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Organic basics: laveresti meno l'intimo per aiutare l'ambiente?

Addio batteri e cattivi odori con Organic Basics

organic basicsQualcuno potrebbe storcere il naso e pensare che si tratti di curare in minor misura la propria igiene personale. Ma è un dato di fatto che se tutti diminuissimo il numero di lavatrici settimanali si sprecherebbe meno acqua.

Secondo uno studio di Forbes, il 20% dell’inquinamento idrico deriva dal settore abbigliamento. E, come le grandi firme corrono sempre più ai ripari (chi riciclando, chi utilizzando tessuti particolari) potrebbero nascere sodalizi interessanti per essere più ecosostenibili sia lato azienda che consumatore.

Silver Tech, vestirsi d'argento

silver-tech-4Una campagna di crowdfunding che sta andando a gonfie vele per quest’etichetta danese che ha fatto dell’intimo sostenibile un vanto. Un gruppo di amici provenienti da background differenti. Nessuno è appassionato di moda o è un imprenditore, ma ciascuno di loro ha la passione per l’abbigliamento ecosostenibile.

La linea si chiama Silver Tech e possiede una particolarità: il cotone di mutande e reggiseni viene prodotto senza pesticidi o sostanze tossiche.

Infatti, come ha spiegato il Ceo dell’azienda, Mads Fibigerun capo d’abbigliamento può essere cucito utilizzando il cloruro d’argento che, a bassa concentrazione, impedisce con un'efficacia del 99% la formazione di batteri, spesso alla base di cattivi odori o irritazioni di vario tipo.

 

Perfetto per viaggiatori e astronauti

Lo stesso principio e trattamento viene utilizzato dalla Nasa per l’abbigliamento degli astronauti. Ciò lo rende il tipo di vestiario perfetto, ad esempio, per i viaggi on the road e quando non si ha la possibilità di fare una lavatrice uno ogni due giorni. 

Utilizzare questa tipologia di intimo consentirebbe di fare meno lavaggi e sarebbe utile anche per preservare i tessuti. Inoltre mutande, canottiere e calzini vengono trattati con il processo Polygiene, che potenzia l’azione antibatterica senza danneggiare l’ambiente. Inoltre, l’assenza di cuciture rende il tessuto più leggero e confortevole.

L’intento dell’industria è chiaramente etico. Nella descrizione su Kickstarter infatti viene messo in evidenza come si vogliano superare i limiti dell’industria di moda, introducendo materiali sempre più innovativi e sostenibili. Prezzi? Modici. A partire da 29 dollari per una confezione da due boxer. 

E voi, fareste questo passo per amore dell’ambiente?

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

 

 

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Questa volta lo faccio, vado a lavorare in bici!

Bike to work…… come iniziare

bike_to_workSono tanti i vantaggi che otterremo se scegliessimo di andare a lavorare in bici. 

Primo fra tutti è quello che fa bene al fisico

A seguire, si rispetta l’ambiente, si risparmia , si gestisce meglio il tempo,  è utile alla mente, ed è un potente antistress.

Nonostante la volontà e le buone intenzioni, però, proprio non riusciamo nel nostro intento. Iniziare un nuovo percorso può rivelarsi arduo, soprattutto all’inizio, se non si sa da che parte girarsi. 

I dubbi ci assalgono e non ci sono risposte alle nostre domande, ecco perché è stato progettato un corso che si chiama B2W, dal sito Bikeitalia.it,  e rivolto a tutti gli appassionati che vorrebbero andare a lavorare in bici ma che per un motivo o per un altro non sono ancora riusciti a lasciare l’auto parcheggiata in garage e a usare la bicicletta.

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In cosa consiste il bike to work?

Il corso spiega come risolvere problemi pratici e di logistica riguardanti il trasporto delle proprie cose, come lavarsi e cambiarsi sul luogo di lavoro e organizzare il proprio tempo in base agli spostamenti in bicicletta, ed ancora, come muoversi nel traffico, come comportarsi ai semafori o segnare i nostri spostamenti in totale sicurezza. Unico requisito richiesto per la partecipazione è la volontà di “provarci”.

In realtà il corso prevede una serie di tappe da superare partendo da quella iniziale che quella di “vincere gli ostacoli iniziali” elencando su un foglio i vantaggi e gli svantaggi di questa decisione  e la soluzione ad essa.

A seguire ci sarà il “superamento delle false convinzioni” . Ad esempio, la nostra convinzione che con l’auto arriveremo in soli 5 minuti non tiene conto del  tempo impiegato per parcheggiarla.

Infine il corso ci insegna ad organizzare il proprio bike to work, affrontando i problemi che conseguono a questa scelta. Primo fra tutti è la scelta della bicicletta giusta per noi.

Se sarete riusciti nel vostro intento potrete essere orgogliosi di voi stessi, buona pedalata!

Simona
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Sans Papiers: dall'Umbria la prima birra fatta d'aria

Birra fatta con l'aria

 

sans-papiers4Nasce in uno stabilimento di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia. Si chiama Sans Papiers Biere de l'Air, ed è stata creata dai ragazzi del birrificio Flea e da Matteo Minelli, 37enne fondatore dell'azienda, insieme agli imprenditori Alessio e Martina Lucattelli.

 

Una birra chiara, viva, non filtrata e non pastorizzata, ad alta fermentazione e bassa gradazione (4, 8 gradi).

 

Che significa fatta con l'aria?

 

L'acqua viene estratta dall'umidità presente nell' ambiente. Il macchinario lavora in regime di autoconsumo e tutta l'energia che serve si preleva dall'impianto fotovoltaico posto sopra al birrificio. Tutta l'energia viene dunque autoconsumata per generare acqua, circa 1000 litri al giorno.

 

L'impianto è poi agganciato ad un impianto ad isola, quindi a batterie e l'energia che viene prodotta in più viene immagazzinata e poi rilasciata nelle ore notturne.

Se le esigenze commerciali dovessero aumentare, le macchine potrebbero essere montate anche in batteria e quindi moltiplicare la produzione di acqua.

Le altre materie prime, come malto e frumento, provengono da coltivazioni biologiche a km 0. Tutto questo rende il prodotto completamente unico nel suo genere.

Un prodotto d'eccellenza

biere-sans-papiers«L'obiettivo che ci poniamo è offrire al consumatore un prodotto di eccellenza, che consenta di uscire da modelli di consumo omologanti della società contemporanea» ha sottolineato Matteo Minelli. Le opportunità che presenta il mercato sono rilevanti, facendo auspicare il raggiungimento di importanti risultati già nel biennio 2018-2019».

Presto sarà inserita nel settore della ristorazione e nei circuiti della grande distribuzione. La birra è stata presentata il 13 settembre presso il locale Gesto, nella zona dei Navigli, a Milano. La proprietaria, Martina Lucattelli, ha infatti sottolineato: «È davvero emozionante essere i primi al mondo nella produzione di una birra completamente sostenibile. Questo è solamente il primo passo verso la realizzazione di prodotti rispettosi dell’ambiente in cui viviamo».

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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