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Pesce: i 5 metodi di cottura da seguire

Quante volte ci soffermiamo davanti al tavolo della pescheria per scegliere il miglior pesce?

pesce-al-vaporeInnanzitutto individuiamo un pescivendolo di fiducia e ci informiamo su come riconoscere se il prodotto è fresco. 

Sono sicuramente fattori importanti, da non tralasciare. Alle volte però, giunti a casa, si incorre in un banale errore. Ahimè, spesso si sbaglia la scelta della modalità di cottura, perdendo molti nutrienti che questo prodotto alimentare ci regala. Cerchiamo, oggi di capire quale sia la miglior preparazione per questo piatto così prelibato e salutare.

 
  • La cottura al vapore: permette di cucinare gli alimenti a contatto con il vapore, ma senza immersione in acqua. In questo modo, si limita notevolmente la dispersione dei nutrienti. I tempi possono essere più lunghi rispetto ad altre tipologie di cottura, ma le caratteristiche organolettiche dell’alimento vengono salvaguardate. Non è necessario aggiungere grassi. Inoltre i nutrienti, come vitamine e sali minerali, non si disperdono nel liquido di cottura, come può accadere nel caso della bollitura.pesce-al-cartoccio
  • Cottura al cartoccio nelforno: si realizza grazie al calore. L’aria che cuoce gli alimenti permette una cottura più veloce e uniforme. Anche in questo caso non si verifica dispersione dei nutrienti;  inoltre “il cartoccio” raccoglie tutti i condimenti regalando una consistenza morbida e una cottura per niente secca. 
  • Lessatura o bollitura: innanzitutto occorre distinguere la lessatura, in cui il pesce viene immerso in acqua fredda, dalla bollitura, in cui invece il prodotto si immerge in acqua bollente. Risulta pertanto preferibile la seconda modalità. Si realizza uno scambio di succhi tra l’alimento e l’acqua di cottura, che rende ancora più delicato il gusto finale; per il pesce è consigliabile anche aggiungere qualche cucchiaino di aceto, che favorisce il rapprendersi delle proteine e limita la fuoriuscita dei succhi nutritivi.
  • pesce-grigliaCottura alla griglia: Saporitissima e golosa, la cottura alla griglia però, rispetto alle precedenti pratiche culinarie, richiede particolare attenzione per limitare al minimo le sostanze nocive (amine eterocicliche), che tendono a formarsi sulla superficie del pesce per effetto del calore elevato. 
  • Due accorgimenti importanti: il primo è far marinare preventivamente i cibi da cuocere, in un condimento a base di olio ed erbe; il secondo è disporre gli alimenti a una distanza dalla brace sufficiente perché la superficie non si carbonizzi. Infine, accompagnare con ortaggi freschi e succo di limone, ricchi in antiossidanti.
  • Frittura: questa modalità di cottura non potrà mai essere scelta come metodica preferenziale per ovvi motivi. Ma, se proprio non si riesce a resistere, è bene farlo seguendo alcune piccole accortezze: scegliere olio extra vergine di oliva per la frittura, scolare bene l’alimento a fine cottura e scaldare l’olio ma senza farlo “fumare”.

Il mio consiglio? Prediligere sempre la cottura al vapore, per conservare tutte le proprietà del pesce gustando il condimento di olio extravergine di oliva a crudo.

E ricordate che da oggi la salute viaggia dal web alla vostra tavola!

Marina-putzolu

 

di Marina Putzolu

Biologa e nutrizionista

 

 
 
 

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La dieta vegana fa dimagrire?

La dieta vegana.

dieta-veganaOggi conosciuta anche come veg diet, è un regime alimentare che molti ultimamente scelgono di seguire. Ci sono persone che ne fanno uno stile di vita, decidendo di non cibarsi di alcuni alimenti per amore degli animali; oppure altri ancora perché non condividono le “sofferenze” indotte a questi ultimi per ottenere alcuni prodotti specifici.

C è poi chi, invece, opta per non consumare proteine animali per motivi salutistici mentre una vasta fetta semplicemente per seguire la moda del momento. Tutte motivazioni lecite, frutto di una scelta personale e quindi insindacabile.

Ma lo sapete, che, un altro motivo per cui si segue una dieta vegana, è perché si è convinti che questo tipo di alimentazione faccia dimagrire? Ma è davvero cosi? Cerchiamo di fare luce su questo aspetto.

Che cos' è la dieta vegana?

dieta-vegana-2La dieta vegana è un tipo di alimentazione, che esclude ogni cibo di origine animale. Spesso si consumano, pertanto, cibi un po’ fuori dalle nostre abitudini.

 

Ad esempio i derivati dalla soia come il tofu, o dal glutine come il seitan, sono sempre più presenti, per cercare di sopperire alla mancanza di proteine nella propria alimentazione. Ma non basta: alle volte è necessario dover effettuare integrazioni con prodotti specifici, in relazione ad esigenze strettamente personali.

Cosa non si mangia in una dieta vegana?

Si elimina ogni cibo di origine animale, ovvero ogni tipo di carne. Perciò, diremo addio a vitello, manzo, maiale, coniglio, pollo, tacchino, pesce e così via. Ma non solo; bisogna anche includere nell’elenco, tutti gli alimenti quali uova, formaggi e insaccati.

La dieta vegana fa bene?

Diciamo che non fa male, che è ben diverso dall’affermare che faccia bene. Sicuramente è una dieta salutare in quanto, eliminando i cibi di origine animale spariscono, di conseguenza, molti grassi saturi (di cui spesso si abusa e che, in eccesso, causano problematiche a livello cardio vascolare).

