Bajau, il popolo senza età
Un progresso giusto?
Una pesca non più sostenibile
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Basta che c’è la salute
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stata necessaria una pandemia illogica e furiosa, per dimostrare che l’adagio ripetuto da nonni e genitori per anni fosse molto più che mera retorica…
L’essere umano ha la curiosa tendenza di ignorare e dare per scontato ciò che possiede (materiale e immateriale). Non appena però balugina all’orizzonte la possibilità di una perdita (del partner, della casa o di una condizione fisica sufficiente/dignitosa), gli manca il terreno sotto ai piedi, e all’improvviso si scopre desideroso di conoscere cause e origini del fenomeno, e pronto a tutto per scongiurare le infauste conseguenze.
Può succedere così che, dopo decenni di alimentazione fin troppo spensierata trascorsi in quasi simbiosi con sedia & divano, l’aumento del girovita, ed il manifestarsi dell’affanno percorrendo anche pochi gradini, ti sorga il fantozziano leggero sospetto di qualcosa che non va. E le analisi del sangue sono lì a confermarlo: i valori del colesterolo sono schizzati come palline da flipper; contemporaneamente, realizzi che non ne esiste solo un tipo, ma addirittura due. Uno dei quali è molto al di sopra del valore massimo consigliato, e l’altro , invece, altrettanto fuori scala, ma al di sotto della soglia minima. Le sigle con cui sono indicati non ti aiutano a fare luce sul mistero: cosa significa LDL ed HDL, ed in cosa si differenziano?
L’acronimo LDL indica le lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins), deputate a trasportare il colesterolo nel sangue, facilitandone il rilascio nei tessuti e nelle cellule.
Le lipoproteine - e quindi il colesterolo - non rappresentano di default un elemento negativo e dannoso, contro cui ingaggiare una crociata salutista.
Al contrario, in quantità controllate (dopo analizzeremo i valori di riferimento) sono preziosi, perché contribuiscono alla sintesi della vitamina D, e alla circolazione dei grassi nel corpo, che sfruttano il “passaggio” gentilmente offerto dalle proteine. Queste formano un guscio che riesce a muoversi nel sangue.
C’è da preoccuparsi quando il colesterolo LDL aumenta, in quanto può subire modifiche strutturali e coagularsi sotto forma di placche aterosclerotiche. Queste ostruiscono i vasi sanguigni, impedendo o comunque rendendo difficoltoso il fluire del plasma.
Inoltre, se dalle placche aterosclerotiche si staccano dei frammenti, il rischio dell’insorgere di trombi aumenta. A questo si aggiunge il fatto che le placche riducono l’elasticità arteriosa.
Dunque, il colesterolo LDL, se fuori controllo, può incattivirsi.
Il colesterolo buono (High Density Lipoproteins) costituisce la nettezza urbana del nostro organismo. Le lipoproteine ad alta densità, infatti, raccolgono il colesterolo in eccesso presente a livello periferico, e lo riportano al fegato. Quest’ultimo, incorporandolo nei sali biliari, lo indirizza all’intestino che lo espelle sotto forma di feci.
Il primo viene calcolato attraverso una formula che utilizza due parametri: colesterolo totale e HDL.
In una persona sana il colesterolo totale dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl di sangue. Il colesterolo buono, invece deve superare 40 mg/dl negli uomini, e 50 mg/dl nelle donne. Il colesterolo LDL non deve superare 100 mg/dl.
L’indice di rischio (rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL) deve essere minore di 5 negli uomini, e di 4,5 nelle donne.
Uno dei principali motivi per cui il colesterolo a bassa densità aumenta e, metaforicamente, si incattivisce, è l’alimentazione disordinata e qualitativamente scadente, vale a dire caratterizzata da un eccesso di grassi saturi, grassi trans, carboidrati ed alcol. Dunque, è necessario consumare sporadicamente ed in piccole quantità burro, margarina, prodotti industriali da forno, insaccati, formaggi, fritti e zuccheri.
All’alimentazione sana deve essere affiancata l’attività fisica praticata con costanza. Sono sufficienti 30 minuti al giorno almeno 5 volte la settimana di camminata con andatura sostenuta.
Anche il fumo rappresenta un fattore di rischio per l’aumento di colesterolo LDL e quindi, ai fini dell’insorgere di trombi e malattie cardiovascolari.
