Lavorare 2.0

Investimento accessibile e guadagni elevati, e allora perché non aprire una farmashop?

Come aprire una parafarmacia (o farmashop) nel 2017

integratori-farmashopSi chiamano Farmashop e sono negozi specializzati nella vendita di prodotti dimagranti, di dermocosmesi, di fitoterapia, di integratori e di articoli sanitari, ma anche di alcuni farmaci di classe C così come previsto dalla normativa del 2006. 

Aprire una parafarmacia è una buona idea dal momento che a fronte di un investimento accessibile vi sono dei guadagni elevati. 

Dunque, se abbiamo sempre avuto il pallino per il settore della salute e desideriamo diventare dei professionisti di questo, quale occasione migliore per realizzare questo sogno?

Il primo passo da compiere

Tenendo presente che l’avviamento di un tale esercizio commerciale presuppone la pianificazione dettagliata di un business plan, il primo passo da compiere sarà quello di scegliere per il negozio una posizione centrale, meglio se all'interno di un centro commerciale, dove il flusso di clienti è sicuramente superiore a qualsiasi altra zona.

La metratura del negozio dovrà consentire una corretta esposizione dei prodotti da vendere e dovrà essere proporzionata al tipo di servizio che vogliamo offrire. 

Questo significa che le dimensioni del negozio saranno inferiori se vogliamo solo vendere i prodotti e maggiore nel caso in cui vogliamo offrire ai clienti anche momenti di incontro su temi inerenti la salute e, servizi legati al benessere, serviranno spazi maggiori.

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Il budget

Oltre alle spese per il negozio sarà necessario possedere, prima dell’apertura, un buget necessario all’acquisto dei principali prodotti parafarmaceutici quali: integratori alimentari, prodotti erboristici, biologici, elettromedicali e i cosiddetti farmaci da banco, a partire da caramelle balsamiche, colliri, pasticche per il mal di testa e sintomatici per combattere l'influenza, ma anche igienizzanti, antibatterici, salviette umidificate, cerotti.

Ci sara’ utile, in tal senso, richiedere contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e altre agevolazioni pubbliche oppure rivolgerci alle Banche per la concessione di finanziamenti ordinari.

La burocrazia da svolgere

Come nel caso delle farmacie, i farmashop sono convenzionati con Inail e ASL. 

A livello burocratico, chi vuole aprire un farmashop deve fare domanda e, inoltrarla al Comune competente, comunicare l'inizio attività al Ministero della Salute, alla Regione in cui si opera e, all'Ordine dei Farmacisti.

 

Consigli utili

La parafarmacia può essere avviata anche in franchising, con buone possibilità di guadagno con rischi minimi.

Buona fortuna!

Simona
Blogger parafarmacizzata

 

 

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La Danimarca, molto ambita dagli italiani che vogliono trasferirsi all’estero

Tutto quello che devi sapere sei vuoi trasferirti e lavorare in Danimarca

bambina-della-danimarcaLa Danimarca è uno dei paesi più ambiti dagli italiani che vogliono trasferirsi li per lavorare e per viverci. Sicuramente offre molti vantaggi, ma oltre ai pro, esistono anche dei contro, vediamo quali sono partendo dal presupposto che gli stipendi e la qualità della vita sono molto alti ma anche i suo costo.

Il costo della vita

La Danimarca è decisamente uno dei paesi più cari d’Europa in assoluto se non il più caro. In particolare Copenaghen rientra tra le città più care al mondo. Tutto funziona in maniera perfetta come i servizi pubblici e gli stipendi per noi italiani sono alti se pensiamo che un operaio guadagna circa 2000 euro al mese. Se, dunque, svolgeremo un lavoro umile potremo comunque vivere li in maniera dignitosa stando però attenti ad alcune spese come un pasto al ristorante,l’abbonamento ai mezzi pubblici,le bollette da pagare e l’affitto o l’acquisto di una casa. Tutte cose che li sono veramente care.  

