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Auto ibride: sicuri di sapere proprio tutto?

Un business in continua crescita

Sempre più italiani scelgono la tecnologia ibrida per le proprie vetture in luogo dei sistemi di propulsione tradizionali. I motivi sono molteplici, sia di natura economica che pratica e, perché no, etica.

La necessità di abbattere i costi di gestione è un problema comune a tutti gli automobilisti e i continui rincari sul prezzo dei carburanti invitano a dotarsi di veicoli in grado di garantire maggiore autonomia. Le limitazioni della circolazione dovute alle ZTL e ai picchi d’inquinamento causati dalle polveri sottili, unitamente ai parcometri, impongono soluzioni alternative per la mobilità privata. E che dire dell’aspetto ecologico? L’ibrido riduce sensibilmente le emissioni di anidride carbonica e abbattendo i consumi contribuisce alla diminuzione del fabbisogno globale di benzina e gasolio.

Questa tecnologia rappresenta il trait d’union tra il passato (fatto di motori a combustione interna) e il futuro (che si spera sarà appannaggio della propulsione integralmente elettrica). I dati delle vendite degli ultimi anni confermano il gradimento del pubblico e le previsioni a medio-lungo termine degli esperti. Nel 2013, in Italia, sono state immatricolare 15000 auto ibride, quasi il doppio rispetto al 2012. A ottobre 2016 è stato registrato un ulteriore incremento del 49% e gli analisti concordano nel ritenere che anche il 2017 sarà un anno di crescita per questo settore.

Del resto non ci sono validi motivi per non acquistare veicoli simili, poiché oltre ai benefici già elencati (ai quali si aggiunge l’estrema silenziosità del motore) vanno considerati gli sconti sulle polizze RCA proposti da diverse compagnie d’assicurazione e gli incentivi statali. In alcune regioni, infatti, è prevista l’esenzione dal pagamento della tassa di proprietà (in Veneto, Lazio e Campania a tempo indeterminato, in Emilia Romagna per tre anni, in Basilicata e Puglia per cinque anni). Nelle restanti zone d’Italia, invece, il bollo è calcolato in funzione della potenza del solo motore termico, non considerando l’apporto di quello elettrico.

Come funziona un’auto ibrida?

Il sistema powertrain che combina il motore a combustione interna e quello elettrico può essere in serie o in parallelo. Nel primo caso, il propulsore a benzina o gasolio funge esclusivamente da generatore e ricarica le celle che alimentano l’unità a zero emissioni, cui è affidato il moto della macchina.

Nel secondo caso (più diffuso), il motore a combustione non solo opera per la ricarica delle batterie, ma muove anche il veicolo alternativamente o contemporaneamente al propulsore elettrico. Quest’ultimo entra in funzione nelle partenze da fermo e a bassi regimi di velocità (non oltre i 50 Km/h) per tratti non eccessivamente lunghi, mentre il motore tradizionale resta spento. Ciò consente di ridurre tanto i consumi quanto le emissioni inquinanti.

Nelle fasi di massimo carico come ad esempio un sorpasso, poi, i due motori cooperano garantendo prestazioni superiori limitando comunque il fabbisogno di carburante. Il tutto è gestito dall’elettronica e risulta trasparente al guidatore che deve preoccuparsi soltanto di condurre il veicolo.

Il confronto tra i consumi di un’auto tradizionale 1.6 benzina che sviluppa una potenza di 140 CV con un modello ibrido avente pari caratteristiche non lascia spazio a interpretazioni. Il vecchio motore percorre 16/17 Km con un litro di carburante (peraltro emettendo 115/120 g/Km di CO2), mentre il nuovo sistema addirittura 29,7 Km (emettendo 79 g/Km di CO2)! Poco importa se questi siano i consumi tipici del banco di prova e non quelli reali, perché la differenza tra le due tecnologie in termini di efficienza resta invariata.

Tantissimi pro ma anche qualche contro.

La prima nota dolente riguarda i prezzi di listino che non sono esattamente modici. Acquistare un’auto ibrida comporta una spesa consistente, superiore di circa il 40% rispetto all’equivalente a benzina. Inoltre bisogna tenere conto della questione “longevità delle batterie”. Generalmente sono garantite per 150.000/200.000 Km, tuttavia in caso di sostituzione prematura bisogna essere preparati a sborsare qualcosa come 3000€.

Occorre dunque fare bene i conti, prima di recarsi dal concessionario, soprattutto in base all’utilizzo che si fa della propria auto. In alcuni casi, infatti, i tempi di ammortamento potrebbero dilatarsi. In linea di massima, acquistare un’auto ibrida comporta un risparmio consistente nel lungo periodo per tutti coloro che percorrono molti chilometri in città e in pieno traffico (dunque a basso regime di velocità). I vantaggi saranno meno evidenti per chi è abituato a viaggiare per lunghi tratti, specie in autostrada, in condizioni più agevoli. Ciononostante, scegliere l’ibrido è sempre una buona idea.

 

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 

 

 
 
 
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Pasta in casa, tra tradizione e passione

Esistono sapori memorabili e ricordi legati ad essi. 

pasta-in-casa Non sto parlando di letteratura francese, né mi riferisco alla gustosa Madéleine di cui narrava Proust. Anche se il concetto ci si avvicina molto. Rimaniamo in terra italiana per onorare gli elementi che hanno reso il Bel Paese internazionale ed unico: storia e tradizione.

Italiani? Pasta, pizza e mandolino! 

Si  può interpretare in maniera dispregiativa oppure no. È  statisticamente provato: conserviamo il ruolo di leader mondiale nel campo della pasta. Un’arte oggi trasformata in industria da miliardi di fatturato grazie ai notevoli sviluppi tecnologici.

