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Atomo, la tenda sugli alberi che realizza i nostri sogni infantili

Eravamo rimasti alle case di legno amatoriali.

Atomo_La_Tenda

Le stesse che tutti, da bambini, abbiamo sperato che ci costruissero o che riuscissimo a realizzare. Anche una volta cresciuti però, l’idea non dispiace affatto. Ecco allora che una startup alto-atesina ha dato forma ai nostri desideri. Atomo, nome suggestivo in omaggio alla particella primordiale sospesa nel vuoto, è una tenda da montare in mezzo a rami e foglie. «Cercavamo qualcosa che racchiudesse un concetto innovativo di turismo ma allo stesso tempo rispecchiasse le nostre proposte di valore » dicono gli inventori. Eladr Lab infatti è un’azienda che progetta applicazioni ed oggetti nell’ottica di un’evoluzione del rapporto uomo-natura, in piena eco-sostenibilità.

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Com’è nato il progetto?

Uno professore di meccanica, l’altro ex-alunno. Dmitri Gramenzi  e Rinaldo Grifoni si rincontrano nel 2013 alla Veneto Smart Competition, concorso  per start-up emergenti, con il progetto La stella degli elfi, B&B camping in mezzo alle fronde. « Entrambi nutrivamo  il desiderio di creare qualcosa di nuovo sfruttando ingegneria e creatività per realizzare applicazioni  ed oggetti in sinergia con la natura. Da questo progetto nasce la Natural Creative Engineering, filosofia che spinge alla ricerca creativa eco-sostenibile».

Atomo nasce da una spinta innovativa ma soprattutto emotiva. Gramenzi e Grifoni desideravano far provare le stesse sensazioni che si avvertono all’interno di una casa sull’albero. La tenda è dotata di un pavimento formato da un pianale rigido in legno e non in tessuto come una classica tree tent. « Abbiamo voluto migliorare il comfort abitativo, ma allo stesso tempo mantenere un impatto ambientale pari a zero sulla natura circostante ». La costruzione ha una portata massima di 400 kg, superficie calpestabile di 4,30 m² ed un volume interno utile di 10 m³, struttura che permette di sostenere il peso di due adulti e due bambini piccoli.

Tessuti e materiali

Atomo

L’invenzione non implica nessuna modifica al tronco dell’albero. Spesso infatti per erigere casette in legno è necessario potare alcuni rami o nel caso peggiore, far passare la foratura sull’intera sezione del tronco. Nell’ottica di costruire un intero villaggio, il prezzo che la natura dovrebbe pagare sarebbe decisamente troppo alto.  I punti di ancoraggio della tree tent si fissano invece intorno alla circonferenza dell’albero, evitando così qualsiasi intervento invasivo. La struttura risulta così facile da trasportare e spostare. Una cura particolare è stata infatti dedicata alla fase di montaggio, per renderla “accessibile”  a tutti.  Il risultato sono trenta tubi non più lunghi di 150 cm e venti piastre da montare in semplice sequenza.

I tessuti utilizzati per la costruzione sono di derivazione aeronautica. Due semigusci waterproof creano il telo di copertura che dispone di due forature, entrata e finestra lucernario. Una rete di sicurezza di nylon avvolge invece l’intera struttura per garantire la massima sicurezza. Presenti anche zanzariere e feritoie di areazione per favorire il comfort abitativo. Atomo è già stata sottoposta con successo al controllo di normative internazionali di calcolo e verifiche strutturali.

Atomo

Il prodotto è rivolto a camping, parchi avventure, bio agriturismi, villaggi turistici. Ma le prime richieste arrivano anche da privati. Il prezzo base è 3500 euro. Nemmeno troppo esosi, considerati i vantaggi. « Con Eladr Lab vogliamo realizzare prodotti per una nicchia di mercato sempre più in crescita, quella dell’ecoturismo e del turismo ecosostenibile. Questo desiderio nasce prima di tutto dalla passione che nutriamo per la natura “il miglior progettista al mondo ».

 

di IRENE CALTABIANO

 

 

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Food art, e i bambini mangeranno anche i broccoli

Tutte le mamme si saranno ritrovate prima o poi a disperarsi perché  non riuscivano a nutrire il proprio pargolo. Come insegnare ai bambini l’amore per la tavola? Che domande!Con la food art!
 
Piatti colorati, verdura, frutta, riso, pasta, formaggi, sapientemente mescolati a creare vere e proprie opere d’arte. Pur di garantire ai propri figli una sana alimentazione molte mamme si sono date alla creazione di “quadretti alimentari” , improvvidsandosi vere e proprie food blogger. E, in qualche caso, lo sono diventate.
 
Ecci a voi una gallery dei piatti più belli e fantasiosi. Così, la prossima che il pupo sputerà un boccone di broccoli, saprete cosa fare. 
I terribili capricci dei bambini.

