Tendiamo sempre più verso una casa nella prateria: piccola, essenziale, funzionale e soprattutto...sana!
Tra caos, traffico, solito tran tran, quante volte avete pensato: «mollo tutto e vado via?». Un calcio alla vostra vecchia vita, al lavoro, alla casa immersa in città, alla vostra identità alla maniera del Mattia Pascal. E poi? Spazio al sogno, al desiderio di trasferirsi in una casetta, magari tutta di legno realizzata sul mare o perchè no, in una prateria.
Brad Kittel (Tiny Texas Houses) e Jay Shafer (Tumbleweed Tiny House Company) sono due architetti un po’ speciali. Amano infatti progettare piccole case. Il secondo, ad esempio, ha dichiarato: «l’attenzione verso le case nella prateria deriva da più fattori, tra cui un cattivo mercato immobiliare, una cattiva economia ed una maggiore consapevolezza verso il riscaldamento globale che stiamo vivendo».
Tra i progetti di Brad Kittel, la realizzazione di una casa colonica in stile vittoriano, fabbricata con materiali di recupero e “impreziosita” da un esterno verde,. Nonostante le piccole dimensioni, l’immobile si compone di cucina, bagno, soppalco con camera da letto e zona soggiorno con soffitto a volta.
La filosofia di Kittel e Shafer nasce dalla volontà di far riflettere le persone su quanti metri quadri di casa hanno realmente bisogno. Da qui scaturisce Il Movimento Piccola Casa, partito in sordina ma che pian piano si sta guadagnando la fiducia e l’attenzione dell’opinione pubblica.