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Hera: l'Italia si muove a favore della green economy

Fare la differenza con la differenziata

HERA-1Stiamo parlando ovviamente di raccolta dei rifiuti e, in Italia, sono poche le aziende che raggiungono livelli come  quelli di Hera, la multi utility italiana che è radicata nel centro nord del Belpaese e che, in 15 anni, è riuscita a costruire un impero. Un impero che intende espandere grazie a 100 milioni di Euro di fondi stanziati a favore della green economy.

Hera e il potenziamento della green economy

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Il piano è piuttosto semplice e dalla certa efficacia: la multiutility emiliana Hera ha approvato lo stanziamento di 100 milioni di euro che saranno suddivisi tra i comuni di Bologna (che riceve 16,5 milioni), Rimini (53 milioni), Padova (21,5 milioni), Ferrara (8 milioni) e Ravenna (4.8 milioni).

Questo ingente finanziamento è frutto dal premio ricevuto a inizio 2018 da parte della Bei, che aveva donato 110 milioni di euro a seguito della presentazione di un progetto approvato e supportato economicamente la metà dei 19 progetti legati alla raccolta dei rifiuti.

Tra i successivi step in programma, molto atteso è l’ impianto per la produzione di biometano a Sant’ Agata Bolognese, per un coinvolgimento economico di 16,5 milioni di Euro da fine anno al 2021; sul fronte balneare, invece, Hera si schiera in difesa del mare partecipando al piano per la Salvaguardia della Balneazione (154 milioni richiesti per portare a termine questo ambizioso progetto) per bonificare le spiagge di Rimini, Romagna Acque e Amir attraverso ben undici interventi strutturali che aboliranno gli scarichi in mare attualmente attivi.

La differenza può esser fatta da tutti

greeneconomy-16La green economy italiana, nonostante le continue difficoltà, avanza senza arrendersi: questo grazie alle tantissime persone e a sempre più aziende che credono in un futuro migliore fin dal nostro presente.

Ricordando il Rapporto Greenitaly 2017 presentato presso il Ministero dello Sviluppo  da Unioncamere e l’associazione Symbola, i protagonisti del settore si attestano sui 2,9 milioni di posti di lavoro, pari al 13,1% dell’occupazione nazionale complessiva; attesi nuovi 320.000 green jobs e altri 863.000 dove sono richieste capacità e competenze in linea con la green economy.

Sembra ormai certo che progetti come quelli portati avanti da Hera e aziende di altrettanta comprovata serietà possano rendermi minimamente fiduciosi nel credere che qualcosa, nel nostro piccolo, possa cambiare. Noi continuiamo a ricordare di non smettere di credere e desiderare un mondo proprio come lo vogliamo, pulito e sano.

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di  Felice Catozzi 

 

 

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Inconvenience, il supermercato dove paghi solo ciò che ti puoi permettere

Pay what you feel

inconvenience1 Ovvero, paga in base alle possibilità economiche. Questa la formula messa a punto al supermercato Inconvenience da Lentil as Anything, luogo dove paghi in base a quanto ti puoi permettere. Un’idea che tende certamente la mano ai meno abbienti e combatte lo spreco alimentare.

Sono circa 108 milioni le persone che nel mondo fanno i conti con una situazione di grave insicurezza alimentare. «L'idea è di fare qualcosa per garantire l’accesso al cibo a tutti. Frutta e verdura fresche spesso non sono disponibili per chi è in difficoltà finanziaria» spiega il coordinatore, Astrid Ryan.

Un circolo virtuoso

pay-as-you-feel

Il cibo è dunque gratuito, le donazioni che i clienti possono fare, servono per pagare le spese di affitto, luce e gestione del locale,ognuno è libero di lasciare quanto ritiene opportuno, o non lasciare nulla. Certamente il progetto mira a ridurre la quantità di rifiuti alimentari della zona. Quanto cibo infatti sprechiamo, alimenti commestibili che finiscono miseramente nella spazzatura?

 

In questo caso, i prodotti provengono dai negozi vicini, tra cui Coles e Aldi, e il vicino mercato di Preston. Così si è creato un circolo virtuoso; infatti il supermercato è frequentato sia da chi non ha disponibilità economica per fare la spesa in un comune market e sia da chi non sopporta l’idea di vedere il cibo sprecato.

inconvenience«Alcuni clienti non sono bisognosi, ma vogliono contribuire a salvare il cibo dalla spazzatura, così vengono qui, lasciano una donazione in una scatola e vanno via. Per chi ha bisogno il cibo è gratis. Capiamo che altrimenti non sarebbero qui»continua Ryan.

