Aggiungi valore alla natura ☢

Dove lo butto? Cosa abbiamo scoperto sul riciclo della carta

Che succede alla carta che ricicliamo?

La raccolta differenziata richiede attenzione e precisione maggiore rispetto al gettare tutto in un unico contenitore. Molti partono con i migliori propositi ma tornano in poco tempo alle cattive abitudini. Aiuterebbe sapere che fine fanno realmente i rifiuti che gettiamo? Sì.

La Formica Argentina ha sfruttato una ghiotta occasione: l’apertura straordinaria della Cartiere di Trevi, una giornata interamente dedicata al processo di riciclo della carta. Durante l'evento Carta circuito non solo abbiamo compreso l'intero iter produttivo, ma ci siamo ritrovati in prima persona a sfatare alcuni miti.

La famiglia Graziosi, proprietaria dell'azienda, lavora nel mondo della carta dal 1960 e ha sempre cercato di mantenere le proprie strutture al passo con i tempi. Oggi produce cinque tipologie di carta e cartoni ad alto livello qualitativo.

Come funziona il riciclo?

Enormi balle compattate finiscono in grandi vasconi dove i materiali vengono sciolti per formare il pulper, massa fluida da cui vengono ricavati, dopo adeguata essiccazione, nuovi fogli. Nei maxi contenitori affluiscono circa 73.000 tonnellate di macero e ne escono 62.000 di prodotto finito, attraversando ben 27 passaggi.  Quella differenza di 11.000 tonnellate viene fatta da ferro, legno e plastica che i consumatori non smaltiscono correttamente.

Purtroppo gli errori partono dai cestini delle nostre case e ricadono in un circolo vizioso fino agli ultimi processi della filiera di smaltimento: i termovalorizzatori.  Non solo in Italia sono pochi, ma altamente inquinanti. Con tutte le conseguenze del caso come la diffusione di tumori a macchia d’olio.

Forse ci sarebbe bisogno di informazioni più corrette perché il processo di riciclo venga agevolato. Ad esempio, sapevate che i cartoni della pizza si possono buttare tranquillamente con la carta? Il materiale organico si dissolve immediatamente nei megavasconi. Stessa cosa per la carta Scottex o i fazzoletti. E il tetrapak? Non è assolutamente riciclabile. Quindi meglio comprare latte o altre bevande nei contenitori di plastica.

Altro fatto curioso è il colore dei cassonetti, diverso da località a località. La policromia genera confusione e induce maggiormente all’errore.

Da dove viene la materia prima?

Le cartiere, a loro volta, non producono autonomamente le balle compattate ma le comprano. Da chi? L' Ama. La stessa  a cui paghiamo le tasse semestralmente.  Come vengono impiegati i soldi che l’ente comunale riceve dalle diverse cartiere? Mistero.

La Cartiera di Trevi è sempre in prima linea per sensibilizzare la cittadinanza al tema del riciclo. Il cortometraggio Dona alla carta una nuova vita, che ha come protagonista un simpatico origami, è stato proiettato nel corso di tutto l’evento.  Durante l’openday era prevista l’apertura del nuovo impianto di depurazione biogas, in cui vengono pretrattate e depurate le acque del ciclo produttivo.

Tutto in piena eco-sostenibilità. Insomma, abbiamo molta più responsabilità  di quanto pensiamo per la salute del nostro pianeta. Riscriviamo il futuro della differenziata…su carta riciclata ovviamente.

 
 
di Irene Caltabiano
 
Anche tu entri in  confusione  di fronte ai bidoni della differenziata? Attenzione al populista....
 
 
Potrebbe interessarti anche:
 
ISCRIVITI al canale YouTube
 
 
 
Continua...

Christophe Dietrich, il sindaco green che rimanda la spazzatura al mittente

Se la realtà talvolta supera la fantasia, il signor Christophe Dietrich, potrebbe senza dubbio diventare il protagonista di un giallo.

Il sindaco di Laigneville, città a 70 km a Nord di Parigi, vuole la sua città pulita. Così si aggira tra radure e campi, ispezionando rifiuti a bordo strada, in cerca del dettaglio che inchioderà l'incivile di turno. Qualsiasi elemento, ogni indizio potrebbe rivelarsi decisivo. Ottenuta la prova schiacciante, il cumulo di rifiuti viene rispedito al mittente con i saluti del sindaco.

Si chiama Retour à l'envoyeur (letteralmente "rispedito al mittente"), il nuovo metodo di gestione della spazzatura del primo cittadino di questo paesino di 4500 anime. A nulla servivano multe e segnalazioni contro l'abbandono selvaggio dei rifiuti. Così Dietrich ha deciso di tornare a sporcarsi le mani e rimettere in sesto le doti da detective acquisite quando era ancora poliziotto. Dopo attenta analisi dei rifiuti incriminati, niente multe. La spazzatura viene rispedita al mittente.

