Le idee regalo eco- sostenibili non finiscono mai!
Se possiamo deliziare amici e parenti con oggetti che siano ugualmente originali e rispettosi dell’ambiente, perché non farlo? In giro esistono una moltitudine di spunti per i nostri doni green . Ecco alcuni fra i suggerimenti più insoliti:
Sprout, la matita che si pianta
Ho la certezza quasi matematica che tutti troviamo mozziconi e trucioli sparsi per casa. Quando il legno si consuma e diventa troppo corto è possibile trasformarlo in fiori, erbe o verdure. Come? L’oggetto si presenta come una normale matita in legno di cedro; la classica gomma all’estremità è però sostituita con una capsula contenente 4 semi. Quando non è più utilizzabile basta metterla in un vaso e innaffiarla per far sì che il contenitore a contatto con la terra si decomponga. Adatta agli amanti del disegno.
Costo:31, 90 euro per un set da dieci matite.
Cover biodegradabile
I vostri amici trend setter la adoreranno. Le I-Nature, alla fine del loro ciclo di vita, possono decomporsi in soli 180 giorni.
Il rivestimento è 100% made in Italy e il materiale di cui è composto è fornita da Apinat, azienda conosciuta per diffusione di cannucce da bar in bioplastica.
Costo: 14, 90 e 19, 90 euro per i modelli più nuovi
Tappo-bags
Le borse fanno parte di un progetto sostenibile perraccolta e riciclo creativo di tappi di bottiglia. Sono inoltre personalizzabili, elemento che renderà unico il vostro stile. Un’alternativa interessante sono i modelli Ligneah, realizzati con materie prime di origine vegetale e ricavati da risorse rinnovabili come il legno. Si ottiene così una sostanza resistente, simile al cuoio e adatta alla creazione di borse e accessori. Regali indicati per vegan e amici estrosi e fashion.
Costo: dai 100 euro in su ( in base ai modelli)
Biscotto scaldatazza
L’originale idea-regalo altro non è che una chiavetta usb a forma di frollino, che, collegata a un qualsiasi dispositivo, terrà al
caldo le vostre bevande. Anche il cugino più tecnologico sicuramente non possiede ancora questo simpatico oggetto!
Costo: 12 euro
Vi sono piaciuti i nostri spunti? La prossima settimana altre idee per le vostre feste eco-sostenibili!
Una fabbrica di carne clonata? Succede a Tianjiin, porto a poche centinaia di km da Pechino. Secondo l’agenzia di stampa Xinhua , l’accordo da trenta milioni di euro tra Sinica, azienda cinese che produce staminali, e Teda, area per lo sviluppo tecnologico cittadino, sarebbe già stato firmato. L’industria dovrebbe aprire i battenti a giugno 2016, con ricca produzione di carne di ( ahìme) cavallo e cane (rigorosamente sdoppiati). Il vero fiore all’occhiello sarà però il vitello giapponese.
L’iniziativa all’apparenza bislacca non sarebbe uno sfizio qualunque per gli abitanti del Sol Levante, ma un tentativo di abbassare i prezzi del manzo di qualità, in terra orientale così raro e costoso. La notizia sta rimbalzando velocemente sui media cinesi, assieme all’intervista a Xu Xiaochun, presidente e amministratore delegato di Boyalife, gruppo a cui fa capo Sinica.
« Stiamo creando qualcosa di unico » ha dichiarato il leader cinese dell’azienda al Guardian. Tuttavia l’affermazione non è esattamente veritiera. Negli USA infatti già clonano animali da macello in scala ridotta , mentre in Europa è rigorosamente vietato (nonostante la Scozia sia patria della pecora Dolly, primo esemplare di animale sdoppiato).
La fabbrica-fattoria-macello ci ha preso gusto e non ha più smesso di “fotocopiare”. La cooperazione tra Sinica e Sooam, fondazione sudcoreana di biotecnologie, ha infatti già aperto le porte a nuovi business. Sembra infatti che stiano spopolando doppioni di razze canine domestiche ( come il mastino, particolarmente ricercato), che si possono richiedere previo pagamento. A parte l’estetica però, non c’è nessuna garanzia che carattere e abilità dell’esemplare originale vengano trasferiti ai cloni.
