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Restart party: perchè buttare quando puoi riparare?

Riparare è meglio che buttare

cellulariQuante cianfrusaglie tecnologiche teniamo in casa, convinti che prima o poi le riporteremo in vita? Cellulari, vecchi pc, stampanti. Roba che si accumula e che presto finisce nel dimenticatoio; il 90% delle volte sostituita da modelli nuovi fiammanti che dopo pochi anni faranno la stessa fine. E se provassimo a resuscitare gli aggeggi che ci sembrano ormai inutilizzabili?

I restarter

I supereroi che lottano contro l’obsolescenza programmata, i Don Chischiotte che si scagliano verso i mulini non più a vento ma fatti di microchip ed elettrodi. Le aziende costruiscono oggetti sempre più piccoli e destinati a dare forfait entro un tot di tempo? E loro li riparano, cercando fino alla fine di far andare a buon fine il “massaggio cardiaco”.

Gruppi di volontari che si muovono tra Milano, Torino, Firenze, Aosta e si sono diffusi in altri otto Paesi europei. Il lato non oscuro degli hacker, che si batte contro il consumismo e spesso lo fa a suon di musica e cassette per gli attrezzi. I restarter organizzano infatti dei Restart party, occasioni in cui si incontrano numerose associazioni che hanno tutte un unico obiettivo: sanare i moribondi high-tech.

 

Imparare ad aggiustare

restart-party

Gli appuntamenti vengono in genere comunicati via Facebook. Si chiamano party perchè i restarter sono convinti che la riparazione sia qualcosa di divertente. I pomeriggi passati a risolvere problemi possono essere piacevolmente accompagnati da conversazioni e qualche stuzzichino.  Attenzione: non si tratta di portare l’oggetto in questione e tornare quando la riparazione è finita. Si tenta insieme di aggiustare, in modo che, anche chi non si è mai applicato, la prossima volta ci pensi due volte prima di relegare l’oggetto alla spazzatura. Se servono pezzi di ricambio i restarter fanno di tutto per trovare ciò di cui avete bisogno.

Gli incontri durano dalle tre alle quattro ore e sono assolutamente gratuiti. Dare un contributo per l'autofinanziamento sta alla volontà di ciascuno dei partecipanti. I paladini del restauro, durante questi party, organizzano conferenze in cui spiegano ai “pagani” come gestire i propri dispositivi per evitare di farli diventare rifiuti, oltre a riadattare i computer non più funzionanti con un sistema operativo facile da installare.

Si all'obsolescenza non programmata

restart-party-3L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai riparatori professionisti, che vedono l’operazione come il tentativo di offrire gratuitamente un servizio che, normalmente, andrebbe pagato. La verità è che il business del ripristino è sempre più esiguo, dal momento che le multinazionali non hanno intenzione di produrre oggetti riparabili. Prodotti che durano meno uguale vendite crescenti.  

Ma in questo meccanismo ci sono variabili impazzite: più cresce la crisi economica, meno si compra. Che bisogno c’è quindi di produrre continuamente nuovi modelli? I restart party, insieme ai repair cafè di cui abbiamo precedentemente parlato, stanno assumendo un valore politico. Una lotta a globalizzazione e consumismo che ha tra i suoi fini l' emanazione di leggi contro l’obsolescenza programmata. E  che si tornasse, come trent’anni fa, ad accompagnare ai prodotti i rispettivi manuali di riparazione. 

di Irene Caltabiano

 

 

 
 
 

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Obiettivo riciclo: la storia di Ryan, imprenditore a sette anni

Si dice che, una vera passione, non tarda ad essere riconosciuta.

Ryan-Hickman-1E Ryan Hickman, questo soldo di cacio di nemmeno dieci anni, l’amore per l’ambiente ce l’ha scritto nel DNA. Potremmo infatti definirlo come il più piccolo imprenditore del mondo. Il bambino di San Juan Capistrano, California, è già a capo di una piccola impresa, la Ryan’s Recycling company, ditta di raccolta e smistamento rifiuti che ha creato con l’aiuto dei genitori.