Lavorare in Danimarca

danimarca-lavoroLa buona notizia è che l’economia danese a differenza di quella italiana è molto florida e offre tante possibilità di lavoro nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni, del commercio, della finanza, del turismo e della ricerca e sviluppo (quest’ultimo con una differenza appunto abissale rispetto che in Italia in fatto di investimenti, sia pubblici che privati).

E se poi cerchiamo lavoro nell’ambito del settore bio-tecnologico lo troveremo nella Medicon Valley,il più grosso polo d’Europa presente a Copenhagen, Malmo e nella regione dell’Øresund.

Le professioni più richieste

E qui possiamo spaziare perché sono tante le professioni richieste ed i posti di lavoro disponibili. Tra le più ricercate al momento: ingegneri, specie informatici ed elettronici. Il settore dei servizi è in una fase di sviluppo incredibile infatti, tanto che anche i programmatori informatici sono richiestissimi. 

La Danimarca tra l’altro ospita al suo interno diverse software house, e le divisioni di ricerca e sviluppo di giganti del settore, come la Microsoft ad esempio. Molto richiesti sono anche i rappresentanti per la vendita, e visto che va molto bene l’import-export con l’Italia, è questo un settore molto interessante per noi italiani. 

Non meno richieste sono quelle che afferiscono alla sfera dell’insegnamento. E’ ovviamente fondamentale conoscere il danese, ma qui gli insegnanti sono ricercati come il pane. E poi hotel e ristoranti, specie quest’ultimi: la Danimarca è famosa per i numerosi ed ottimi locali per mangiare, tanto che cuochi, esperti di vini ma anche semplici camerieri sono sempre richiestissimi.

Valutare pro e contro

Se a questo punto state pensando di provare a trasferirvi in Danimarca il consiglio principale che diamo è quello di provare con un lavoro stagionale o temporaneo per rendervi conto in prima persona se questa nazione fa o meno per voi.

I pro:

  • è una nazione green che ad esempio per produrre energia utilizza tantissimo le fonti rinnovabili, a cominciare dall’eolico;
  • gli stipendi sono molto alti ma vanno rapportati con il costo della vita;
  • i trasporti pubblici sono cari ma efficientissimi, anche 1 solo minuto di ritardo di treni e mezzi di trasporto locali costituiscono un’eccezione e vengono annunciati in anticipo (roba che in Italia neanche tre 300 anni avremo una situazione del genere con i nostri treni, tram, bus e le nostre metropolitane);
  • in generale il Paese gode di ottimi servizi pubblici e di un buono Stato Social                                                      

I contro:

  • nonostante mezzi pubblici che funzionano alla meraviglia e l’utilizzo massiccio di biciclette per circolare, nella capitale Copenaghen il traffico non manca affatto;
  • c’è molto lavoro nero in alcuni settori e nell’agricoltura gli immigrati, specie quelli dell’est europeo, vengono sovente sfruttati. Si va anche in questo Paese verso l’allargamento della forbice tra ricchi e poveri

Simona
Blogger entusiasta

 

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Il creatore di alibi: un’idea di business vincente?

Lavoriamo strano?

In un precedente articolo sui blog di cucina (se non l’hai ancora fatto, puoi leggerlo qui) si diceva che un’idea di business, per essere vincente, deve rispondere al bisogno di una nicchia di mercato. Sostanzialmente, quindi, occorre diventare la soluzione a un problema reale che un ristretto numero di persone ha esigenza di risolvere. Va da sé che più la necessità è stringente, maggiori saranno le probabilità che l’imprenditore digitale abbia successo e riesca a monetizzare. Perfino l’utente più tirchio, infatti, quando si tratta di dirimere situazioni complesse diventa largo di maniche.

