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Salviamo le tribù incontattate!

Sentinelesi, Lacandòn, Wapishana, Ayoreo, Yanomami 

wapishanaLe tribù incontattate sono i popoli più vulnerabili del pianeta. Ne contiamo oltre un centinaio e le possiamo trovare in Asia, Oceania, America settentrionale e meridionale. Si chiamano così perché non hanno contatti con nessun membro delle culture o società dominanti e, se in passato possono averli avuti, si sono volontariamente allontanati. Vivono con la consapevolezza di non essere soli e di avere  “vicini”  non molto distanti.  Ci possono essere altre tribù con cui intrattenere relazioni più o meno amichevoli. 

Gli indigeni non sono arretrati o primitivi ma vivono in mezzo alla natura facendo uso corretto delle sue risorse. Considerati i migliori custodi della terra, sono nostri contemporanei e rappresentano una parte essenziale della diversità umana.  

Conoscenza. I popoli tribali vivono nelle loro terre da molte generazioni e la loro comprensione della natura è insuperabile. Vantano infatti grandi esperienze botaniche e zoologiche e molti farmaci e alimenti base disponibili oggi li utilizziamo per merito loro. Hanno senz’altro segreti sulle loro foreste ma la loro più grande lezione è insegnarci a vivere in modo più eco-sostenibile. 

Risorse. Ogni popolo si differenzia per tecniche e uso. Quel che ci è dato sapere è che alcuni costruiscono abitazioni con liane, sentinelesifoglie e tronchi d’albero. Illuminano le loro case con il maçaranduba, pianta la cui resina è la stessa utilizzata per la caccia notturna. Raccolgono il miele dagli alveari e fabbricano abitazioni. Pescano con nasse efficaci e scavano buche profonde con  punte affilate all'interno per catturare grosse prede.

Genocidio. Gli stranieri invadono le loro terre e risorse. Sfruttano legname e minerali, costruiscono dighe e strade. Si appropriano della loro vita e del loro spazio uccidendoli, stabilendo insediamenti di coloni, aprendo allevamenti intensivi. I contatti sono  di frequente violenti e ostili. Interi popoli si ammalano perchè le loro difese immunitarie, non abituate a determinati virus, non possono combattere con l’influenza o il morbillo, entrambe cause di morte.

lacandonSurvivalÈ un’autorità mondiale che lavora dal 1969 in maniera efficiente per la protezione di terre e diritti di questi popoli L’obbiettivo è che le tribù incottattate rimangano tali; Infatti, se vengono rispettate, continueranno a prosperare; se ciò non accadrà sarà la catastrofe. I sostenitori di Survival rappresentano non solo voce e forza ma anche la fonte principale del finanziamento. Il movimento non accetta fondi dal governo e nemmeno da partiti politici. Vuole la sua indipendenza.

Passare all’azione. Lettere, petizioni, manifestazioni, opere di divulgazione e sensibilizzazione sono i principali mezzi utilizzati per la difesa dei popoli indigeni. La filosofia della campagna è  che ogni sostenitore debba partecipare in prima persona. Attraverso il sito survival.it è possibile iscriversi donando una delle quote imposte o scegliere come intervenire.

Grazie al nostro contributo non solo abbiamo la possibilità di difendere delle vite ma soprattutto un pianeta. Il nostro.   

 

di Luca Mordenti

 

 

 
 
 
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Vi siete mai chiesti perchè il cibo delle pubblicità è così invitante?

Torte perfette, panini alti come grattacieli, patatine croccanti fuori e morbide dentro.

hamburgerVi siete mai chiesti perché sui cartelloni pubblicitari il cibo sembra sempre così meravigliosamente gustoso e perfetto? Il trucco c’è, ma non stiamo certo parlando di uno dei salutari segreti della nonna. Quante volte siamo rimasti delusi da ciò che sembrava un ghiotto e ricco sandwich rivelatosi un panino moscio con hamburger più simile a una sogliola?

D’altronde qualsiasi esperto di marketing sa che la fame passa in primis dagli occhi. Ma, a parte la pubblicità ingannevole, si tratta del solito, terribile spreco di cibo. Ecco alcune delle strategie più comuni per alterare l’aspetto delle pietanze. E non c'entra solo Photoshop.

Ciambelle al vinavil

cereali-vinavil

È un dato di fatto che qualsiasi cereale, dopo qualche minuto, crolla rovinosamente sul fondo della tazza. Dobbiamo perciò sbrigarci a mangiare prima che le nostre ciambelline al miele diventino una pappetta informe. Come fanno i fiocchi fotografati nelle scatole a sfidare fisica e forza di gravità? La risposta è semplice. Il candido liquido nel bicchiere non è mica latte, ma colla liquida.

Smoke gets in your pasta

I piatti di spaghetti fumanti ? In realtà non sono neanche caldi. A parte l'utilizzo di filtri e ritocchi (quel vapore che tanto sa di mamma che impiatta la pasta al sugo non appena tornati da scuola) è frutto artificioso di:

1) Una vaporiera: i cibi vengono passati al suo interno per pochi secondi.

2) Batuffoli di cotone: inumiditi e messi nel microonde, basta nasconderli all’interno del piatto per consentire ai fotografi qualche secondo di vapore in più. Che fine pensate faranno quegli spaghetti? Di  certo non sono destinati allo stomaco di qualcuno.

Pancake a sessanta cavalli

pancake-olioIl fantastico sciroppo d’acero della colazione più amata dagli americani? Potete tranquillamente trovarlo all'interno delle vostre auto. L’aspetto lucido e la consistenza densa non sono certo dovuti a una lenta lavorazione: è olio per motori. Per colazioni… a 120 km/h.

