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Occhio alle piante! 5 metodi per innaffiarle quando si è in vacanza

Tutto pronto per partire, stiamo chiudendo la porta di casa ma…ci stavamo dimenticando le piante!
Come fare affinchè il nostro orticello coltivato con tanto amore non appassisca? I metodi sono tanti e diversi, a seconda di quanto tempo si pensa di star fuori casa. 
Prima regola? Lasciare recipienti di acqua vicino ai vasi. L’acqua evaporando, creerà un ambiente umido. Al contrario di quanto si pensi, le piante hanno sì bisogno di sole, ma non eccessivamente. Cercare dunque di metterle nella parte meno soleggiata del balcone e una vicina all’altra, per favorire un microclima efficace all’idratazione. 
Se si pensa di mancare più di una settimana i metodi sono diversi.
1) Abbeverare ogni pianta usando una grande bottiglia, una per ciascuna pianta, ponendola vicino al proprio vaso a un’altezza superiore. Riempire dunque la bottiglia d’acqua  e porre all’interno del collo il capo di alcune striscioline di stoffa ( da tre a dieci, a seconda della grandezza della pianta. Porre dunque l’altro capo di stoffa nella terra del vaso per qualche cm. L’acqua passerà con facilità dalla bottiglia alla terra.
2) Stesso metodo, forma diversa. L’acqua può arrivare dalla parte inferiore del vaso, tramite un piccolo telo steso al di sotto dei vasi, con una parte immersa in una bacinella piena d’acqua. L’acqua verrà così assorbita dalle radici, irrorando le piante dalla parte inferiore.  
3) Il metodo più semplice rimane usare bottiglie di plastica.Applicare un microforo al tappo e inserire il collo della bottiglia direttamente nel terriccio. L’acqua verrà così rilasciata lentamente, evitando che le vostre piantine si secchino. 
4) Un’opzione valida può essere anche l’impianto goccia a goccia, reperibile da un buon fioraio ma certamente più costoso. Se siete bravi nei lavori manuali, c’è anche la possibilità di costruire impianti fai da te.
5) Il caro e vecchio vicino. Magari previa ricompensa :D
Tutto pronto per partire, abbiamo chiuso il gas, stiamo per varcare l'uscio ma…ci stavamo dimenticando le piante!
 

Come fare affinchè il nostro orticello coltivato con tanto amore non appassisca sotto il sole d'agosto? I metodi sono tanti e diversi, a seconda di quanto tempo si pensa di star fuori casa.

Prima regola? Lasciare recipienti di acqua vicino ai vasi; il liquidoevaporando, creerà un ambiente umido. Inoltre,al contrario di quanto si pensi, le piante hanno sì bisogno di sole, ma non eccessivamente. Cercare dunque di metterle nella parte meno in luce del balcone e l' una vicina all’altra, per favorire un microclima efficace all’idratazione.

Se si pensa di mancare da casa più di una settimana, le soluzioni sono diverse:

1)    Abbeverare ogni pianta usando una grande bottiglia, ponendola vicino a ogni vaso a un’altezza superiore rispetto al bordo. Riempire dunque la bottiglia d’acqua e porre all’interno del collo uno dei lembi di alcune striscioline di stoffa precedentemente preparate (da tre a dieci, a seconda della grandezza della pianta). Porre dunque l’altro capo di stoffa nel vaso, sotterandola per qualche cm. L’acqua passerà con facilità dalla bottiglia al recipiente, garantendo l'irrigazione. 

2)    Stesso metodo, forma diversa. L’acqua può arrivare dalla parte inferiore dei vasi , tramite un piccolo telo steso al di sotto di essi, con una parte immersa in una bacinella piena d’acqua. Verrà così assorbita dalle radici, irrorando le piante dalla parte inferiore. 

 

3)    Il metodo più semplice rimane usare le bottiglie di plastica. Applicare quindi un microforo al tappo e inserire il collo della bottiglia direttamente nel terriccio. L’acqua verrà così rilasciata lentamente, evitando che le vostre piantine si secchino.

4)     Un’opzione valida può essere anche l’impianto goccia a goccia, reperibile da un buon fioraio ma certamente più costoso. Se siete bravi nei lavori manuali, c’è anche la possibilità di costruire impianti fai da te (come spiegato nel video sottostante).

5)     "Assumere" il caro e vecchio vicino. Magari previa ricompensa :D

 

di IRENE CALTABIANO

 

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Aguawell, risparmiare anche sotto la doccia

Si può fare economia anche nei piccoli gesti quotidiani. 
 

E a volte le invenzioni più semplici si trasformano nelle più efficaci. Avete presente l’acqua  che sprechiamo prima di entrare in doccia, mentre aspettiamo che arrivi alla giusta temperatura? Litri persi per sempre.  Aguawell, dispositivo che arriva dal Brasile, potrebbe risolvere il problema, aiutandoci a riutilizzare quella quantità per altri scopi.

Come funziona
 

Aguawell è un piccolo contenitore con capienza di 6 litri, posizionabile nel piatto doccia prima di aprire i rubinetti. Cattura e immagazina così l’acqua in eccesso, evitando che si perda nello scarico; quella quantità  può essere così recuperata per innaffiare i fiori, fare i piatti, lavare il cane.

Chissà perché, le soluzioni migliori arrivano sempre di fronte a un bicchiere di birra. Soren, James e Michael vengono dai quattro angoli del mondo (Danimarca, Gran Bretagna e Stati Uniti). Solo Flavia, il quarto elemento del team, è brasiliana. Il punto di incontro è stato San Paolo, città  dove lavorano e che da sempre soffre problemi di acqua potabile.

I "fantastici quattro" hanno così trovato una soluzione semplice e poco costosa per preservare l’ambiente . Aguawell infatti costa poco meno di 50 dollari, è interamente stampato in 3D e può essere una vera manna durante i periodi di siccità per scarse precipitazioni e razionamenti di acqua, consentendo di abbeverare il bestiame e coltivare piccoli appezzamenti.La vendita è finora limitata all’area di San Paolo ma potrebbe a breve essere disponibile online.

Piccole invenzioni per grandi risultati. 

 

di  IRENE CALTABIANO

 

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Aerochromics, vestirsi di aria pura

Lo sviluppo del genere umano è sempre stato condizionato dalle condizioni ambientali in cui si trova.
 

Oggi più che mai global warming e inquinamento atmosferico hanno influenza su società , politica e stile di vita della popolazione mondiale. L’uomo però può mettere intelligenza  e creatività al servizio del cambiamento. Aerochromics è la linea di abbigliamento opera di  Nikolas Bentel, industrial designer americano. Particolarità? Magliette e felpe cambiano colore a seconda del livello di inquinamento dell’aria.

« Aerochromics reagisce all’ambiente e crea una nuova percezione sensoriale. L’abbigliamento diventa l’interfaccia naturale di un mondo complesso che ci consentirà di capire meglio il nostro pianeta e costruire strumenti efficaci per migliorarlo » afferma  Bentel, in apertura al sito di presentazione.  

I capi sono unisex, in cotone, e grazie alla tinta Aerochromic il tessuto cambia colore e passa dal nero al bianco quando l’aria si fa più respirabile. La fantasia si rivela completamente quando arriva a 160 AQI ( Air quality Index). Una maglia costa dai 500 ai 625 dollari.

Ancora troppo per essere alla portata di tutti. Ma speriamo lo diventi presto. 

GUARDA IL VIDEO

 

di IRENE CALTABIANO

 

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