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Ecosia, ad ogni ricerca un nuovo albero

Immagina se ogni volta che cerchi qualcosa su Internet crescesse una pianta.

EcosiaMoltiplicalo per sette miliardi di persone e la Terra respirebbe di nuovo in un battibaleno. Ecosia si propone questo semplice ma ambizioso progetto: riportare il mondo in salute a suon di click.

Cos'è Ecosia?

Il motore di ricerca si pone come alternativa eco-friendly di Google. Funziona come un qualsiasi search engine, ma in cambio dona gli introiti pubblicitari a progetti di riforestazione. A quanto pare circa l'80% dei suoi profitti serve a rendere il pianeta un po' più vivibile. Non si deve far altro che aggiungerlo come searcher predefinito e digitare la query richiesta. Gli utenti che hanno scaricato Ecosia hanno già contribuito a salvare circa sei milioni di alberi. Pensate se ciascuno di noi cominciasse ad utilizzarlo.

La trasparenza al primo posto

Ecosia

Come si fa ad essere sicuri che i soldi vadano effettivamente a un progetto tanto lodevole? Il sito registra donazioni e dati di report economici. «Ecosia è un social business gestito da un piccolo gruppo di persone unite dalla passione. Lavoriamo assieme per creare strumenti che permettano a chiunque e senza fatica di fare del bene. Crediamo che i nostri alberi possano contribuire a fare di questo mondo un posto migliore per tutti» . Un folto e variegato team per far sì che il pianeta non sia più qualcosa da dover proteggere.

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Foreste al sicuro? C'è chi dubita

Nonostante la bontà e l'originalità del progetto c'è qualcuno che non è pienamente convinto. Un articolo del Disinformatico.it, blog di Paolo Attivissimo, viene fatta chiarezza su alcuni punti. Innanzitutto la riforestazione avviene non facendo semplici ricerche, ma cliccando sui link sponsorizzati. Inoltre pare che Ecosia.org sia nato in partnership con Bing (di proprietà Microsoft) e che si appoggi ai suoi server. Quindi la decantata Ecosiaenergia verde utilizzata è davvero tale? È vero che Yahoo ha dichiarato la scorsa estate di voler mettere in pratica il proposito di ricavare il 90% dell'alimentazione dell'azienda dall'energia idroelettrica delle cascate del Niagara. Ma nel frattempo? Infine, Ecosia si pone come alternativa a Google, mentre in realtà, grazie alla sua velocità, il colosso di Silicon Valley risparmia la metà dell'energia fornendo i risultati in mezzi dimezzati.

Nonostante le legittime perplessità, Ecosia è un modello di social business che funziona: rivolto a tutti, semplice e immediato. Inoltre, anche se presente a livello globale, agisce sul locale assegnando ad ogni territorio controllato una cooperativa che si occuperà di piantare gli alberi, come già successo in Perù e Madagascar.

Biodiversità, suoli più protetti, aria più pulita, persone più felici. E poi dicono che la "ricerca" serve a poco...

 

di Irene Caltabiano

 

 

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Beer yoga, la nuova frontiera del relax

Unire corpo e “spirito”?

beer-yoga-1Il saluto al sole a Berlino e dintorni viene accompagnato da un bel sorso di birra fresca. E via di asana e allungamenti di schiena. Si chiama beer yoga ed è l’ultima frontiera del fitness. Se pensate sia roba da elitè di hipster vi sbagliate di grosso: in poco tempo ha raggiunto migliaia di seguaci, di qualsiasi età e provenienza. 

Non c’è da stupirsi che l’idea nasca in Germania, meta favorita di tutti gli amanti del nettare di malto. Emily e Jhula, profetesse dell'alcolica disciplina, hanno iniziato con appuntamenti itineranti tra un pub e l’altro, suscitando l’attenzione di molti. Da lì la "sete di conoscenza” si è allargata a macchia d’olio e ad oggi esistono già molti corsi e numerosi iscritti.

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Come si pratica il beer yoga?

Semplice: bottiglia alla mano, si eseguono le classiche posizioni sfruttando la birra come attrezzo da lavoro; ad esempio tenendola in equilibrio sulla testa o allenando i muscoli allungandola davanti a sé. Di tanto in tanto, per gratificarsi, è lecito un sorso. L’importante è non esagerare, al fine di evitare di trasformare la lezione in una sbronza di gruppo.

 L'impareggiabile potere dello yoga della risata

Non pensate che il beer yoga sia una semplice pratica ludica. « È divertente ma non è uno scherzo. Prendiamo le filosofie dello yoga e le abbiniamo al piacere di bere birra, per raggiungere i più alti livelli di consapevolezza » dichiarano Jhula e  Emily. Unico limite alla partecipazione? Essere minorenni. L'"aperi-fitness" ha raggiunto un tale successo che si organizzeranno eventi internazionali. Ne sono già previsti un paio a Sidney.

Insomma la birra apre le porte a una nuova coscienza di sé. Speriamo non sia quella di essere alcolisti. 

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

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Contro il cancro al seno usa un limone!

Cos’hanno in comune una scatola di agrumi e la prevenzione dei tumori?

limoni1Presto detto: un’immagine della grafica Corrine Beaumont che, nella campagna del 2003 Know your Lemon, assimilava il seno e le sue possibili deformazioni ai limoni. Una campagna passata inosservata fino a povo tempo fa, ma condivisa circa 30mila volte negli ultimi giorni. Il successo postumo è dovuto probabilmente al post di Erin Smith Chieze, signora a cui, come tante, forse troppe, è stato diagnosticato il cancro al seno.

Un’idea originale per sensibilizzare alla prevenzione in modo immediato e comprensibile, più efficace di tanti termini medici. Un recente sondaggio evidenzia infatti come il 96% delle donne del Pianeta non svolga regolari controlli. Nel peggiore dei casi, non ne ha mai fatto uno.

Arrossamento, pelle a buccia d’arancia, rientranze. Partire dall’autoanalisi è importante per sapere cosa è normale e cosa limoni2costituisce campanello d’allarme. Tuttavia Alessandra Gennari, oncologa e ricercatrice dell’Airc, dichiara che « è vero che quelli sono i sintomi con cui si può presentare il tumore al seno , ma tutti quei limoni rappresentano già uno stadio avanzato, non una forma curabile. Il nostro obiettivo è evitare di avere sintomi evidenti, ma accorgersene prima attraverso i controlli preventivi».

Il tumore al seno al seno rappresenta il 29% della causa di mortalità per cancro femminile. La buona notizia è che è la stessa forma per cui si ottengono le migliori percentuali di guarigione se diagnosticato per tempo. Corrine Beaumont in un’intervista ha dichiarato che « l’analogia con i limoni è nata per dare un’immagine chiara e immediata senza incorrere in censure o tabooIl seno è spesso associato al sesso ma il cancro è morte». E lei lo sa bene dal momento che ha perso due nonne e una cara amica per un tumore al seno.

Per questo è importante il controllo; evitiamo che quei limoni marciscano prima del tempo.

 

di Irene Caltabiano

 

 
 
 
 
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