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Cavallette e formiche? The new sushi

2018, anno zero.

mangaire-insetti-1Momento in cui scarafaggi, grilli e altre “prelibatezze” faranno capolino sulle tavole nostrane. La domanda sorge spontanea: gli italiani, forti della loro supremazia tra pentole e fornelli, come vedono questa “invasione”?

Il centro per lo sviluppo sostenibile  della Società umanitaria, sotto la guida  del presidente Andrea Mascaretti, in collaborazione con un team di sociologi e docenti dello Iulm, ha deciso di dare una risposta a questa domanda.

Il 47% degli intervistati si è mostrato positivo verso l’introduzione degli insetti ad uso alimentare e il 28% ha confermato che proverebbe a mangiare l'inusuale pietanza. Il 5%, afferma, solo se non li vedesse interi. Meglio sotto forme di barrette a base di farina di grillo o snack di formiche.

È curioso anche osservare come le tipologie entomologiche che la maggioranza delle persone sarebbe disposta a mangiare sono le più comuni come formiche, grilli e api. Meno appetibili scarafaggi mosche e zanzare.

insetti-8Se si parla di età e sesso a mostrarsi più propensi al cambiamento sono i giovanissimi maschietti. Dobbiamo pensare che, nonostante la repulsione che tutti noi proviamo al pensiero di ingoiare un bruco, molti alimenti che consumiamo sono già derivati di insetti: il colorante rosso, ad esempio, deriva dalla cocciniglia, piccolo afide che si trova generalmente sulle piante; il consumo inconsapevole di insetti medio-annuo si aggira intorno ai 500 grammi. Persino la cucina stellata comincia ad abbracciarne l’utilizzo.

Stranezze? D’altronde, anche mangiare pesce crudo fino a dieci anni fa ci sembrava una cosa inconcepibile, un'abitudine confinata alle lande orientali.

Perché gli insetti

mangiare-insetti-8Non è una semplice voglia di cambiamento o curiosità di stuzzicare il palato con gusti nuovi, quanto piuttosto una questione di sostenibilità ambientale.

La produzione di carne nell’alimentazione umana è molto elevata e gli allevamenti intensivi producono una quantità di gas serra che corrisponde al 18% delle emissioni globali. Gli insetti rappresentano una valida alternativa al fabbisogno proteico della popolazione in continua crescita.

D’altronde sono già numerose le etnie che si cibano di insetti e 1900 le specie commestibili già conosciute. Peraltro gli insetti sono animali a sangue freddo e hanno un’alta efficienza di conversione nutrizionale; potrebbero dunque sostituire buona parte di alimentazione animale, ad esempi mangimi per la piscicoltura.

Formiche regolamentate

mangiare-insetti-9Per alcuni Paesi l’assenza di regolamentazione su un determinato alimento significa essere autorizzati a sviluppare le proprie regole; per altri divieto totale di introduzione di quest'ultimo. 

Se tuttavia un cibo viene introdotto nei Paesi dell’Unione europea, come già successo con gli insetti in Belgio e Francia, l’autorizzazione al consumo sarà valida per tutti i Paesi che ne fanno parte.  In ogni caso, come per tutti i cibi, prima di richiedere l’autorizzazione bisognerà svolgere anche ricerche sulla salubrità e allergenicità degli alimenti.

Italia caput cibi

Anche se spesso sottovalutiamo quest'aspetto, l’Italia è un modello alimentare a livello mondiale e, di conseguenza, ha influenza sulle altre popolazioni. Se riuscissimo ad introdurre un alimento come gli insetti, evitando pregiudizi e l’essere troppo schizzinosi, anche altri Paesi, emulandoci, comincerebbero a guardare a queste bestioline con minor sospetto.

Ok, non saranno mai come un piatto di pastasciutta. Ma nel cambiamento delle abitudini alimentari mondiali potremmo avere più peso di quanto pensiamo.

 

di Irene Caltabiano

 

 
 
 

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E se riscaldassimo le piscine con i computer?

Avete mai pensato a quanto risparmieremmo se recuperassimo l’energia generata dal calore dei pc?

piscinaIn Francia, nel cuore di Parigi, ci hanno già pensato. Come? Utilizzando la temperatura elevata di un data center per scaldare una piscina.

