Come aprire uno stabilimento balneare in Italia con ristorantino sulla spiaggia
E…. se proprio non ve la immaginate una vita di lavoro chiusi in un ufficio tra le scartoffie e vi accorgete di non poter fare a meno di una quotidiana “vista mare”, allora considerate l’idea di aprire uno stabilimento balneare che magari abbia anche un ristorantino sulla spiaggia.
L’idea è buona anche se la strada da fare non è poca perché, anche se in Italia abbiamo circa 7.500 Km di costa e quindi c’è tanto spazio, andrete incontro a numerosi adempimenti amministrativi e tante procedure prima di realizzare il vostro sogno.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i passi da compiere.
Quello che occorre. I 7 atti obbligatori
- Concessione demaniale marittima
- Autorizzazione unica ambientale
- Aprire una Partita IVA
- Iscrizione dell’impresa al registro della Camera di Commercio
- Attestato corso formazione professionale
- Un commercialista
- Concessione demaniale marittima
La prima questione da affrontare, infatti, è il discorso “spiaggia”.
Essa è un territorio demaniale (ossia di proprietà dello stato), dunque per legge non si può acquistare ma solo affittare. Per ottenere la concessione demaniale marittima per attività turistico-ricreative, bisogna rivolgersi al Comune in cui è ubicato l'arenile che intendiamo affittare.
Difatti spetta al Comune, su mandato della Provincia, gestire le spiagge e stabilire quanti e quali tratti concedere ai privati per la realizzazione di stabilimenti attrezzati.
Purtroppo in molte località la disponibilità di spazi si sta riducendo. In genere si indicono delle gare pubbliche per aggiudicarsi parti di spiaggia, ma ciò non avviene molto di frequente
Autorizzazione unica ambientale
E’ un documento indispensabile per iniziare questa attività. Non è altro che un nulla osta, rilasciato dal Comune, che tutela l'ambiente marino e della costa. Una volta ottenuto il passo successivo sarà quello di recarsi presso l’Asl di appartenenza e presentare la denuncia di inizio attività.
La stessa cosa dovrà essere fatta presso il Comune. Asl e Comune poi controlleranno se la struttura possiede tutti i requisiti igienico-sanitari necessari. Inoltre si controllerà se gli impianti sono in sicurezza statica e se si può garantire una tutela dell'ambiente.
Realizzazione della struttura
Una volta ottenuti i permessi ci occuperemo di realizzare la struttura attraverso il progetto di un architetto. Realizzata la struttura attrezzeremo la spiaggia con lettini ed ombrelloni. Se poi abbiamo in mente di aprire anche un bar o un ristorante avremo bisogno di depositare al Comune anche la SCIA per la somministrazione di alimenti e bevande.
La direttiva Bolkestein
E’ una direttiva europea che l’Italia deve attivare entro il 2016 che serve per favorire la libera concorrenza e secondo la quale le autorizzazioni dei Comuni agli operatori turistici non si possono rinnovare ogni 6 anni.
Succede invece che queste debbano tornare all'asta dopo il primo periodo di concessione.
Questa direttiva, soprattutto per chi ha investito ingenti somme, è fortemente penalizzante è per questo che le associazioni di categoria stanno collaborando ad una legge quadro che disciplini il settore.
Lo scopo di questa legge è quello di smussare la rigidità della direttiva europea.
Ti consiglio la lettura di questo manuale che ritengo molto professionale
Simona
Blogger marina