana, Piemonte e Lombardia.
I numeri
Il pubblico comprende persone tra 25 e 50 anni, quasi tutti uomini. In prima fila anche minorenni, a gambe incrociate, stregati dalla lotta. La presenza dei bambini serve a fare da palo o per raccogliere i soldi delle puntate. I combattimenti standard durano venti minuti, ma a volte anche tre o quattro ore, dipende dalla forza dei cani. Gli incontri vengono ripresi a scopo promozionale, a testimonianza della bravura che consentirà al vincitore di gareggiare ancora. Sono 5.000 i cani coinvolti ogni anno, per un giro di affari di circa 300 milioni. Le scommesse partono da250 fino a mille, duemila euro. Soldi facili per un orrore al quale non c’è limite.
Cosa fa lo Stato
La legge fino agli anni '90 prevedeva normative troppo blande, pur vietando scommesse clandestine e maltrattamento. Si rischiavano solo multe e sanzioni penali esigue rispetto ai guadagni illeciti. Il 2004 è l'anno della svolta: la Legge nr.189 comincia a punire chi organizza o dirige combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica. Pena ? Reclusione da uno a tre anni con multa da 50.000 a 160.000 euro. Il reato è più grave se compiuto in presenza di minorenni o se il colpevole si occupa delle riprese dei combattimenti. Carcere e multe anche per allevatori e addestratori ( dai 3 ai sei mesi di carcere dai 5000 a 3000 euro di multa). Ovviamente, gli animali vengono confiscati e integrati in centri di recupero.
Cosa può fare il cittadino
Esistono molte associazioni per salvare i cani da combattimento. Una delle più importanti é Vita da Cani ( MI), che, grazie al progetto Cerbero, ha rieducato tantissimi esemplari. « Cerbero era un cane, un mostro a tre teste feroce e terribile a guardia dell’inferno », spiega Monique Bacchioni, una degli “angeli” dell’associazione.« Anche i quattrozampe che arrivano da noi sembrano dei cerberi. Noi li facciamo tornare i migliori amici dell’uomo». L’iniziativa prevede anche l’adozione di animali strappati a questa violenza, così da ricollocarli in una famiglia che gli regali ciò di cui ha bisogno qualsiasi essere vivente: amore e rispetto.
di Irene Caltabiano
Un pitbull da combattimento viene accarezzato per la prima volta... Guarda il video
Valigia pronta, faccende sbrigate, biglietto alla mano….si, ma Fufi? Purtroppo in Italia non è sempre facile viaggiare con i nostri amici a quattro zampe. Molte compagnie aeree infatti non consentono di portare con sé un animale. Tuttavia bastano alcuni accorgimenti per evitare di lasciare a casa cani e gatti o peggio, abbandonarli. Innanzitutto se avete già deciso di far volare il vostro compagno peloso, escludete le compagnie low cost. Ryanair, Easyjet e Wizz Air vietano il trasporto di animali domestici di qualsiasi tipo. Sono accettati solo cani guida per ciechi e disabili, e nemmeno su tutte le rotte.
Le condizioni di trasporto dipendono dal peso massimo dell’animale, che non deve superare i 10 kg in cabina. Oltre settantacinque si deve invece utilizzare il trasporto con cargo. Fondamentale avere con sé museruola, guinzaglio, documenti in regola e microchip identificativo. Consigliabile inoltre consultare il proprio veterinario per far sì che il nostro animale domestico affronti il viaggio con tranquillità. Poche semplici regole: dare da bere prima della partenza, farli mangiare e abituarli a stare un po’ nel trasportino almeno cinque giorni prima del viaggio.
Le compagnie di volo favorevoli al viaggio con animali sono: Alitalia, Blu Panorama, Air France, Vueling, Austrian, British Airways, Iberia, Meridiana, Delta Airlines, Lufthansa, Emirates e Volotea. Se invece il programma è un viaggio in nave, è necessario assicurarsi che il mezzo disponga di cabina dedicata agli animali o di una sorta di canile con gabbie sui ponti. Alcune compagnie obbligano infatti a rimanere all’ esterno o chiusi in auto o camper. I traghetti pet-friendly sono inveceMoby Lines, Grandi Navi Veloci, Corsica Ferries, Sardinia Ferries, Tirrenia, Caronte Tourist, Decolmar, Laziomar,Saremar, Siremar, Snav, Ustica Line.
In treno infine ogni nazione ha le proprie regole. In Italia è obbligatorio libretto sanitario e certificato di iscrizione all’anagrafe canina o felina. Trenitalia e Italo accettano animali a bordo, occhio però alle restrizioni di dimensione.
Non siate pigri. Un po’ d’attenzione potrebbe salvare molti animali dall’abbandono.