Sognare un garbage truck

Dall’età di tre anni il piccoletto ritira porta a porta lattine e bottiglie di plastica dei  vicini. E, dopo aver differenziato i rifiuti negli otto cassonetti piazzati nel giardino di casa, li porta al centro di riciclaggio locale. In tre anni ( per capire l’entità del lavoro) avrà collezionato almeno 200.000 pezzi tra bottiglie e lattine, differenziando 49mila tonnellate di rifiuti.

Dall’agosto del 2016 Ryan ha persino cominciato a vendere magliette per raccogliere soldi per il Pacific Marine Mammal Center di Laguna Beach, California. Finora la compagnia è riuscita a donare almeno 2000 dollari al centro. Grazie alle sue attività, il baby-imprenditore ha messo da parte circa 10.000 dollari. I genitori, orgogliosi, sperano che li utilizzi per pagarsi il college. Al momento però, il sogno di Ryan rimane quello di comprare un camion della spazzatura, per riuscire al meglio nel compito che si è prefissato.

Un'attività di successo

L’impresa di questo mini-paladino dell’eco-sostenibilità non è certo passata inosservata. Lo scorso anno Ryan ha ricevuto un Ryan-Hickman-2premio per i suoi sforzi dal Newport Beach Chapter of the DAR ( Daughters of the American revolution) e persino Greenpeace sta promuovendo il suo impegno a livello internazionale. In un’intervista sulla copertina del The Capistrano Dispatch’s Green Issue, la sua insegnante ha dichiarato: «Ryan è uno di quei bambini con una grande passione. Nota ciò che deve essere fatto e, semplicemente, lo fa»

Chissà cosa sarà destinato a diventare, da grande, l' instancabile, lavoratore. Intanto Ellen DeGeneres, famosa presentatrice televisiva americana, gli ha dedicato una puntata speciale nel suo Ellen Degeneres show.

Non si è mai troppo piccoli per inseguire un sogno. E Ryan ne è l’esempio vivente.

 

di Irene Caltabiano

 

 

 
 
 

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Ecco la fermata dell'autobus più bella del mondo

Un piccolo paradiso di relax ed eco-sostenibilità nel cuore di Singapore

Nella città di Jurong, chi aspetta i mezzi pubblici ( ammesso che nella tecnologica città asiatica ci siano gravi ritardi) non solo potrà farsi un giro sull’altalena ma anche usufruire di una vasta selezione di libri per adulti e bambini, grazie a un angolo destinato al book crossing.Oltre allo scambio di volumi si può eseguire la scansione di un QR code per effettuare l’accesso al portale National Library Board’s eBook scaricando periodici e libri online.

Bisogno di connettervi al Wi-Fi? Gli architetti della DPA, studio che ha dato vito al Progetto Bus Stop, hanno inserito sul tetto pannelli fotovoltaici, circondati da una vegetazione lussureggiante, che permettono il flusso elettrico. 

Leggi anche- I giardini sugli autobus: Madrid mette la natura su strada
 

A parte i nuovi comfort, sono state migliorate anche vecchie funzionalità. Mappe interattive, percorsi segnalati  e orari continuamente in aggiornamento daranno al cittadino un servizio completo. Spazio anche all’arte con la mostra delle opere dell’illustratore locale Lee Xin Li.

La fermata esisteva già ma lo scorso anno è stata trasformata per ingannare il tempo di attesa e offrire servizi innovativi ai pendolari. Il progetto Bus Stop è stato realizzato grazie alla collaborazione tra  diversi enti statali. Si tratta di una fase sperimentale: il feedback aiuterà le autorità a verificare i vantaggi per gli utenti al fine di realizzare tante fermate degli autobus di questo tipo.

Migliorare gli ambienti è questione di poco, anche se in Italia tali iniziative ci sembrano lontane anni luce.

 

di Irene Caltabiano

 

 

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