Birra chiara..e pulita

E se vi dicessi che quelle bollicine nella birra appena spillata non sono altro che comunissimo detersivo per piatti? Un simpatico aperitivo…al veleno.

Hamburger ai piedi

birra

E le pubblicità di Burger King o McDonald’s di fronte alle quali sbaviamo quando si avvicina l’ora di pranzo? Sappiate che quegli hamburger non sono neanche cotti,  solo appena riscaldati per mantenerne la grandezza (a causa del calore infatti le dimensioni si riducono)Successivamente la carne viene pitturata con lucido da scarpe marrone e i segni della griglia ottenuti con spiedini arroventati.

Torte di cartone o cartone per le torte?

Le torte alte e lievitate, senza crema che si affloscia, sono false come un parrucchino. E infatti basta un poco di cartone e la  chantilly non va giù. Pezzi di imballaggi vengono interposti a mo' di cuscinetto fra uno strato di ripieno e l’altro, per mantenere i dolci alti e compatti.  

Gelato di patate

Il gelato si scioglie velocemente sotto la luce dei riflettori. Così, per evitare di far impazzire i fotografi per trovare la luce giusta prima che diventi una pozza,  le palline panna e fragola vengono sostituite con purè colorato o crema formata da amido, sciroppo di mais e zucchero a velo.

Bibite influenzali

La Coca cola con tutte quelle bollicine...coca-cola-compresse

L’effetto super-frizzante degli spot è dovuto a una scarica di compresse effervescenti, esattamente le stesse che usiamo per mal di pancia o capogiri. Chissà, col senno di poi, se Vasco penserebbe ancora che la bevanda gassata è per l’uomo che non deve chiedere mai…al massimo, dopo l'overdose di aspirine, di certo non avrà bisogno di passare in farmacia.

Pollo da bagno

Il succulento animale che vediamo sovente girare sullo spiedo subisce la stessa sorte degli hamburger. Dopo appena qualche minuto in forno, il pollo viene spennellato di  lucido da scarpe marrone e riempito di carta igienica per renderlo gonfio e carnoso. Non sembra più così invitante vero?

Accendiamo la maionese

salse

Ketchup, tartare o cocktail adagiata su un letto di gamberi? L’effetto lucido e cremoso non è nient’altro che unasalutare aggiunta di cera.

Capisco che anche l’occhio vuole la sua parte. Ma non sarebbe meglio sfamare qualche bocca in più anziché creare cibi artificiosi solo per la gioia dei nostri occhi? Tanto, se abbiamo fame, mangiamo lo stesso. Hamburger da otto piani o meno. 

 

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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L'industria cinematografica? inquina come il petrolio

La fabbrica di sogni?

Anche il grande schermo non è esente dalla diffusione di inquinamento. Le case di produzione sono infatti responsabili del 2% delle emissioni globali di CO2. I dati sono emersi dal convegno CinemainclasseA, organizzato a Roma da ENEA (Agenzia Nazionale per lo sviluppo ecosostenibile) e Green Cross Italia (organizzazione ambientalista) che hanno analizzato consumi e possibilità di risparmio nel settore.

L’impatto ambientale potrebbe essere ridotto del 20% se tutte le produzioni adottassero protocolli di sostenibilità per la realizzazione dei film. Si dovrebbe garantire l’osservanza di regole riconosciute a livello nazionale da parte di MiBact e Film Commission regionali, per misurare consumi e valutare le evoluzioni in base al territorio.

Hollywood inquina come il petrolio

La produzione italiana rappresenta una goccia in mezzo all’oceano. Una ricerca svolta dalla UCLA( University California Los Angeles) ha rivelato che le grandi major americane sono autentici pericoli ambientali. Il materiale di scena, che sia plastica, legno o acciaio, se non riciclato si tasforma in rifiuti da smaltire. Per non parlare di impianto luci e aria condizionata per mantenere basse le temperature sui set.

Per fortuna sta nascendo una nuova attenzione all’eco-friendly. Computer grafica ed effetti speciali hanno già ridotto parecchio impatto ambientale e costi delle scenografie e ci si sta impegnando ad utilizzare l’energia solare e biodiesel per i generatori. La volontà di migliorare è dimostrata anche dall’ultima cerimonia di consegna degli Emmy Awards, dove, anzichè il classico tappeto rosso, è stato utilizzato un simbolico tappeto verde.

Impegni concreti?La Universal Pictures ha donato soldi per piantare duemila alberi. La Warner Bros, per la realizzazione di Syriana, film con George Clooney, ha usato plastica riciclata per le costruzioni sul sito, mentre parte delle scenografie di Ocean’s twelve si trovano attualmente negli uffici di Santa Monica del National Resources Defence Council.

Cosa succede in Italia

Piccoli passi avanti sono auspicabili anche nel Bel Paese. Magari ipotizzando premi in finanziamenti pubblici per chi riuscirà a mantenere un alto livello di sostenibilità. Le spese potrebbero essere ridotte anche lato sala, intervenendo sui sistemi di illuminazione e climatizzazione.

Un cinema multisala può arrivare infatti a consumare fino a 2 milioni di kWh l’anno, pari ai consumi elettrici di 750 famiglie italiane, e nel nostro Paese sono oggi in esercizio 516 multisala, 650 cinema teatro e 2.396 sale cinematografiche.

Il cambiamento a favore della sostenibilità dovrebbe riguardare tutta l’industria del cinema, a favore di un maggior risparmio energetico non solo nei multisala ma anchein tutta la filiera produttiva.

 

di Irene Caltabiano

 

 

 
 
 
 
 
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