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Ma il pane fa davvero ingrassare?

Il pane rappresenta spesso un alimento demonizzato.

pane-carboidratiDa tenere lontano dalla dispensa, soprattutto se si è a dieta. Il motivo? Il pane fa ingrassare!!! Molti di voi non sapranno dare una spiegazione a ciò, sanno solo che questa è la realtà raccontata dai media, e con sacrificio lo eliminano dalla propria alimentazione.

Altri invece scendono in pista usando termini più “tecnici”, azzardando l’ipotesi che questo alimento appartiene alla famiglia dei carboidrati e quindi, essendo i carboidrati degli zuccheri, se consumiamo il pane in realtà stiamo mangiando il così detestato zucchero (che inevitabilmente si accumulerà sui fianchi o sulla pancia).

Però ci sono anche correnti di pensiero che affermano che, “forse”, se consumiamo il pane integrale, tutto questo rischio non si corre…o forse si, perché alla fine è sempre un carboidrato giusto?

È davvero un dilemma, e il dubbio prende piede quando sulla tavola osserviamo, davanti ai nostri occhi, una bella rosetta o magari una fetta di pane di segale. Lì solo i più coraggiosi riescono a distogliere lo sguardo e a non cadere in tentazione.

Ma è davvero un “frutto proibito”?

frutta-carboidratiScopriamolo insieme. Innanzitutto occorre sapere che la nostra alimentazione deve comprendere tre importanti nutrienti: carboidrati, lipidi e proteine, oltre che micronutrienti quali vitamine e sali minerali. Pertanto stiamo già affermando come i carboidrati siano effettivamente importanti per una corretta alimentazione.

Questo è vero, ma bisogna stare attenti alle quantità che ingeriamo! Un eccesso di qualsiasi alimento può portare a varie e specifiche problematiche, tra cui anche l’incremento di peso.

 

I carboidrati sono presenti nella pasta, nel pane, nelle patate ma anche nella frutta, ed è vero sono in pratica costituiti da zuccheri. Bisogna però discriminare tra carboidrati semplici, presenti ad esempio nella frutta (che vengono facilmente assorbiti dal nostro organismo) e carboidrati complessi (presenti per esempio nel pane) che invece hanno meccanismi più complessi di digestione, quindi il loro assorbimento è minore.

Quindi il pane fa ingrassare?

pane-integrale

 La risposta è no, ovviamente se consumato nelle giuste quantità. Questo perché, come abbiamo detto, è costituito da nutrienti che devono essere introdotti nel nostro corpo durante un pasto, e per di più è costituito da zuccheri complessi al pari della pasta.

E il pane integrale rappresenta una scelta migliore?

Si, può rappresentare una scelta migliore. I prodotti integrali sono meno “raffinati”, ovvero subiscono un minore processo industriale, e per questo contengono un maggior numero di vitamine, e sono infine ricchi in fibre. 

marina-putzolu

 

di Marina Putzolu

Biologa e nutrizionista  

 

 

 
 
 

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Bucce d'arancia miracolose: com'è rinato il parco di Guanacaste

Dalle arance nascono i fior

parco-del-guanacasteLa natura non si arresta. Sembra che alberi e arbusti trovino sempre il modo di rinascere, anche nel territorio più arido del mondo. A dimostrarlo è l’evento straordinario accaduto nel parco nazionale di Guanacaste, Costa Rica, territorio protetto dall’Unesco.

La storia

Era la metà degli anni Novanta e l’azienda produttrice disucchi d’arancia Del Oro stava cercando un modo per liberarsi di migliaia di polpe e bucce di scarto. Daniel Jansen e Winnie Hallwachs, biologi dell’Università della Pennsylvania interessati a verificare gli effetti delle bucce di agrumi su terreni poco fertili, proposero uno scambio. Se la Del Oro avesse donato una parte dei suoi terreni boschivi, l’azienda avrebbe poi potuto scaricare i suoi rifiuti organici in un’area degradata e non utilizzata del parco stesso.

bucce-d'aranciaAffare fatto: mille camion carichi di bucce d’arancia trasferirono gli scarti su quel terreno. Tuttavia la TicoFruit, società concorrente, denunciò la Del Oro, accusandola di aver contaminato un parco nazionale. La Corte Suprema del Costa Rica le diede ragione e quel terreno fu abbandonato per sempre.

La rinascita

Dopo circa sedici anni, Timothy Treuer, studente dell'Università di Princeton, decise che quell'angolo di foresta sarebbe stato il suo argomento di tesi. I due ricercatori, spinti dall'entusiasmo del ragazzo, decisero così di tornare in quella zona. Ci vollero due viaggi per individuarla. «Non credevamo ai nostri occhi. L’area era così completamente avvolta  e ricoperta da alberi che non riuscivamo nemmeno più a vedere l’insegna che segnalava dove si trovava il sito».

guanacasteIl territorio aveva avuto un aumento di circa il 176% di biomassa. Da un terreno che sembrava morto era nata una foresta piena di alberi.  «In alcuni punti era difficile penetrare anche con il machete». Jansen e Hallwachs affermano come l’evento sia interessante a livello mondiale. «Le bucce d’arancia hanno arricchito il terreno delle foreste tropicali in modo impressionante». E il tutto a un costo praticamente nullo.

Nuove frontiere

La soluzione? Forse si potrebbe lavorare per una migliore connessione tra aziende e comunità ambientali. In modo da sviluppare un circolo virtuoso che utilizzi al meglio gli avanzi della produzione alimentare industriale e dando vita alla migliore forma di riciclaggio possibile: quella 100% naturale.

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di Irene Caltabiano

 

 

 

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Casusgrill, la griglia usa e getta per barbecue green

Carbonella, alcol e diavolina?

casusgrill-1Da oggi non sarà più necessario ricordarsi tutte queste cose per organizzare un barbecue coi fiocchi.  Casusgrill è la prima griglia usa e getta, che renderà le scampagnate domenicali …molto più comode e meno ingombranti.

Come funziona

 

Costruita completamente con materiali naturali, facile da accendere e 100% eco-sostenibile. Casusgrill è realizzata in cartoncino certificato FSC, rivestito di pietra lavica, che assorbe il calore dei carboni permettendovi di toccarla senza scottarsi. Inoltre, è pronta all’uso dopo soli 5 minuti, mantenendo la temperatura costante per circa un’ora. Persino la confezione dentro la quale viene venduta è fatta di bioplastica.

Ulteriori vantaggi? È utile per cuocere qualsiasi cibo, dalla carne al pesce, ed emette fino al 50% in meno di anidride carbonica rispetto alle tradizionali griglie. Dall’aspetto di un cartone di pizza, può essere tranquillamente trasportata occupando un quarto dello spazio di una carbonella. Dopo averla utilizzata, è imoltre possibile gettarla nel  fuoco, senza lasciare alcun residuo né inquinare. Prezzo? La modica cifra di 5, 99 dollari.

Economia verde

casusgrill3L’azienda produttrice dichiara che il duro lavoro, l’innovazione e un design eco-sostenibile è il loro obiettivo principale. «Come compagnia innovativa e green vogliamo diventare un modello per il mercato e ispirare altre compagnie a diventare più responsabili e attente all’ambiente».

Anche a voi è venuta voglia di una bella grigliata?

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di Irene Caltabiano

 
 
 

 

 

 

 

 

 

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