Surriscaldamento del pianeta, eco-sistemi in pericolo, calamità naturali.

Boyan Slat , questo il nome del giovane inventore, ha deciso di avviare una campagna di raccolta fondi chiamata The Ocean
Cleanup. La pulizia degli oceani è sempre stata ritenuta impossibile, costosa e lunga. I metodi convenzionali prevedono l’uso di navi che trascinano reti, provocando non solo una pesca involontaria ma anche emissione di agenti inquinanti, che alla fin fine vanificano i buoni propositi. Boyan ha ribaltato la prospettiva: e se fosse il mare a “venire da noi”, come in fondo ha sempre fatto? Ha così inventato delle barriere fluttuanti che catturano passivamente i rifiuti mentre l’acqua ci passa attraverso. La maggior parte della plastica galleggia entro i tre metri di profondità, ovvero appena sotto la superficie dell’acqua. La fauna marina potrà dunque vivere indisturbata appena sotto le barriere che, grazie a palafitte e àncore , in cinque anni potrebbero raggiungere un dimensione vasta quanto l’oceano.


La campagna di crowdfunding ha come obiettivo la raccolta di due milioni di dollari in cento giorni, soglia che permetterebbe di passare dalla teoria alla pratica. La quantità di rifiuti rimossa è infatti direttamente proporzionale all’entità delle donazioni: con 6, 21 dollari si può alleggerire l’oceano di un chilo di rifiuti, con 750 di ben 120 chili. In una settimana il teenager è già arrivato a 184.000. Parte della somma verrà inizialmente utilizzata per condurre ulteriori test sull’affidabilità della tecnologia e per garantire l’allargamento del team.
La nostra salvezza potrebbe dipendere da un diciannovenne che ha scelto di prendere l’iniziativa, senza aspettare che fossero altri a occuparsi del problema. Grazie Boyan, la salvezza del Pianeta non ha età.
Ecco la presentazione del progetto..Guarda il video
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