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WaIoT, ecco come controllare il consumo idrico anche quando non sei in casa

Case intelligenti

robot cuocoDispositivi che gestiscono il riscaldamento, assistenti virtuali che ti informano sull’agenda settimanale, vasi che crescono le piante in autonomia.

Non mi stupirebbe se a breve costruissero robot che cucinano (ah, già esistono), scelgono per noi l’outfit giornaliero, ci pettinano o ci lavano i denti.

Tuttavia anche se alcuni dispositivi che rientrano nel campo della Smart Home possono inquietare (oscuro presagio sul genere le macchine ci sovrasteranno) risultano estremamente utili quando la nostra memoria fa cilecca o sorge un problema casalingo per cui non riusciamo a essere fisicamente sul posto.

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Ultimamente infatti molti devices sono finalizzati al risparmio sui consumi, consentendo di salvare il portafogli o evitando spiacevoli sorprese nel caso ci fossimo dimenticati gas o acqua aperti.

Tantissime startup cercano infatti di trovare spazio nel campo della domotica, per rendere la nostra casa sempre più intelligente e tecnologica.

E-labor@ è certamente una di queste; nata a Taranto, nel cuore della Puglia, si è sempre occupata di analisi dei dati, sviluppo software e home automation design.

Il loro ultimo progetto si chiama WaIoT, dispositivo per la gestione intelligente dell’erogazione idrica in appartamento.

Cos’è e come funziona WaIoT

 waiotWaIoT offre un sistema di automazione per la prevenzione dei danni derivati da allagamenti in ambienti domestici e in ufficio.

Inoltre offre un modulo di accertamento dati, uno per la lettura del flusso idrico e due prese intelligenti che permettono di monitorare se un elettrodomestico stia facendo o meno uso di acqua.

Se si generano situazioni quali elettrodomestici spenti e consumo anomalo di acqua, WaIoT procede a chiuderla per prevenire i danni. L’algoritmo che lo guida infatti è intelligente e impara nel tempo i comportamenti dei suoi proprietari.  

Il dispositivo è completamente controllabile grazie all’app, in ogni luogo e in qualsiasi momento. Il sistema è in linea con quasi tutti gli impianti, le marche e i tipi di contatori dell’acqua.

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Si può inoltre scegliere tra diverse configurazioni, optando per controllare il flusso fino a monitorare l’assorbimento energetico degli elettrodomestici.

È possibile installare WaIoT nell’abitazione collegando il modulo FlowStop alla linea idraulica a valle del contatore principale e l’hub WaIoT al router internet.

Un grande aiuto per il risparmio

acqua5WaIoT lavora per te, è sempre connesso a Internet e impara a conoscerti, adattandosi alle tue abitudini per assicurarti sempre la massima sicurezza.

Se non sa come comportarsi contatta direttamente sull’app e fa qualche semplice domanda per capire l’organizzazione e capire che decisione deve prendere in determinate condizioni.

Un valido aiuto tecnologico per gli smemorati e chi vuole fare consumo intelligente.

Sbalorditivo? Sì. Utile? Sicuramente.

irenecaltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 


 

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Copenaghen, ecco perchè è la meta giusta per un nuovo inizio

Come in una favola

copenaghenChi di voi è stato a Copenaghen, la città europea che il Best in Travel 2019 ha inserito nella top ten delle città europee da visitare?

Simbolo per eccellenza dell’avanguardia e nota per le incredibili credenziali in ambito di sostenibilità, è ormai meta prescelta per molti turisti.

E, per chi non ha avuto il piacere, almeno una volta ci avrà fatto un pensierino. Come Agnese, che ha trasformato la sua curiosità in una permanenza di tre anni!

«L’aspetto migliore è che questa città ti offre tutti i servizi e le opportunità della capitale europea pur essendo piccola, in un’ora in bicicletta puoi attraversala da nord a sud. L’aspetto peggiore è il meteo, non perché sia troppo freddo, ma per l’assenza di sole e di luce» ci racconta Agnese.

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Ma cos’altro rende questa capitale europea unica nel suo genere?

sirenettaInnanzitutto, la modernità: palazzi storici, chiese e vecchi magazzini si intersecano ad audaci architetture contemporanee all’interno di una città in continuo fermento, abbellita da un eccellente sviluppo alberghiero e dal completamento della linea metropolitana Cityringen, che tra qualche mese sarà pronta a rendere ancora più facile la mobilità.

