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Il profumo? Si può comprare alla spina

Cosa sono i profumi alla spina e come aprire un negozio in franchising?  

aprire un negozioMi da un profumo alla spina? Questa domanda non è fantascienza perché è possibile entrare in un negozio e acquistare un profumo spillato da un apposito dosatore che va direttamente nel flacone che si potrà riportare in negozio per gli utilizzi successivi.

Questi nuovi negozi offrono una vasta gamma di fragranze che ricalcano in maniera perfetta i famosi profumi “griffati”, ma con due vantaggi in più: il primo è il costo, decisamente più basso, l’altro è l’ecosostenibilità. 

In questi negozi,infatti, il prodotto viene venduto sfuso, quindi l’acquirente si potrà recare nel negozio con i suoi flaconcini vuoti, oppure acquistarli in loco, e ricaricarli con le fragranze che desidera.

Se poi avete intenzione, nel corso di quest’anno, di fare un buon investimento perché non considerare l’ipotesi di aprire un negozio di profumi alla spina?

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Aprire un negozio di prodotti sfusi e alla spina

Non è unicamente un’idea originale e innovativa ma può essere anche un’ottima opportunità per mettersi in proprio con un negozio differente che aiuta la società e offre guadagni rilevanti.

Come si fa ad aprire un negozio di profumi alla spina?

Se abbiamo intenzione di aprire questo tipo di negozi, dobbiamo innanzitutto cercare un locale (anche di piccole dimensioni) con vetrina fronte strada. 

Trattandosi di una comunissima attività commerciale poi dovremo aprire la partita iva, fare l’iscrizione all’INPS/INAIL, l’iscrizione al registro delle imprese e la comunicazione di avvio attività al comune di competenza.

Il costo per l’apertura di questa attività?

E’ un investimento iniziale abbastanza accessibile soprattutto se intendiamo aprire un negozio in franchising. In questi casi, infatti, ci forniranno l’arredamento e la prima fornitura di merce a soli 5.000 euro. A questo importo bisogna aggiungere il canone di locazione del negozio, la sua messa in opera e le spese amministrative per l’avvio attività.

InEstasy

negozio inestasySe scegliamo di optare per il franchising il marchio più conosciuto che tra l’altro alletta i più ambientalisti e attenti alla natura, è InEstasy, che propone profumi alla spina e biologici.

L’investimento questa volta è di 15.000 euro: questo format però è di sicuro successo e permette margini di guadagno che superano il 200%, stando ai dati rilasciati dalla casa madre.

Nonostante la qualità dei profumi e il fatto che si vendano alla spina, i prezzi dei prodotti non sono particolarmente inaccessibili o di nicchia, bensì sono piuttosto concorrenziali rispetto a quanto si trova in una “normale” profumeria.

Simona
blogger profumata

 

 

 

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Pavel Andreev, il pianista che ha suonato sui rifiuti

Una musica può fare

pianista1Una melodia struggente, a cui fanno da sfondo gabbiani e cumuli di spazzatura. Note che accompagnano la nostra noncuranza e, in alcuni casi, il più bieco menefreghismo.

Si chiama Breath of Planet ed è stata eseguita da Pavel Andreev, pianista originario di San Pietroburgo. L'artista ha scelto la discarica russa per inviare un messaggio ben preciso: la terra è troppo bella per essere maltrattata in questa maniera.

Inni alla natura

Pavel non è certo nuovo a questo tipo di performance; già in passato infatti si è esibito in luoghi ameni quali il lago Ruskeala, in un parco montano della Carelia.  Il luogo è una vecchia cava di marmo successivamente riempita di acque cristalline. Un video che ha entusiasmato milioni di ascoltatori, con più di 75.000 visualizzazioni. 

Anche il nostrano Ludovico Einaudi ha già messo la sua arte a disposizione della causa ambientale con la sua elegia per i ghiacci. 

Tantissime star però hanno il cuore verde: da Leonardo Di Caprio, con il suo documentario Before the flood e le numerose battaglie che porta avanti quali quella per un minor consumo di carne o olio di palma, a band come gli Incubus.

Leggi anche: Elegy for the artic, la sinfonia di Einaudi in onore dei ghiacci

brandon-boyd-water-for-lifeIn particolare il cantante Brandon Boyd, frontman del gruppo, ha fatto ricorso all’altra sua passione oltre alla musica, la pittura, realizzando una serie dal titolo Water is life. 

I ricavati dalla vendita di ciascuna stampa sono stati devoluti in favore dei nativi americani, perché venisse riconosciuto il loro diritto all’uso di acqua incontaminata.

 Ecco come l'arte, ancora una volta, può essere messa a servizio di cause più grandi e importanti. Senza mai dimenticare che vertere in queste condizioni dipende essenzialmente da noi. 

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

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In Olanda le piste ciclabili si ricavano dalla plastica

 In Olanda, a Zwolle, ha appena aperto una nuova pista ciclabile. 

pista-ciclabileE qual è la novità direte voi? Il paese ne vanta km e km. La Plastic Road però è la prima al mondo, come dice il nome stesso, ad essere realizzata con rifiuti di plastica.  

Nata dalla collaborazione tra tre aziende, KWS, Wavin e Total, è lunga 30 metri e contiene un quantitativo di plastica pari a 218000 bicchieri.

È stata inaugurata l'11 settembre scorso e costruita in pochi giorni. I suoi inventori, Anne Koudstaal e Simon Jorritsma, hanno spiegato: «Questo primo esperimento rappresenta un grande passo avanti verso una strada sostenibile e a prova di futuro fatta di rifiuti di plastica riciclata. Quando abbiamo inventato il concept non sapevamo come costruire una PlasticRoad, ora abbiamo raggiunto con successo il nostro obiettivo».

 

Come riutilizzare la plastica

pista-ciclabile11Riutilizzare un rifiuto dannoso per l’ambiente ed eliminare nel frattempo i problemi di sicurezza dovuti alle buche e al dissesto dell’asfalto? È possibile. 

La pista ciclabile è dotata di una serie di sensori che monitorano la performance della strada, come la temperatura, il numero di passaggi da parte delle biciclette e la tenuta, rendendola “la prima vera pista ciclabile intelligente al mondo”.

Infine, grazie alla struttura permeabile l'acqua piovana in eccesso può defluire rapidamente senza pericolosi ristagni contribuendo anche alla riduzione del rumore del traffico. A novembre è prevista l’installazione di una seconda pista ciclabile in un'altra città olandese, Overijssel, dove saranno apportati ulteriori miglioramenti rispetto a quella di Zwolle. Intanto si pensa a realizzarne altre e ad applicare lo stesso sistema anche a parcheggi, banchine dei treni o marciapiedi.

E l'Italia?Ancora c'è molta strada da fare, dal momento che le piste ciclabili, di per sè, sono una rarità. 

di Irene Caltabiano irene -caltabiano

 

 

 

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