Ma è anche povera di alcuni amminoacidi essenziali e, addirittura se non ben bilanciata, di proteine. Alcune vitamine sono assenti ed è necessario integrarle, ed infine spesso si fa un uso eccessivo di preparati industriali che sostituiscono un pasto. Per questi motivi potrebbe, se chi la abbraccia non è seguito da un professionista, non essere vantaggiosa per l’organismo e pertanto non apportare quel beneficio a cui si aspira.

Ma fa dimagrire?

dimagrireSolo per i motivi sopra indicati. La dieta vegana non deve essere intesa come un protocollo dimagrante. Come spesso ho affermato, per perdere peso non esistono rimedi particolari, ma semplice attenzione al cibo che introduciamo nel corpo. Pertanto, scegliere un’alimentazione priva di cibi di origine animale, non deve essere atta a questo scopo. Tanto è vero che esistono vegani in sovrappeso.

Il mio consiglio? Se si sceglie di seguire una dieta di questo tipo è bene affidarsi a un professionista della nutrizione, che possa valutare le esigenze del vostro organismo e consigliare eventuali integrazioni per sopperire a carenze alimentari tipiche di questo regime nutrizionale.

E ricordate...da oggi la salute viaggia dal web alla vostra tavola!

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di Marina Putzolu

Biologa  e nutrizionista

 

 
 
 

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Dedicato a chi pensa che il pastore sia un lavoro facile (e obsoleto)

Tutti abbiamo un sogno.

Anche i più cinici, chi pensa di averlo riposto per sempre in un cassetto, sotto sotto, non aspetta altro che l’occasione per rimetterlo in ballo.

E Rachele non ha mai smesso di danzare con il suo sogno, per quanto potesse sembrare bislacco. Quando infatti alle elementari, tra aspiranti scrittori e piloti di aereo, diceva di voler fare la pecoraia, nessuno la prendeva sul serio. «Tanto poi di sicuro cambia idea» affermavano con un pizzico di incredulità le maestre. E invece lei voleva passare la vita tra pascoli e montagne e così ha fatto.

Dopo le medie si scrive infatti ad Agraria, con l'intento di rilevare il caseificio dei nonni e passare la vita ad allevare pecore, mungerle, pascolarle e produrre il formaggio da vendere. Durante l’adolescenza cerca di bilanciare questa passione con la normale vita di una teenager, tra discoteca, amici e uscite. Tuttavia, ogni volta che può scappa tra le amate montagne pistoiesi, a respirare un po’ di aria pura e cercare di imparare il mestiere.

"Prendersi cura di un gregge ti tiene impegnato tutto il giorno, e ci sono sempre imprevisti e problemi da risolvere"

rachele-pascoliCosì, quella che per tanto tempo era stata bollata come una stranezza, poco prima di compiere diciott’anni diventa certezza. Rachele non è fatta per vivere in una città universitaria, né tantomeno in una città. Troppo caos.

«Anche la vita in montagna è caotica dal punto di vista materiale,dice la ragazza. Prendersi cura di un gregge ti tiene impegnato tutto il giorno, e ci sono sempre imprevisti e problemi da risolvere, ma l'approccio mentale è diverso. Non c'è mai nessuno che scandisce il tuo tempo: sei tu che ti organizzi, liberamente, prendendoti i tuoi tempi e senza nessun tipo di pressione esterna. Mi è sempre sembrata una scelta per persone che vogliono sentirsi libere».

Voglio vivere in campagna?

pecoraLa volontà del ritorno alla vita agrestre è ormai assodato tra i giovani e la crisi economica ha dato una bella spinta a questa tendenza. Tuttavia storie del genere hanno sempre lasciato Rachele piuttosto incredula, dal momento che non significa semplicemente svegliarsi con il canto degli uccellini e lo scorrere del ruscello, ma è uno stile di vita molto duro.«Non mi alzo mai oltre le 6.30. Dopo pranzo porto sempre le pecore a pascolare e finisco  a tarda sera. È un lavoro totalizzante. Non esistono vacanze, non esistono giorni di malattia protratti».

 

"Un tirocinio infinito, in cui non si smette mai di imparare"

Bisogna inoltre pensare a come guidare il gregge in modo che non si disperda o si creino pericoli, in che modo addestrare i cani affinchè rispondano costantemente ai comandi, evitare che le pecore bruchino l'erba che gli fa gonfiare lo stomaco, curarle,  dai lupi. Insomma, un tirocinio infinito, in cui non si smette mai di imparare. Per non parlare dei giorni di transumanza, quando si sale con il gregge in alta montagna e i belati diventano l'unica compagnia. Anche se poi la vista delle stelle ripaga ampiamente dei sacrifici.

rachele-caniData l’esperienza familiare, la giovane imprenditrice ritiene impossibile improvvisarsi allevatori o contadini. «Io avevo la fortuna di avere alle spalle una famiglia che potesse tramandarmi questo mestiere, ma se avessi dovuto cominciare tutto da sola probabilmente avrei optato per qualcos’altro. Non avrei mai preso la responsabilità di un caseificio o di allevare un gregge. Chi parte da zero, ha davanti a sé un fallimento quasi certo».

Nonostante questo,se sentite la vocazione per la vita agreste, o votatevi a qualche parente pastore oppure potete provare con attività come il wwoofing.

In bocca al lupo! ( anche se, trattandosi di pecore...)

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 
 
 

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