Alimentazione poco curata e sedentarietà possono essere anche la causa di livelli di colesterolo HDL patologicamente bassi. Per aumentarli, è consigliabile inserire nella propria dieta pesce ricco di Omega 3 (tonno, salmone, sgombro, sardine), legumi, cereali integrali, frutta ad alta densità di fibre (mele, pere), avocado, soia e semi di chia. Preferire inoltre condimenti naturali come l’olio d’oliva a burro e margarina, e limitare il sale.
…e per premiarti di tanta virtuosità culinaria, concederti una manciata al giorno di mandorle o noci, ed un bicchiere di vino rosso: fortunatamente anche questi sono HDL-friendly.
Quando le cose non mi divertono, mi ammalo (H.B.)
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Se solo ci si potesse sbarazzare dei chili presi durante le feste con la facilità con cui si disfa l’albero di Natale ed il presepe
Molti, leggendo, forse non saranno d’accordo. Decidersi a smantellare la scenografia natalizia casalinga spesso richiede un braccio di ferro con se stessi, un corpo a corpo tra la forza di volontà ed il bisogno di ordine (che latitano) e l’ozio fomentato dall’abuso di carboidrati, ma questo è nulla in confronto alla capacità di attuare il proposito evergreen “dal 7 gennaio mi metto a dieta”. Diciamolo. Non è la quantità industriale di cibo surgelato dal 1982 a sabotare il desiderio di liberarti di quei subdoli chili in eccesso che danno ai vicini il pretesto per chiederti: “Di quanti mesi è?” quando ti incrocia davanti all’ascensore. Né l’aperitivo con le amiche, diventato, da settimanale a semestrale, causa pandemia. Il problema ha un solo nome, ma innumerevoli forme e manifestazione: zuccheri.
I resti del terzo pandoro farcito comprato in offerta al supermercato, la calza che ti sei regalata per la Befana, il liquore al mirto gentilmente offerto dalla suocera … la giornata è scandita dagli agguati che lo zucchero ti tende continuamente. E ovunque. È il comfort food più accessibile, economico…e infido. Cedere alle sue lusinghe, nel lungo periodo, tra le varie cose, può provocare diabete e aumento del colesterolo, favorendo l’insorgere di ictus, infarto e tumore.
È fondamentale, quindi, tenere d’occhio la glicemia (gli zuccheri nel sangue) introducendo (o incrementando) il consumo di cibi che probabilmente finora hai snobbato perché ritenuti noiosi e senza gusto. Ti sorprenderai invece a rivalutarli quando inizierai a sperimentare le numerose ricette e combinazioni a cui si prestano.
Largo alla frutta rossa (e non solo)
I mirtilli, anche in piccole quantità e/o in pezzi nello yoghurt, regolano i livelli di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas e responsabile dei livelli di zuccheri nel sangue.
Le ciliegie contengono gli antociani che, secondo alcuni studi, sarebbero in grado di ridurre drasticamente (50%) la produzione di insulina. Per quanto riguarda il mango, consumarne soli 10 grammi liofilizzati al giorno contribuirebbe a “disinnescare” il rischio di sviluppare il diabete.
Condimenti: c’è un mondo oltre il sale
Non è un caso che l’olio extra vergine di oliva sia il principe della dieta mediterranea. A renderlo un alleato della salute contribuiscono due tra gli elementi che contiene: i grassi insaturi (da preferire decisamente a quelli saturi) e i polifenoli, che hanno un elevato potere antiossidante.
Aglio e cipolla, inoltre, stabilizzano i livelli di zuccheri e lipidi contenuti nel sangue, grazie all’allicina.
Per contrastare globalmente il rischio di malattie cardiovascolari, inoltre, è consigliabile consumare mezzo cucchiaino di cannella al giorno per venti giorni. Ciò abbasserebbe del 20% il livello degli zuccheri.
Non sottovalutare una bella insalata
Ultimi, ma non per importanza, avocado e pomodoro. Il primo contiene acidi grassi monoinsaturi, che ritardano il rilascio degli zuccheri nel sangue, e beta-sisterolo, che contrasta l’accumulo di colesterolo. Il secondo, preferibilmente crudo, rappresenta una fonte di licopene, antiossidante nemico dei radicali liberi.
Solo a leggere ti è venuta fame? Vai al supermercato. Adesso, e compra almeno tre di questi cibi. Fallo senza stare a pensarci. Altrimenti, per l’ennesima volta, ti butterai a peso morto sulla tua dispensa dolciaria sospettosamente inesauribile…
Quando le cose non mi divertono, mi ammalo (H.B.)
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