Chi non ha mai provato il piacere di avere una nonna in grado di regalare grosse soddisfazioni al palato? Preparare in pasta-2casa la pasta fresca all’uovo è un momento di grande soddisfazione per due motivi: il primo è perché nel farla ci si rilassa più che durante un’ora di sauna e bagno turco; il secondo è perché il risultato aumenta l’autostima e ci fa sentire parte di una tradizione. Ma è saper tenere in vita e tramandare la storia la vera arte. Sia chiaro: l’evoluzione (culinaria in questo caso), il progresso e la modernizzazione vanno sempre premiati e questo Paese ne ha bisogno. Ma esistono caratteristiche, dettagli, creati con troppa cura e passione da potersi permettere di essere surclassati facilmente.


L’arte di fare la pasta non ha controindicazioni eccetto una, soprattutto a causa dei frenetici ritmi quotidiani della nostra società: il tempo. Ma ecco che, per chi non ne ha, esistono in commercio utensili e macchine che in pochi minuti preparano l’impasto e in pochi altri consentono di tagliare la pasta nel formato desiderato.

A ciascuno il suo (tipo di pasta)

  È proprio così che ancora oggi, dalle trisavole alle zie, le donne italiane sono capaci di deliziare figli e nipoti, di tutte le età, con orecchiette-3queste leccornie. Qui alcuni esempi di qualità tipiche italiane:

  • Fra Molise e Puglia troviamo i cavatelli (o cavatiell), che presentano una forma allungata, con una tipica incavatura all’interno, per permettere ai condimenti di aderire bene alla pasta: una delizia ricavata da un impasto di semola di grano duro ed acqua. 
  • In Liguria le famose trofie, fatte con farina di grano tenero, acqua e sale, il cui condimento principe è sicuramente il pesto alla genovese.
  •  In Emilia Romagna le (ormai diffusissime) tagliatelle, caratterizzate dall’abbondante contenuto di uova nell’impasto. E ancora: pici toscani, orecchiette pugliesi, strascinati lucani.

Chissà perché le cose fatte con amore regalano tanto e lasciano sempre quel pizzico di dolcezza in più. Un grande scrittore come Daniel Pennac l’ha messa così: «In cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere».

 

di Giorgia Sollazzo  

 
 
 
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Parco dei cinque sensi: la vita a piedi scalzi

Protagonisti? I nostri sensi

Chi ricorda la meravigliosa emozione che provavamo da bambini nel percorrere il mondo a piedi nudi? La curiosità di scoprire l’universo attraverso tatto, gusto, udito e vista? C’è un posto in cui possiamo ritrovare il piacere di un' esperienza simile: il Parco dei cinque sensi.

Due sedi, una a Vitorchiano ( VT), nel cuore della natura laziale, e l’altra a Messina, immersi nella macchia mediterranea dell’azienda biologica Villarè. Gli Artigiani dei sensi rispolverano antichi giochi e attività ricreative per instaurare un dialogo tra i più piccoli, gli adulti e il verde che li circonda, dalle dieci del mattino fino al tramonto.

Un percorso attarverso vasche a terra asciutte e bagnate, sentieri sensorali da annusare, toccare e calpestare; Casette segrete dove riconoscere le erbe al tatto. E poi la fattoria delle carezze, in cui conoscere gli animali da vicino, il parco avventura sospeso tra gli alberi, il bio -lago per osservare a distanza ravvicinata i rapaci. L’iter si conclude sempre con il divertente pane al bastone: gli ospiti verrano riforniti di tutti gli ingredienti per l’impasto che poi cuoceranno sul fuoco grazie ai legnetti.

Esercizi tra i boschi

Un chicca? Per chi vuole praticare yoga o attività fisica può usufruire di una palestra 100% naturale. Ci si allena semplicemente con l’aiuto degli alberi e di ciò che il bosco offre. Nessuna gara, ma ciascuno con le proprie possibilità per vincere sfide personali, seguiti da personal trainer ad hoc. Se l’obiettivo invece è il totale relax ci sono la bio piscina e le aree atrezzate o, per chi preferisce una giornata all’insegna della cultura, il team organizza visite nei dintorni.

Non mancano anche aree ristoranti, con prodotti rigorosamente bio, e luoghi in cui stare insieme per un piacevole picnic. Volete dormire immersi nella natura? Potrete provare l’interessante esperienza di riposare nelle tree tent, tende sospese tra gli alberi

Il beneficio del “piede libero”

Oltre che essere un’usanza che ci accompagna fin da bambini, camminare o correre a piedi nudi regala una serie di benefici all’organismo. Previene alcune patologie , rinforza la struttura muscolo-scheletrica e quella delle caviglie. Il movimento dei piedi attiva inoltre la circolazione del sangue verso il cuore. Allo stesso tempo è un percorso efficace contro i raffreddori, dal momento che gli stimoli che riceviamo dal freddo moderato accrescono le difese immunitarie.

Lorella Caporossi ed Enrica Muretti, ideatrici del progetto, dichiarano che l’ispirazione è arrivata dai grandi parchi sensoriali dei Paesi scandinavi. «Abbiamo voluto dedicare ogni singola attività pensando ai grandi parchi tematici a piedi scalzi tanto amati in tutto il nord Europa, mettendo al centro dei nostri pensieri la famiglia e i bambini, i gruppi di amici e chi vuole riappropriarsi di se stesso. Vogliamo esaltare il piacere di stare insieme, donare emozioni e sensazioni da portare via con sé e farne un tesoro di esperienze da non dimenticare».

Un richiamo alla terra difficile da ignorare, un piacevole staccare la spina dai ritmi frenetici per ritovare il bambino che è in noi.

di Irene Caltabiano

 
 
 
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