Ma non finisce qui: girando per le vie della città si avverte una sensazione di benessere per il profondo legame che il luogo ha con la natura.

E non parliamo solo della miriade di tulipani che abbelliscono le vie della città quanto di un vero e proprio stile di vita green: lo sapevate che gli abitanti di Copenaghen pedalano ogni giorno l’equivalente di 35 giri intorno al mondo?

Ma la sua innovazione non si arresta qui: presto questa perla del Nord sarà al centro di una vera e propria rivoluzione verde. Nel 2017, nell’atmosfera sono state riversate oltre 36mila tonnellate di CO2 al livello globale.

L’anidride carbonica è la “regina” delle emissioni di gas serra, con il 65 per cento del totale.  Seguendo un piano ambizioso partito già nel 2009, Copenaghen sarà la prima città a emissioni di CO2 neutrali.

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Un progetto lungimirante

copenaghen4Un obiettivo importante, per cui l’amministrazione ha iniziato a lavorare su differenti ambiti (trasporti, energia ed edilizia) con un progetto a lungo termine appoggiato da tutte le parti politiche che hanno governato la città negli ultimi anni.

Ad esempio, si prevede che nel 2025 la produzione di elettricità, di calore per il riscaldamento e il raffreddamento sarà prodotta a partire dal vento, dalla biomassa, dalla geotermia e dall’incenerimento dei rifiuti.

Un obiettivo importante, che fa onore a una delle città più belle e sane d’Europa che però non dimentica le sue responsabilità in fatto di clima e sostenibilità.

È proprio il caso di dire che la città verde è alla guida di una rivoluzione verde!

magda mangano

 

di Magda Mangano

 

 

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Ortoterapia, quando la natura è la cura

Tornare alla terra

ortoterapia1Chi di voi, immergendo le mani su un terriccio umido (magari da piccoli quando si giocava con la terra) non ha provato quel misto di piacere e benessere che deriva dal contatto diretto con la natura?

L’Ortoterapia non è solo un hobby ma uno strumento importante per la cura di malattie legate agli stati emotivi come lo stress.

Una realtà che si sta facendo spazio in tutto il mondo, dal momento che varie strutture che si occupano di malati, hanno cominciato a munirsi di giardini terapeutici per sostenere diversi tipi di pazienti: dai malati di Alzheimer a chi soffre di depressione, dagli autistici agli affetti dalla sindrome di Down.

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Ma quali sono i benefici dell’ortoterapia?

benefici«I benefici possono essere fisici, perché stare nella natura migliora le capacità motorie, respiratorie e cardiovascolari; intellettuali, perché la cura di questi spazi consente di acquisire nuove competenze, abilità e conoscenze; di tipo emotivo, sviluppando l’autostima».

E infine sociali, perché il giardino migliora la comunicazione fra i diversi soggetti presenti nello spazio terapeutico, spiega Maria Cristina Cesana, docente presso la scuola agraria del parco di Monza.

L’ortoterapia può essere attiva o passiva.  Nel primo caso, il paziente partecipa attivamente a annaffiare, piantare, raccogliere… mettendosi in gioco per assistere a  risultati di cui è diretto “autore”.

In ballo c’è l’autostima, il miglioramento dell’umore e la capacità di imparare un mestiere green che in alcuni casi favorisce il reinserimento sociale.

L’ortoterapia passiva consiste invece nella “contemplazione” della bellezza paesaggistica, camminando o sedendosi all’interno di un giardino. Un tipo di attività che si unisce alle terapie basate sull’autocontrollo degli stati depressivi o aggressivi.

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A ciascuno il suo

ortoterapia12Ma si può parlare di un giardino specifico per ogni paziente?

Assolutamente sì! Gli spazi devono tenere conto delle esigenze delle persone che ne dovranno usufruire. I giardini per i depressi o i malati psichiatrici non prevedono alcun tipo di pianta o oggetto con cui le persone potrebbero farsi del male, mentre quelli per chi è affetto da Alzheimer non devono utilizzare alcuni colori (in questa malattia vi è una compromissione visiva) e devono permettere la completa visuale dei pazienti agli operatori.

Insomma, è proprio il caso di dire che la natura ci dà soluzioni sempre a portata di mano.

A volte, basterebbe fermarsi a contemplare la bellezza che ci circonda, per trovare quelle risposte che potrebbero salvarci la vita.

magda mangano

di Magda Mangano

 

 

 

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