Lavorare 2.0

Dannis Hope, l'uomo che da quarant'anni è proprietario della Luna

Cos’è il genio? 

Dannis-HopeÈ decisione, intuizione, fantasia e velocità di escuzione. Vedere le cose da un’altra prospettiva e, se è il caso, ribaltarla.Grazie alla furbizia di questo signore americano, volere la Luna non è più sinonimo di qualcosa di impossibile.

Si chiama Dannis Hope e da 35 anni fa un mestiere decisamente unico: vende pezzi di Luna.  Sì, perché la pallida signora notturna è di tutti ma, formalmente, di nessuno. Così perchè non sfruttare questo bene pubblico a proprio favore?

Volere la Luna

dennis-hope5Diventare proprietario di un pianeta è molto più semplice di quanto si possa pensare.  È raro infatti che qualche grigio o una specie di ET venga a rivendicarne crateri e terreni.  Né tantomeno lo farà l’ONU o il governo degli USA.

A quanto pare Dannis, nel 1980, aveva fatto formale richiesta di poterne diventare proprietario, nel caso ci fosse stata qualche obiezione o clausola a riguardo. Non gli è mai stata data una risposta. 

Adesso, da quasi quarant’anni, è legalmente padrone della Luna, con tanto di diritto di vendere o affittare. Il business, pare, è altamente prolifico .

Come ha fatto? Per quanto esista un Trattato sullo spazio extra atmosferico (1968) che vieta che la Luna possa appartenere ad uno Stato, niente impedisce che risulti proprietà privata. Dunque, dopo il silenzio a senso degli organi di governo, il celestiale imprenditore ha deciso di passare all’azione: ha registrato la Luna all' US Copyright registry office.  

Hope è adesso il più grande possidente del Pianeta, senza tuttavia detenere un metro di superficie terrestre. Su questa scia sta creando un vero e proprio impero galattico, dal momento che  ha registrato anche Marte, Venere, Mercurio, Giove e Io, uno dei suoi satelliti.

La storia si fa ancora più strabiliante dal momento che Dannis, prima di diventare una sottospecie di imperatore Zurg, era alla vigilia di un divorzio e totalmente  al verde. «Sarebbe utile possedere qualche proprietà»pensò.  La risposta gli è letteralmente piovuta dal cielo.

La Moon Estates e l'Impero galattico

moon-estates8Adesso Hope gestisce la Moon Estates, sua unica fonte di reddito dal 1995. Nessuno lo ha mai ostacolato legalmente. «Alcuni non sono concettualmente d’accordo ma è solo un' opinione». Dall’apertura sono stati venduti 267 milioni di ettari sulla Luna, 131 su Marte e 50 su Venere.

 

I proprietari dei lotti di Luna? Il più piccolo è un neonato, il più vecchio ha 97 anni. Politici di tutto il mondo hanno proprietà, compresi tre ex presidenti degli USA (Jimmy Carter, Ronald Reagan e George W Bush) e alcune celebri catene alberghiere, quali Hilton e Marriott, si sono assicurati dei territoti. La più piccola parte venduta è mezzo ettaro, la più grande è misura continente. Tuttavia la maggioranza degli accordi avviene per i lotti da 730 e 810 ettari.

Ma perchè la gente si assicura terreni del Pianeta più romantico del mondo? Qualcuno perché è una novità, un’idea bizzarra quanto poetica.  Altri perché hanno uno scopo preciso. Se fra un secolo ad esempio il Pianeta Terra dovesse estinguersi, alcuni avrebbero già “il posto”  in paradiso.

 La Terra vista dalla Luna

bandiera-governo-galatticoFantascienza? Non sembra. Per garantire la proprietà dei clienti è stato creato addirittura un Governo galattico. Ci sono voluti tre anni per scrivere la Costituzione messa su internet nel marzo del 2004. «Ora siamo una nazione sovrana completamente ratificata a livello costituzionale» dice Hope.

«Attualmente abbiamo contatti diplomatici con trenta governi di questo pianeta, e vogliamo che quanto più possibile ci riconoscano, perché il nostro scopo è entrare nel fondo monetario internazionale».

Inoltre il Governo Galattico ha brevettato il primo progetto di sistema antigravitazionale che permetterebbe di fare il viaggio dalla Terra alla Luna in 30 minuti. «Fra cinque anni potremmo risolvere tutti i nostri problemi pratici ed essere sulla superficie della Luna entro il 2020».

Quindi si deve chiedere il permesso a Hope anche per compiere esplorazioni? «No, quello che ci interessa è quando vogliono costruire delle strutture permanenti sulla superficie planetaria: legalmente non hanno il diritto di farlo perché non hanno la proprietà del terreno».

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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Vuoi creare una Srl ma non sai da dove cominciare? Keep calm…e leggi qui

Ogni giorno chi vuole fare impresa si alza e deve confrontarsi con un imperativo

Srl-iubendaVale a dire, coniugare un progetto produttivo con gli obblighi burocratici. Questi possono tradursi in una vera e propria palude, se l’informazione è carente e/o non ci si avvale del supporto di specialisti dall’esperienza comprovata.

Ad oggi la Srl (società a responsabilità limitata) è uno degli strumenti più utilizzati da chi decide di avviare un’attività. Questa rappresenta infatti una formula imprenditoriale vantaggiosa sia per chi si inserisce in settori “tradizionali” (abbigliamento, riparazione auto, ferramenta…) che per quanti vogliono sviluppare progetti ad alto tasso d’innovazione.

A chi rivolgersi se si vuole creare una Srl?