Un Batman francese che, nel suo piccolo, lotta contro i cattivi della sua Gotham city al grido di «Se sporchi uno spazio pubblico, sporcheremo casa tua». Dietrich ha persino una sua schiera di informatori. Ottanta vigilantes che perlustrano il paese in lungo e in largo per immortalare il colpevole con uno scatto. Poco dopo, un camion recupera i rifiuti, che verrammo puntualmente ributtati nel giardino dell'untore la mattina successiva.

Dove negli altri paesi si punta sulle telecamere di sorveglianza, qui sono tutti osservatori e osservati. Non un granchè come spirito di gruppo ma i dati parlano: i rifiuti per le strade sono diminuiti del 90% e i “rinvii al mittente" sono passati da dodici a tre al mese. Certo, ogni tanto ne ha fatto le spese qualche innocente. Come il vicino di casa di un incriminato che, il 22 Luglio, è rimasto bloccato in casa perchè i rifiuti coprivano parte dell'entrata al condominio.

«I cittadini si lamentavano che la città fosse sporca, la legge non era dalla mia parte, che cosa dovevo fare?» si difende Dietrich con il quotidiano francese Le Point, mentre su Facebook precisa che il signore in questione, quello che ha riavuto indietro la sua "mercanzia", non ha lasciato altra scelta. Metodi poco ortodossi, ma a mali estremi...

Attenti amici francesi. Occhio a non buttare soprattutto indirizzi o rubriche telefomniche nei posti sbagliati. La vendetta sarà terribile...e fetida.

 

di Irene Caltabiano

 

Potrebbe interessarti anche:

 

ISCRIVITI al canale YouTube

 
 

 

Continua...

Vademecum per una doccia economica ed eco-sostenibile

Quant’ è bello dopo una giornata di lavoro o passata fuori casa concedersi  una doccia calda?
 
 

Spesso però ci “rilassiamo” troppo. L’acqua utilizzata per l’igiene personale è infatti una delle maggiori cause di spreco idrico domestico. Si calcola che una persona consumi circa 150 litri d’acqua al giorno. Un duro colpo per un bene primario che sta diventando sempre più prezioso.

Prendere piccole precauzioni per evitare il consumo eccessivo non è così difficile. Ecco alcuni consigli utili da applicare immediatamente:

1)   Chiudere il rubinetto mentre ci si insapona

Sciacquarsi solo prima e dopo aver usato il bagnoschiuma fa risparmiare molti metri cubi d’acqua. Inoltre, per lavarsi, è sufficiente una piccola quantità di bagno doccia. Più ne usiamo, più tempo ci metteremo a lavarlo via.

2)   Ridurre il getto

La tendenza comune è usare il getto d’acqua con la massima pressione. Tranquilli, anche se non aprite del tutto il rubinetto l’effetto relax sarà lo stesso.  Esistono peraltro i riduttori, che aggiungono aria all’acqua corrente così da aumentare il flusso . In alcune docce è già integrato e regolabile a seconda delle esigenze di chi lo usa.

3) Fare pipì in doccia!

Ogni volta che tiriamo lo sciacquone del water se ne vanno via dai sei a dodici litri di acqua, parlando di toilette a cassetta.  Se consideriamo che c’è chi va in bagno dieci volte al giorno, la quantità di acqua  che sprechiamo al mese è… 3600 litri! E non facciamo gli schifiltosi perché tutti l’abbiamo fatto…diventando inconsapevoli benefattori.

4)   Usare le bacinelle

Avete mai pensato a quanta acqua scorre prima di arrivare alla temperatura giusta per non scottarci?  Potete facilmente raccoglierla posizionando una bacinella sotto il getto e successivamente riutilizzarla per innaffiare le  piante, scaricare nel water o sciacquare i piatti.

5)   Lavarsi meno e meglio

A primo impatto potrebbe sembrare un consiglio stupido. Ma tutti i dermatologi sostengono che fare la doccia  ogni giorno non solo è inutile, ma è addirittura dannoso. La maggior parte dei prodotti industriali contengono il sodium lauryl  o laureth sulfate ( per intenderci, l’elemento che fa la schiuma) che deterge ma irrita e secca il derma. Pelle e capelli, per reazione, secernono sebo  e quindi diventano grassi. Anche altre sostanze, come i parabeni, sono considerate cancerogene e troppo aggressive, rendendoci più soggetti a malattie cutanee. Cerchiamo quindi di usare il più possibile prodotti naturali e lavarci due volte a settimana anziché quotidianamente.

6)   Mangiare in modo più sano

Strano ma vero. La frase “siamo ciò che mangiamo” non è del tutto falsa. Consumare troppi dolci o cibi ricchi di conservanti, peggiora il nostro odore, costringendoci a lavarci più spesso. Mangiate più frutta e verdure e noterete subito il risultato.

7)   Fare la doccia in due

Questo è forse il metodo più piacevole per il risparmio idrico. Eco-sostenibile e soprattutto…divertente  ;)

 

di Irene Caltabiano

 

Seguite i nostri consigli senza farne una malattia. Come pensa il nostro "populista"...

Potrebbe interessarti anche:

ISCRIVITI al canale YouTube

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci