Anguria, la regina dell’estate.
Chi non ha mai trovato refrigerio in una bella fetta di dissetante cocomero? Prima di addentarla però, che noia togliere tutti quei semini! Se non siete schizzinosi e non vi va proprio di scavare la polpa come minatori, potrete comunque godervi la vostra frutta in tranquillità. I semini infatti non solo non sono dannosi, ma possono tramutarsi in veri e propri integratori alimentari.
Le “goccioline nere” sono ottimi antiossidanti, fonte di fibre e proteine. Un apporto che consente di ridurre l’impatto glicemico della polpa zuccherina e concederci una fettina in più a fine pasto. Contengono inoltre grassi poli-insaturi, utili per tenere a bada il colesterolo e diminuire il rischio cardio-vascolare e l’iperattivazione del sistema immunitario (quindi allergie o asma).
I semi di anguria sono anche fonte di ferro. Un’ alternativa per mangiarli potrebbe essere seccarli, tostarli e utilizzarli come spuntino (come si fa con quelli di zucca). Una volta croccanti, possono essere mescolati con l'insalata o altri piatti, o addirittura triturati e usati come spezia.
Chi ha voglia di sperimentare può provare una dissetante bevanda ai semi di anguria. La preparazione è simile a quella del tè: aggiungete due cucchiai di semi in una tazza e versate un litro di acqua bollente. Lasciate riposare per circa 10-15 minuti e filtrate. La tisana può essere consumata sia calda che fredda.
Infine, se proprio non riuscite ad utilizzarli come alimento, potete sempre sfruttarli per riempire i cuscini benefici per la cervicale, al posto dei classici semi di lino e noccioli di ciliegia. Oppure per creare collanine o far sbizzarrire i bambini con simpatiche creazioni.
Insomma, l’anguria non è fatta solo di polpa. Non sottovalutiamo gli usi di questi piccoli gioiellini neri.
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