Cos’è il genio?
"È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione", recitava una battuta del film Amici miei.
Anche la capacità di ribaltare il punto di vista e vedere le cose sotto un’altra prospettiva, aggiungerei. Prendete un chewing gum: una volta masticato ed esauriti frescura e aroma, tutti noi lo destiniamo alla spazzatura.
O peggio, a chi non è capitato di trovare una appiccicosissima gomma attaccata alla suola delle scarpe?
In questo mondo di chewing gum
È stata questa la scintilla che ha acceso la lampadina nella mente di Anna Bullus, studentessa londinese. Anche lei, un giorno come tanti, ha ritrovato la suddetta "sorpresina” attaccata alle sue sneakers.
La ragazza, guardandosi intorno, si è accorta che la strada era piena di gomme da masticare in attesa che qualche ignaro e sfortunato passante ci mettesse il piede sopra.
Si stima infatti che ogni anno a Londra vengano buttate per terra oltre 30mila gomme e il governo spenda circa quindici milioni di sterline per pulire le strade. I chewing gum sono infatti il rifiuto più comune che si trova in giro, secondo solo alle sigarette.
Ma perchè spendere tempo e soldi se il chewing gum può essere tranquillamente riciclato? La studentessa si è rinchiusa quattro mesi in un laboratorio di chimica finchè non è riuscita a creare un polimero da usare in processi di formazione industriale.
Cosa è stato realizzato?
Innanzitutto il Gumdrop, primo contenitore al mondo creato con gomme da masticare riciclate. Il polimero è stato poi riutilizzato per costruire altri oggetti.
L’invenzione ha trovato subito mercato in America, dal momento che gli statunitensi sono i primi consumatori di chewing gum al mondo.
I contenitori dall’inconfondibile colore rosa si trovano però anche in Gran Bretagna, dove sono stati adottati dall’Università di Winchester e London- Heathrow.
Risultato? In tre mesi l'aeroporto ha ridotto le spese di pulizia di 6mila sterline. Persino la Great Western Railway ha installato i cestini in venticinque delle sue stazioni e vuole allargare sempre più l'area di copertura.
Gumdrop ha creato anche portachiavi che funzionano come mini cestini portatili, così da non buttare le gomme per terra e portarle con sè fino al cestino di riciclo più vicino.
Grazie al gommoso polimero sono stati realizzati anche decorazioni per biciclette, cover per cellulari, fermaporte, plettri, frisbee, righelli, yo-yo, tazze, posate e anche contenitori per pranzo al sacco.
Un progetto simile a GumPoint è stato messo in atto in Argentina all’Università di Buenos Aires, con lo scopo di trasformare le cicche in una gamma di nuovi polimeri per la produzione di plastiche, oggetti di design, imballaggi, scarpe.
Forse, per un mondo con meno rifiuti, bisognerebbe esercitare la capacità di vedere le cose con altri occhi. E trasformare uno scarto in nuove possibilità.
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