I progressi tecnologici, l’incremento generale di benessere e comodità hanno un sapore dolce, ed un retrogusto amarissimo
Il prezzo da pagare, in termini di salute fisica e mentale, infatti, è più che salato. Basti pensare all’impennata dell’incidenza di patologie gravi e croniche tra cui quelle cardiovascolari ed il diabete sia in Italia che in Europa.
Secondo uno studio realizzato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory in vent’anni (2000-21019) il numero di persone affette da diabete ha registrato +60% toccando quota tre milioni. In Europa, in soli sei anni (2008-2014) si è arrivati a 4,6 milioni (+28%). E le proiezioni di medio-lungo periodo non sono confortanti, se gli stili di vita si manterranno inalterati, a causa dell’invecchiamento della popolazione.
È fondamentale, quindi, impegnarsi su un doppio fronte: rinunciare alla “comoda” sedentarietà e praticare un po’ di sport, e integrare la propria alimentazione, consumando regolarmente alimenti che abbassano l’indice glicemico (la concentrazione degli zuccheri nel sangue).
Diabete: i cibi suoi insospettabili nemici
Pregiudizi, luoghi comuni e la difficoltà a diffondere capillarmente corrette informazioni di tipo medico alimentare impediscono spesso l’introduzione di elementi che, al contrario, potrebbero rivelarsi preziosi, per mantenerci in salute. Un esempio? La mandorla, che tendiamo a evitare accuratamente perché le proiettiamo addosso la cattiva reputazione della calorica frutta secca.
A onor del vero, però, apporto calorico e zuccheri non vanno necessariamente a braccetto. Consumare quotidianamente un pugno di mandorla è un’ottima forma di “investimento” sulla propria salute, grazie alla presenza massiccia di magnesio, oltre che di fibre.
Parenti stretti delle mandorle quanto a cattiva reputazione ereditata, sono i semi di lino, girasole, chia e zucca. Questi invece, permettono di fare incetta di Sali minerali e proteine, aiutando a controllare gli zuccheri nel sangue.
Ultime, perché forse meno insospettabili, le verdure a foglia verde: spinaci, rapa, cavolo riccio, cavolo riccio e lattuga.
"Ho il diabete: posso mangiare la frutta?"
Anche questa è vittima di molteplici (e spesso ingiustificati) preconcetti, quando c’è in ballo il diabete. Non si tratta, infatti, di una categoria di alimenti che va bandita in toto e senza appello, ma consumata con consapevolezza. Sapere se è meglio scegliere arancia o banana, e com’è preferibile consumarla (intera, frullata, spremuta…), perché, a parità di frutto, la presenza di fibre determina un picco glicemico più basso in fase di digestione.
Chi soffre di diabete può inserire nella propria alimentazione, in quantità modiche, mele, nespole, fragole, lamponi ed arance.
Cachi, uva, fichi, frutta conservata e frutta secca, invece, vanno evitati.
Ti piacciono i succhi di frutta? Meglio preparare in casa spremute e centrifughe e lasciar perdere quelli industriali.
Francesca Garrisi
Quando le cose non mi divertono, mi ammalo (H.B.)
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