Tutte le mamme si saranno ritrovate prima o poi a disperarsi perché  non riuscivano a nutrire il proprio pargolo con verdure e simili. Come insegnare ai bambini l’amore per il cibo sano? Che domande...Con la food art!

Piatti colorati, verdura, frutta, riso, pasta, formaggi, sapientemente mescolati a creare vere e proprie opere d’arte. Pur di garantire ai propri figli un'alimentazione genuina molte mamme si sono date alla creazione di “quadretti alimentari” , improvvisandosi food blogger. E, per alcune, da un modo per divertire i propri bimbi, si è trasformato in professione.

Sotto una gallery dei piatti più belli e fantasiosi. Così, la prossima che il pupo sputerà un boccone di broccoli, saprete cosa fare.

 

di IRENE CALTABIANO

 

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L'Artico un Santuario naturale? Dipende da noi

Ciò che accade nell’Artico non resta nell’Artico.
Questo il titolo esplicativo del rapporto pubblicato qualche giorno fa da Greenpeace. La regione polare si sta scaldando due volte più in fretta di qualsiasi altra parte del mondo. E le conseguenze pesano sull’intero sistema terrestre.  
La scarsa copertura di ghiacci è associata a un aumento della temperatura superficiale del Mediterraneo e ciò provoca la presenza di particolari fenomeni atmosferici: disturbi nella formazione delle nuvole, effetti sulla Corrente del Golfo e cambiamenti nell’umidità dei suoli. Avete presente l’epidemia di incendi che si sta verificando in Canada? Potrebbe dipendere dallo scioglimento dei ghiacci. 
 Negli ultimi 30 anni l’area artica si è ridotta drasticamente, diminuendo la capacità della superficie ghiacciata di riflettere la luce solare ( fenomeno conosciuto come albedo). Cosa succede? Aumenta il calore assorbito dal mare, che a sua volta contribuisce allo scioglimento dei ghiacci, in un circolo vizioso pericoloso. Conseguenze? Aumento del livello delle acque con grande rischio di inondazioni, uragani, cambiamenti climatici estremi.
In più, il ritiro dei ghiacci agevola lo sfruttamento  delle risorse nel Mar Glaciale Artico: pesca, trasporto marittimo e trivellazioni, che minacciano ancor di più la sopravvivenza di questo già precario eco-sistema.
Greenpeace chiede dunque di circondare le acque del Circolo Polare Artico per renderle un Santuario.l’OSPAR, commissione internazionale deputata alla conservazione dell’Artico, potrebbe decidere di istituire un’area protetta di oltre 226mila chilometri quadrati, relizzando così il primo pezzo di Santuario. 
Otto milioni di persone hanno già firmato. Unisciti a noi. 
Ciò che accade nell’Artico non resta nell’Artico.

Questo il titolo esplicativo del rapporto pubblicato qualche giorno fa da Greenpeace. La regione polare si sta scaldando due volte più in fretta di qualsiasi altra parte del mondo. E le conseguenze pesano sull’intero sistema terrestre. 

<GUARDA IL VIDEO> Timelapse scioglimento ghiacci

La scarsa copertura di ghiacci è associata a un aumento della temperatura superficiale del Mediterraneo e ciò provoca la presenza di particolari fenomeni atmosferici: disturbi nella formazione delle nuvole, effetti sulla Corrente del Golfo e cambiamenti nell’umidità dei suoli. Avete presente l’epidemia di incendi che si sta verificando in Canada? Potrebbe dipendere dallo scioglimento dei ghiacci.

Negli ultimi 30 anni l’area artica si è ridotta drasticamente, diminuendo la capacità della superficie ghiacciata di riflettere la luce solare ( fenomeno conosciuto come albedo). Cosa succede?Si accumula il calore assorbito dal mare, che a sua volta contribuisce allo scioglimento dei ghiacci, in un circolo vizioso pericoloso. Conseguenze? Aumento esponenziale del livello delle acque con grande rischio di inondazioni, uragani, cambiamenti climatici estremi.

In più il ritiro dei ghiacci agevola lo sfruttamento  delle risorse nel Mar Glaciale Artico: pesca, trasporto marittimo e trivellazioni, che minacciano ancor di più la sopravvivenza di questo già precario eco-sistema.

LEGGI ANCHE: Il Mar Mediterraneo diventerà Mar Morto?

Greenpeace chiede dunque di circondare le acque del Circolo Polare Artico per renderle un Santuario naturale.L’OSPAR, commissione internazionale deputata alla conservazione dell’Artico, potrebbe decidere di istituire un’area protetta di oltre 226mila chilometri quadrati, relizzando così il primo pezzo di area protetta.

Otto milioni di persone hanno già firmato (www.greenpeace.org). Contribuisci alla salvezza della Terra...e della specie.

 

di IRENE CALTABIANO

 

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