Chi è in procinto di intraprendere un’attività economica, comprensibilmente, ha una prima, fondamentale, esigenza. Delegare a professionisti fidati la gestione delle questioni burocratiche, per potersi concentrare sullo sviluppo del business ideato.

In tal senso iubenda è una delle realtà più solide e specializzate del panorama italiano. Così, chi vuole fondare una società a responsabilità limitata, ordinaria o innovativa, può avvalersi di un servizio online dedicato, che permette di bypassare le attese dal notaio e le file alla Camera di Commercio.

Srl innovativa: cos’è?

Srl-iubenda

Questa corrisponde a una società a responsabilità limitata che ruota intorno a un’idea ad alto tasso di innovazione tecnologica. Ne deriva l’iscrizione in una sezione ad hoc del Registro Imprese.

Creare una Srl innovativa offre una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di prorogare di un anno il periodo di rinvio a nuovo delle perdite. Chi ricorre a tale formula, poi, non deve pagare l’imposta di bollo e i diritti di segreteria richiesti per l’iscrizione al Registro Imprese. Last but not least, la facoltà d’impiego di istituti dedicati alle S.p.A. e l’offerta al pubblico di quote di partecipazione.

 

Come funziona il servizio offerto da iubenda?

Iubenda-srlLa procedura da seguire è semplice e intuitiva: basta infatti compilare un modulo guidato online. Lo staff legale di iubenda si occupa poi della revisione dei dati, così da effettuare, eventualmente e di comune accordo, integrazioni e modifiche.

In fase di inserimento delle informazioni emergono dubbi e domande? È possibile contattare il team di iubenda tramite email (fide@iubenda.com) o in live chat.

Mettersi in proprio ti sembra un’impresa “impossibile”? Se ti rivolgi ai professionisti del settore rimarrai piacevolmente stupito. Clicca qui per maggiori informazioni

 
 
francesca garrisi
 

 

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Pollice verde e amore per la cucina gourmet? Fai il culinary gardener!

Arriva prima o poi, nella vita di ciascuno, il momento in cui una passione prevale sull’altra?

enrio-crippa8Se siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni, non si parla certo di una sola aspirazione o talento. Alcuni sono una costante delle nostre vite ed emergono chiaramente nei primi anni dell'infanzia, seguendo un percorso molto lineare: dal piccolo seme alla pianta.

Altri però possono rimanere sopiti per molto tempo ed esplodere potentemente quando meno te l’aspetti. Come un’edera che cresce spontanea su un muro che pensavamo solido e invece,  piano piano, ne intacca le fondamenta, fino a prendere il sopravvento.

Da avvocato a culinary gardener

enrico-costanza

La storia di Enrico Costanza è quella di un classico cambio di rotta. Tuttavia il giovane bolognese ha virato il timone verso una carriera molto particolare. Da promettente editor di libri d’arte e moda per Damiani a culinary gardener. Di che si tratta?

Definire Enrico un ortolano sarebbe semplicistico. Lavora infatti a stretto contatto con chef stellati, coltivando le primizie necessarie per i loro piatti a cinque stelle. 

 

La svolta per Enrico arriva nel 2009, con il trasferimento a Firenze per studiare ai Giardini di Boboli. Dopo importanti esperienze all’estero ( Hidcote Manor Garden, Longwood gardens e la Fondation Claude Monet) torna a Bologna per collaborare con le Serre dei Giardini Margherita e con lo chef vegano Simone Salvini.

Dopo aver sviluppato una certa conoscenza e professionalità decide di consegnare un curriculum al ristorante Piazza Duomo ad Alba ( MI) . Risultato? Da luglio 2017, inizia a lavorare per la famiglia Ceretto per occuparsi dei tre ettari di campo e delle serre del ristorante, coltivando ciò che serve allo chef Enrico Crippa per  le sue leccornie.

Cosa serve  per fare il culinary gardener

enrcio-crippa4Lavoro certosino e cura nella scelta della qualità di fiori, piante e ortaggi ha reso il locale il sedicesimo ristornate tra i migliori del mondo.  «Può capitare che Crippa voglia i primi getti del cavolo nero, i più croccanti, o che abbia bisogno di colorare un risotto con i petali rosa dei cosmos. Io stesso entro e lavoro in cucina, vado a dividere e lavare le verdure per capire che uso ne possa fare».
 

Si guadagna bene ma, paradossalmente, non è tutto rose e fiori. «Ho una vita sociale inesistente e vado a dormire prestissimo. Mi alzo alle 5, arrivo al lavoro alle 6, raccogliamo fino alle 8, quando Crippa viene a ritirare di persona la “spesa”, e poi ci occupiamo di curare l’orto fino al tardo pomeriggio».

Inoltre serve una grande cura dell'orto, vita la rarità delle qualità coltivate: dal sisaro, antica carota dolce tradizionale delle Langhe per preparare la famosa insalata 21, 31, 41, 51, all’erba fungo con sentore di porcino per le animelle fino agli hemerocallis, i fiori che durano solo un giorno.

La cucina parte dalla terra

enrico-crippa4Insomma il culinary gardener riguarda un processo di creazione inversa: non cucinare con ciò che offre il mercato, ma creare e coltivare gli ingredienti per diventare unici sul mercato. Così è come se il lavoro che si fa tra i fornelli partisse direttamente dalla terra. 

Curiosità, pazienza, spirito di sacrificio e amore per l’alta qualità.«Siamo cinque in squadra, facciamo tanta ricerca, compriamo semi in tutto il mondo: non sarebbe possibile fare un lavoro a questi livelli senza avere un’azienda come Ceretto alle spalle. Penso, in ogni caso, che questa possa diventare una professione sempre più richiesta nel futuro prossimo».

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

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