Ci troviamo nel tredicesimo arrondissement di Parigi, nel quartiere di Butte aux Cailles. Tale sistema ha garantito un enorme quantitativo di calore che altrimenti sarebbe andato perduto. Niente carburante, zero inquinamento.

Come funziona?piscina riscaldata

Grandi server del centro di stoccaggio dati piazzati sul fondo della piscina.  Non solo in questo modo la temperatura dell’acqua viene mantenuta a ventisette gradi costanti ma si rende il sistema più economico rispetto all'energia sfruttata nei data center tradizionali. 

Il raffreddamento infatti viene solitamente attuato con grandi impianti di climatizzazione, generalmente energivori. Stimergy, la società che ha sviluppato l'idea , afferma che sia possibile evitare ogni anno emissioni di CO2 per quarantacinque tonnellate.

 

Silenzio assoluto

Ulteriore vantaggio? Rumore delle macchine azzerato. Nel 2016 infatti gli abitanti della Rue Piossonniere avevano denunciato la Zayo, impresa americana che gestiva i server, per il rumore assordante che i computer producevano. Le macchine all’epoca erano sistemate in un solaio.  Ora, grazie al nuovo sistema, non si sente volare una mosca. 

Immaginate quanta energia si  riuscirebbe a conservare se si sfruttassero meccanismi simili anche in altri campi.

 

di Irene Caltabiano

 
 
 

 

 

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Migreen food, l'invasione dei micro-ortaggi

Sono piccoli, energetici e hanno numerose proprietà nutrizionali.

micro-ortaggiI micro-ortaggi si stanno facendo sempre più spazio sul mercato europeo e americano, ormai tipicamente identificati come super food, particolarmente sano e nutriente.

Cosa sono?

Semi non portati a completa maturazione, il cui ciclo produttivo può variare da dieci a quindici giorni. Esteticamente graziose, le piantine si presentano con foglioline di diverse forme e colorazioni, dal gusto intenso a seconda del tipo di ortaggio. Possiedono generalmente un’alta concentrazione di vitamine C, E e K.

Il trend mini, ancora poco diffuso in Italia, è stato tuttavia intercettato da Milena Mastropierro, classe 1988, laureata in International management, pugliese doc. Alcune esperienze lavorative poco significative e tanta volontà di realizzare qualcosa di proprio, la giovane comincia così a consultare alcuni studi sui micro-ortaggi condotti da Istituti di ricerca americani, per poi scoprire che uno dei punti di riferimento in Italia era presso la facoltà di Agraria dell’Università di Bari.

Come si coltivano i micro-ortaggi

micro-ortaggi-2

Un impianto di produzione intensiva indoor, con un sistema multistrato di quasi due metri e mezzo di altezza;led specifici, alimentati da energia fotovoltaica, in modo da avere un prodotto fresco tutto l’anno, riducendo l’impatto ambientale. In uno spazio così ridotto, si può raggiungere un’alta capacità produttiva: 140 cartoni a settimana, ognuno contenente otto vaschette da 250 gr di freschi micro-ortaggi.

E alla fine arriva Migreen food

I prodotti coltivati dalla startup sono principalmente a km 0 e richiamano i sapori tipici della Puglia,  come le classiche (mini) cime di rapa. Sia il processo di coltivazione che di selezione dei prodotti è supportato dalle professionalità di esperti del settore, con cui sono state strette delle partnership: il dott Lucarelli, agronomo e consulente tecnico e Felice Sgarra, chef con Stella Michelin.

migreen-foodI micro-ortaggi sono usati principalmente con funzione decorativa del piatto, vista la varietà di colorazioni, per cui sono anche molto diffusi nel mercato dei ristoranti gourmet. Elemento che permette di usarli ad esempio come complemento ad altri ingredienti, per creare insalate, bruschette, contorni e piatti vegani.

Le mini-verdure verranno inoltre trasferite grazie a una partnership con un distributore pugliese e arriveranno in alcuni ristoranti e sale ricevimenti della provincia di Bari. L’obiettivo entro l’anno però è coprire anche le province di Taranto, Brindisi e Lecce.

Un modo intelligente di unire tradizione, innovazione e amore per la propria terra.

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di Irene Caltabiano

 

 

 
 
 
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