Grandi passi avanti o fenomeni inquietanti? Forse è presto per rispondere. Tuttavia la fedina delle aziende protagoniste dell’operazione non è esattamente pulita. Nel 2004 Hwang Woo-suk, presidente della Sooam, aveva dichiarato di essere stato il primo a ricavare cellule staminali da un embrione umano clonato. Notizia che fu successivamente smentita.
La controparte cinese Boyalife non lavorerà solo su animali da allevamento, ma influirà anche sulla ricerca medica. Verranno infatti clonati animali malati per sperimentare nuovi farmaci (manovra poco rassicurante). Un’azienda di Shenzen produce già 500 esemplari di cavie l’anno. L’intenzione di Xu è lasciare un segno nella storia: vorrebbe perfino riprodurre specie in via d’estinzione.
La Cina al momento detiene il monopolio di tale attività. Nonostante la leadership però, sarà difficile convincere i consumatori di un Paese già devastato da scandali alimentari a mangiare una bella bistecca di carne clonata. Specie se il prodotto proviene da luoghi vicini all’impianto chimico esploso lo scorso agosto, che ha provocato la morte di 165 persone.
Cari orientali, visto che ci siete, 2 o 3mila copie di Johnny Depp? Non è proprio la carne che intendete, ma vi assicuro che si tratta comunque di un bel manzo.
La dolce tentazione, che sia allo stato solido o liquido, è la passione di tutti i golosi. Ma chi avrebbe mai pensato di sfruttarlo per alimentare il motore di un’ auto? Ortaggi e cacao non sono ingredienti di una nuova (disgustosa) ricetta ma materiali utilizzati per assemblare una macchina da corsa Formula 3.
Il bolide, messo a punto dai ricercatori dell’Università di Warwick, si muove infatti grazie a estratti della ghiotta pianta, mentre tuberi e fibre vegetali compongono la carrozzeria. Il volante è invece ricavato da una resina speciale ottenuta dalla salutare verdura arancione. Ma le novità bio non finiscono qui: il sedile è interamente composto di soia mentre sezioni anteriori e specchietti retrovisori contengono amido di patate. La vera chicca consiste infine nei dischi dei freni, realizzati con materiale in gran parte derivato da gusci di anacardi. Un veicolo insomma completamente eco-compatibile.
L’automobile è in grado di raggiungere velocità di 217, 6 km/h e accelerare fino ai 96, 56 in meno di 2,5 secondi. Tuttavia ha
un solo difetto: l’inusuale motore non rispetta le regole della Formula 3, che non consentono di utilizzare motori biodiesel per partecipare alle gare ufficiali.
L’innovazione non sta però solo nella “dolce” trovata del carburante alternativo. I tecnici del Warwick Innovative Manufacturing Research Centre (WIMRC) stanno progettando una linea green per il futuro. Il nuovo trend potrebbe azzerare l'impatto ambientale provocato oggi dalla dismissione di vecchie automobili. James Meredith, responsabile del team di progettazione di cui fanno parte anche Steve Maggs e Kerry Kirwan, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto in quanto la macchina è uno dei pochi esempi della categoria completamente ecosostenibile. Un bella rivincita nei confronti dei più scettici insomma.
Preservare la natura senza inquinare né sacrificare prestazioni: questa la forza dell’idea degli eco-inventori. È lecito dunque pensare che se il team britannico supererà alcuni stadi evolutivi del progetto, l’auto potrebbe essere messa in commercio. Lo sviluppo è infatti costato solo 200mila dollari, cifra relativamente esigua se paragonata agli esborsi economici richiesti per iniziative simili.
Miei cari amanti del cioccolato, da oggi potrete resistere alle tentazioni gettando nel motore l’oggetto del desiderio. Così non solo voi, ma anche le vostre macchine, bruceranno grassi.