«Sono qui perché sono disoccupata da lunedì. Non so ancora per quanto tempo rimarrò senza lavoro e sono venuta qui per fare la spesa» dice Mary, una ragazza disabile. C’è poi Pamela , 65 anni, che mette nel carrello due pagnotte di pane.«Non mi dispiace che non sia fresco. Non amo lo spreco, so come condirlo per fargli avere ancora un ottimo sapore».

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di Irene Caltabiano

 

 

 

 

 

 

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Risparmio per le vacanze: 10 consigli per smettere di essere cicale e diventare formiche

Il caffè, la bottiglia d’acqua al supermercato, l’insalata del pranzo. 

caffè-1E, infine, qualsiasi euro speso per cianfrusaglie varie. Quanti di noi hanno la reale concezione dei soldi che tirano fuori quotidianamente dal portafogli? "Che sarà mai un euro", pensiamo la maggior parte delle volte.

 Ma la capatina al bar, se evitata per trenta giorni, equivale a trenta euro al mese. Che, in due mesi, diventano sessanta. Denaro che potremmo tranquillamente sfruttare per il biglietto di un viaggio, un vestito nuovo, una cena fuori con gli amici.

 

Risparmiare è un gioco

risparmio-10Mettere da parte qualcosa, idealmente, non è difficile: è però necessaria organizzazione e un pizzico di buona volontà.
 

La stessa che ci ha messo Trent Hamm,  giornalista americano, il quale ha deciso di raccontare in un articolo su The Simple dollar i suoi trucchetti per risparmiare denaro; una vera e propria sfida con sè stesso che, allo scadere dei trenta giorni prefissati, gli ha permesso di accumulare un bel gruzzoletto.

Eccoli qui per voi, in esclusiva. 

1) Prepara i pasti a casa

pranzo -da-casaChi abita nelle grandi città si ritrova a spendere anche dieci euro per un piatto di pasta o un’insalata. Mentre se comprassimo una busta di iceberg al supermercato ne verrebbero fuori almeno tre pranzi! Cominciamo ad inserire questa abitudine specifica nella nostra organizzazione quotidiana....e vedrete che risultati!  Con uno sforzo in più potremmo persino riuscire a portare il famoso caffè da casa, conservandolo in un apposito thermos.

2) Non acquistare articoli di marca

Soprattutto se si parla di generi alimentari e prodotti per la casa. I sovrapprezzo riguarda il 90% delle volte  non certo la qualità superiore, ma le spese impiegate in pubblicità. Le classiche sottomarche spesso altro non sono che gli stessi prodotti, realizzati nei medesimi stabilimenti.

3) Non utilizzare carta di credito

carta-di-creditoQuesta sfida potrebbe risultare un tantino più complicata ma evitare di “strisciare” per un mese vi darà un’idea più concreta delle finanze disponibili.

4) Vendi ciò che non ti serve

Esistono ormai numerose app per fare compra vendita di oggetti online. Non solo avrai un armadio più ordinato e un maggiore spazio ma riuscirai ad accumulare piccole entrate attutendo le spese più grosse.

5) Non accendere il televisore 

Apparentemente potrebbe non avere risvolti. Invece, inconsciamente, la pubblicità agisce sulle nostre abitudini di consumo. 

Inoltre guardare meno tv aiuta a coltivare di più le proprie passioni. Il tempo che impieghi a guardare passivamente una trasmssione potresti sfruttarlo per scrivere, disegnare, cucinare. Provare per credere.

Provare per 30 giorni a non acquistare oggetti inutili

 Compra il cibo che ti serve e acquista articoli per la casa solo se ne hai reale necessità.  Ti farà risparmiare denaro da poter utilizzare, magariper pagare qualche bolletta arretrata.

Fai una lista di regali che devi fare prossimamente

 

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Aiuta a focalizzare meglio gli obiettivi e come potresti impiegare concretamente tali soldi. Inoltre, ti aiuta a fare una sorta di calendario delle diverse occasioni. Ci sono regali per cui si potrebbe approfittare, comprandoli per esempio durante i saldi.

 Traccia ogni singolo centesimo che spendi

Tieni un piccolo taccuino tascabile con te o in alternativa, puoi comprare un kakebo già perfettamente impostato. Questo ti servirà non solo per capire quanto hai speso in un mese, ma se eventualmente hai comprato cose frivole e non necessarie.

Insomma, provare , per credere. E chissà se non potrai cominciare a organizzare  da subito qualche viaggetto fuori porta...

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di Irene Caltabiano

 

 

 

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