Templi buddisti, acque cristalline, cieli allagati di verde
Inutile negarlo: per gli europei, spesso, l’idea di paradiso terrestre si concretizza in immagini del genere. Sapori d’incontaminato (o quasi) che si ritrovano in un Paese come la Thailandia, vagheggiato da molti come destinazione per una nuova stagione esistenziale.
Tuttavia, chi è realmente intenzionato a stabilirsi in questo eden asiatico deve essere consapevole dell’articolato sistema giuridico vigente, prima di fare le valigie e mettersi in aereo. Chè in Thailandia il detto popolare “la legge non ammette ignoranza” è particolarmente stringente. Continua a leggere e capirai perché.
L’Alien Occupation Act B.E. 2521 del 1978 ha definito tutti i non cittadini thailandesi alien, ovvero stranieri. Questi ultimi dunque per lavorare devono prima ottenere un permesso di lavoro.
Chi viene sorpreso a svolgere un’attività senza averlo può essere condannato a multe salate, se non anche a lasciare il Paese o addirittura essere arrestato.
Peraltro la legge locale individua una serie di professioni precluse agli stranieri: tra queste quella di falegname, muratore, commesso, venditore ambulante, produttore di coltelli e armi da taglio o parrucchiere.
I trasgressori rischiano di vedersi inseriti in una black list costituita dalle “persone non gradite” sul territorio nazionale.
Chi intende stabilirsi in Thailandia
Per più di due mesi deve richiedere il visto Non Immigrant B.
Questo non attribuisce comunque automaticamente il diritto a lavorare nel Paese. In tal senso è fondamentale un permesso ad hoc: ma come fare a ottenerlo?
Chi possiede un know how specifico può riceverlo in poche ore dal One Stop Service Center. Chi collabora con il Board Of Investiment, chi dimostra di aver investito legalmente in un’attività locale da 2 a 10 milioni di Baht e chi è dipendente di un’azienda il cui fatturato sia di almeno 30mila Baht può vederselo riconoscere per un periodo di uno o due anni.
In ogni caso il permesso di lavoro è valido solo per il profilo professionale e nell’area geografica indicati nel libretto.
Le molte restrizioni esistenti non ti hanno scoraggiato?
In questo video Stefano Piergiovanni (Vivi All’Estero.com) ti spiega quali sono i settori lavorativi più “ghiotti” in cui inserirsi.