Ebbene, cosa c’è di più necessario dell’avere sempre a portata di mano un alibi perfetto per esercitare spensieratamente l’arte della “cornificatio”? Tradire il proprio partner, specie nel Belpaese, è uno sport nazionale che vanta addirittura più praticanti del gioco del calcio. Dunque, poiché la domanda è assicurata, perché non presentare l’offerta? In tempo di crisi, si sa, il lavoro bisogna inventarselo.

Edizione straordinaria!

Nel giugno del 2004, il New York Times ha pubblicato un articolo sulla nascita di alcune comunità online il cui scopo è consentire ai propri membri di aiutarsi l’un l’altro nel momento in cui hanno bisogno di una copertura.

Come funziona il giochino? È presto detto: l’utente X lancia un SOS e un utente Y decide di diventare suo complice prendendo in carico la richiesta d’aiuto. A questo punto i due si scambiano informazioni al fine di inventare una storia plausibile e la mettono in scena, ingannando la vittima. Un po’ come quando una spia deve recarsi all’estero per una missione e dietro di essa si muove una macchina che, all’occorrenza, ne conferma l’identità, la storia personale e tutta una serie di dettagli creati ad hoc.

A quanto pare, a suo tempo, qualcuno ha pensato che questa potesse essere un’idea di business vincente e ha lanciato AlibiNetwork.com, un servizio a pagamento che a partire da 35$ offriva una gamma di prestazioni piuttosto ampiaLa società è rimasta operativa per due anni occupandosi non solo di questioni sentimentali ma anche professionali, fornendo alibi a dipendenti che, ad esempio, anziché lavorare volevano concedersi una giornata sul campo da golf. Il tutto, come i soci fondatori hanno tenuto a precisare, sempre rientrando nei limiti della legalità e facendo firmare al cliente un contratto in cui era prevista una clausola di limitazione di responsabilità da parte dell’azienda.

Rimanendo nell’ambito delle infedeltà coniugali, quando qualcuno desiderava fare una vacanza in compagnia dell’amante, Alibi Network forniva una copertura impeccabile inventando le prove di un improvviso viaggio d’affari, un congresso, un seminario o qualsiasi altro evento straordinario. Un sito internet appositamente creato e curato nei minimi dettagli costituiva già un’ottima base di partenza, alla quale generalmente si aggiungeva un numero telefonico fittizio per raccogliere le chiamate “pericolose”. Un operatore attivo ventiquattr’ore su ventiquattro rispondeva confermando la presenza del cliente in sede, avvertendolo poi tempestivamente dell’avvenuto controllo. Un meccanismo davvero ben congeniato, in grado di far mettere l’anima in pace perfino al più sospettoso dei partner.

Le bugie hanno le gambe corte.

Per quanto l’idea sembri geniale, viene da chiedersi per quale motivo l’azienda abbia chiuso i battenti dopo appena due anni di attività. È stato solo perché al diffondersi della notizia dell’esistenza di questo servizio molti organi d’informazione gli si sono scagliati contro definendolo assolutamente non etico? O forse quelli della Alibi Network sono incappati in qualche violazione? Del resto offrire un supporto a chi ha necessità di mentire espone inevitabilmente a dei rischi, perché non è dato sapere se il reale obiettivo del cliente sia quello di mettersi al riparo da eventuali cause di divorzio oppure dalle conseguenze di azioni ben più losche compiute durante il periodo di collaborazione.

Per contro, è lecito pensare che molti potenziali clienti non abbiano richiesto il servizio poiché scoraggiati dalla considerazione che chiunque custodisca i segreti altrui possa un giorno decidere di usarli come strumento di ricatto per estorcere denaro.

Probabilmente l’idea di proporsi come creatore di alibi è buona ma deve essere strutturata meglio, anche a livello di tutela legale, per poter diventare a tutti gli effetti un business redditizio e privo di controindicazioni. In fondo, ricorrendo a due antichi detti popolari, le bugie non strozzano e quel che non strozza ingrassa.

 

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 

 

 
 
 
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