Aggiungi valore alla natura ☢

Con un poco di zucchero la forfora va giù

Ultimamente è allarme continuo su quanto faccia male lo zucchero.

zuccheroTuttavia, secondo la dermatologa Francesca Fusco c’è un caso in cui la dolce polvere può addirittura risultare benefica. Avete mai provato ad aggiungerne un cucchiaino alla vostra dose di shampoo?

Sembra che quest’abitudine, anche nota come co-wash, risulti utile per avere un cuoio capelluto più sano. I granuli, uniti alla consistenza dei prodotti per capelli, regalano alla cute un effetto esfoliante, eliminando la pelle morta e facilitando l’assorbimento del liquido. Uno scrub sicuramente più naturale dei cosmetici in cui vengono inserite micro particelle di plastica.

Mare "mostrum", perchè continuano a tacere sulle microplastiche

Come usare lo zucchero per i capelli

Quando si fa la doccia ne va aggiunto un solo cucchiaio allo shampoo. Il composto elimina cellule morte e accumuli dilavarsi-i -capelli sporcizia, consentendo di pulire a fondo i capelli. Nessuna controindicazione per quanto riguarda l’annidarsi dei granelli nella chioma: lo zucchero, a contatto con l’acqua, si scioglie senza lasciare né traccia né odore. 

Chiaramente non bisogna esagerare: conviene usare questo metodo ogni tre-cinque shampi circa; sfruttato troppo spesso infatti potrebbe risultare aggressivo. Peraltro, è importante scegliere la giusta tipologia di zucchero, come quello di canna da commercio equo e solidale, meno dannoso dello zucchero bianco raffinato.

Provare per credere

di Irene Caltabiano

 

 
 
 
 
 
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Rubies in the Rubble, le marmellate di frutta imperfetta

Quante imperfezioni da nascondere!

Una ruga, un neo, una cicatrice. Cosa sono se non difetti che ci caratterizzano? Nel mondo di oggi la corsa all’impeccabilità, alla bellezza anonima e senza difetti è presente in qualsiasi settore, persino nell’ortofrutticolo. 

Da quando abbiamo deciso che una cosa brutta o al di fuori degli standard non può essere mangiabile?

Brutti ma buoni

Purtroppo supermercati e rivenditori hanno politiche molto severe sulla selezione di frutta e verdura.  I prodotti con appena qualche ammaccatura vengono automaticamente scartati mentre potrebbero tranquillamente rinascere a nuova vita come nuovi, deliziosi alimenti. 

 

Per fortuna qualcuno ha pensato a recuperare l’enorme quantità di invenduto. Il progetto Rubies in the Rabble ha avuto inizio al Borough Market di Londra. Jenny Dowson, ideatrice dell’iniziativa, afferma che la maggior parte degli sprechi alimentari non sono costituiti da scarti ma da cibo invenduto che non rispecchia determinati canoni estetici. Alimenti commestibili ma scartati perché dalle forme curiose e poco consone per la vendita.

Rubies in the Rabble: dagli scarti a un'attività commerciale

Grazie alla frutta scartata si preparano marmellate, mentre dagli ortaggi nascono salse e condimenti a base di pomodori, peperoni e peperoncini. 

Il progetto ha avuto inizio nel 2011 e ora Jenny gestisce una cucina presso il New Spitafields Market di Londra, prepara più di ottanta barattoli di marmellata e conserve al giorno. L'onda lunga del riciclo non accenna ad arrestarsi e ora l'imprenditrice inglese possiede un folto numero di aiutanti.

A volte per diffondere consapevolezza alimentare e sostenibilità serve perseveranza e la giusta idea di business.

 

 

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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Il bosco di Biancaneve esiste e si trova in italia

Alberi contorti, natura incontaminata, atmosfera magica.

bosco-di-BiancaneveQuesto angolo nel cuore della Tuscia, Lazio, si è guadagnato il nome di Bosco di Biancaneve perché sembra davvero parte di una favola. Il suo vero nome è però Bosco del Sasseto e l’unico passaggio dell’uomo in tale luogo viene documentato dalla tomba dallo stile gotico del marchese Cahen.

Chi era il marchese di Cahen

Pochi conoscono l’affascinante storia di Edoardo Cahen, il cui corpo mummificato risiede ancora tra le fronde del bosco. Si dice che il suo cadavere venne trattato nei sotterranei del Vaticano per poi essere trasferito dove risiede attualmente, adottando la tecnica di conservazione utilizzata per i corpi dei Papi.

Ma chi è questo personaggio sconosciuto ai più? I Cahen erano banchieri ebrei di origine belga, protagonisti del processola-famiglia-Cahen di unità d’Italia fino all’ostracismo delle leggi razziali del 1938. Edoardo, figlio di Joseph, approfittò della speculazione edilizia di Roma neo-capitale, vero e proprio trampolino economico, per conseguire il titolo di marchese di Torre Alfina. Il conte fu artefice della primigenia versione dei quartieri più importanti della capitale. A capo di un gruppo imprenditoriale  composto da uomini facoltosi e industriali, presentò al Comune un progetto dell’architetto Antonio Cipolla, un quartiere già definito fra tre punti focali, le odierne Piazza Risorgimento, Cavour e Umberto I. Il gruppo costruì anche la versione originaria del quartiere Prati. Insomma molta della Roma come la conosciamo oggi la dobbiamo a questo pressochè anonimo personaggio.

 

Zero presenza umana

bosco-di-Biancaneve-2Il terreno su cui sorge il bosco è particolarmente roccioso, a causa delle esplosioni del vulcano Volsino avvenute oltre 300.000 anni fa. Proprio la natura del suolo e il terreno poco edificabile ha reso difficile l’antropizzazione. Fauna e flora sono pressocchè incontaminate e questo ha consentito la preservazione della biodiversità. Nel bosco di Biancaneve si cela infatti una gran varietà di insetti, rettili, anfibi, piccoli mammiferi e uccelli notturni e diurni.

Spesso non c’è bisogno di andare troppo lontano per scoprire posti che sembrano usciti da una fiaba. Pronti per un weekend fuori porta?

 

di Irene Caltabiano

 

 

 
 

 

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