Lavorare 2.0

Una nuova vita in Inghilterra è a portata di mano…Brexit permettendo

Molti, tra quanti sognano una nuova vita fuori dall’Italia, guardano proprio a "lei"

Tuttavia, non si può dire che “l’amore” sia corrisposto. Parliamo dell’Inghilterra, da sempre il Paese in cui i giovani che vogliono imparare la lingua si trasferiscono, adattandosi inizialmente ai più diversi lavori (un classico è il lavapiatti) per poi, magari, migliorare le proprie competenze, fare carriera … e mettere anche su famiglia. Per tutta risposta, lo scorso giugno un referendum ha portato alla vittoria del fronte del Brexit e ancora non è molto chiaro, neanche agli stessi inglesi, quali conseguenze comporterà questa decisione, in termini di circolazione di merci e persone.

Prima che cambi tutto, ecco quello che dovete sapere se anche voi siete tra quanti pensano che Albione non sia poi così perfida, anzi.

Come scegliere la città in cui trasferirsi?

Questa decisione varia, inevitabilmente, da persona a persona, in quanto ciascuno ha specifiche esigenze e motivazioni che lo hanno spinto a intraprendere il viaggio. In generale, possiamo dire che la situazione è molto allettante, soprattutto se paragonata a quella italiana. Un esempio? Lì il tasso di disoccupazione è al di sotto del 5%. Nello specifico, chi cerca un lavoro nei servizi dovrebbe dirigersi verso centri particolarmente popolosi, tenendo però conto che anche il costo della vita è sostenuto. Chi si muove soprattutto per imparare la lingua, può dirigersi verso una città di medie dimensioni.

Comunque, in fase iniziale, l’ideale sarebbe scegliere una città collegata con un volo diretto dall’Italia (Londra, Manchester ed Edimburgo).

Come trovare un posto in cui vivere?

In Inghilterra è abbastanza facile anche reperire una sistemazione, individuare un alloggio in cui fermarsi per i primi tempi. L’offerta è cospicua, come pure la domanda, questo implica che le stanze si affittano in tempi brevissimi, e quindi non è possibile trovare un posto mentre ancora sa in Italia. Dunque, l’ideale è trascorrere la prima settimana in un hotel o in un ostello (la scelta è legata anche al budget che hai) per poi individuare un posto più congeniale alle proprie esigenze. Gli hostel sono soluzioni intermedie tra hotel ed ostelli e sono occupati perlopiù da giovani provenienti dalle più svariate nazioni. 

 

 

 
 
 

 
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Debutta UberEat, il nuovo servizio di food delivery di Uber

A Milano Uber porta la cena a domicilio facendo concorrenza a Foodora, Deliveroo e Just Eat

UberEatGli italiani amano il buon cibo, ma anche la comodità. Basta qualche clic e il pranzo o la cena arrivano direttamente a casa o,se lo preferiamo, in ufficio all’ora desiderata. 

E’ quello che fanno già con altre piattaforme come Foodora, Deliveroo e Just Eat, solo che questa volta è Uber, la nota azienda californiana, a portare a casa il cibo.

Il Food Delivery in Italia muove oggi un mercato da 575 milioni di euro e il business, nel 2016, cresce del 30% rispetto al 2015.

Ecco perché dopo Amsterdam, Londra, Parigi e Bruxelles, Uber ha deciso di investire, nel settore del food delivery, anche a Milano che è la quinta città nella quale l’azienda da il via al servizio.

Il servizio, in questa fase iniziale, è gratuito (successivamente diventerà a pagamento). Questo comporta che il cliente non sosterrà alcun costo per il trasporto del cibo e pagherà solo il cibo ordinato. 

A Milano il servizio è disponibile per circa cento ristoranti che offrono un’ampia scelta che va dal sushi al vegan, dalla pizza alla cucina cinese.

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Come funziona

Uber fa da intermediario tra il ristorante che offre il servizio di consegna e i corrieri. Attraverso la sua piattaforma la consegna avviene in modo veloce e con pochi costi.

La differenza con gli altri competitor è che Uber è un operatore di trasporto

Chi consegna il cibo è un privato e lavora per il ristorante. Lo fa in maniera autonoma, decidendo di fornire la propria opera su base occasionale. Non esistono turni, non ci sono aree assegnate, non vedrete mai una divisa. 

Quando vuole, un driver avvia l’app e segnala la sua disponibilità, quando ha finito la spegne e torna alla vita normale.

 
Se volete diventare corrieri per UberEat

E se volete guadagnare diventando corrieri per UberEat vi basterà avere i seguenti requisiti

  • avere almeno 18 anni, 
  • essere in possesso di carta d’identità e documenti del mezzo, 
  • se si usa lo scooter ed essere in grado di sollevare 15 chilogrammi. 

Iscrivetevi sul sito dedicato ,successivamente verrete contattati direttamente dalla sede di Uber a Milano per un controllo e una conoscenza più approfondita. 

Naturalmente la fedina penale deve essere pulita e il mezzo dotato di assicurazione valida.

Simona
Blogger a dieta

 

 

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Ethicjobs: arriva la piattaforma per essere più felici sul lavoro

Quante ore passiamo a lavorare durante la nostra vita?

14.660 giorni e 109.800 ore circa. Più o meno il 15 % del nostro tempo. Una quantità significativa insomma. In effetti, se ci pensiamo bene, l'ufficio è il luogo dove viviamo almeno metà della nostra settimana. E se non ci troviamo bene o il clima è pesante, andare a lavorare può diventare un incubo.

Se spesso si tende a crogiolarsi nelle proprie lamentele senza fare nulla di concreto, un gruppetto di ragazzi emiliani ha provato a cambiare la situazione. Ethicjobs, startup riminese creata da Luca Carrai, Gloria Perosin e Antonio Sapone , vuole portare alla luce il "TripAdvisor delle aziende". Una piattaforma in cui saranno gli stessi dipendenti a valutare le proprie condizioni lavorative ( in forma anonima chiaramente), così da delineare un quadro delle migliori imprese, favorendo quelle con la maggiore qualità del lavoro.

Processo che non solo aiuterà il dipendente, ma anche il consumatore, che deciderà in modo più consapevole se acquistare prodotti di un particolare brand. Chi ci dice infatti che ciò che abbiamo in mano non sia frutto di una realtà che sfrutta e sottopaga i lavoratori? «La nostra storia è semplice» scrive su IndieGogo il giovanissimo team, che ha da poco chiuso la sua campagna di crowdfunding. «Arriviamo da più parti d'Italia, ci incontriamo tutti a Rimini dove ci laureiamo e diventiamo grandi amici. Una volta laureati, invece di portare avanti sogni e ambizioni altrui offrendoci come dipendenti, decidiamo di provare a seguire una strada comune e realizzare un nostro sogno insieme».

Il lavoro spesso condiziona persino  le ore in cui siamo ormai fuori dall'ufficio. Quanti, dopo una litigata con il capo o una discussione con un collega, si sentono di malumore e lo riversano su chi non c'entra niente? Ethic Jobs vuole ridare valore al capitale umano, rilasciando un certificato Ethicjobs a chi avrà dimostrato di avere standard qualitativi alti. Di  contro, aiuterà a migliorare chi ancora non ha raggiunto quelle vette.

Come verranno utilizzati i finanziamenti del crowdfunding?

I soldi raccolti permetteranno la creazione della piattaforma web e la realizzazione della campagna di sensibilizzazione e comunicazione. Verranno incentivate anche altre giovani startup,  che arricchiranno chi sceglierà di sostenere il progetto con ghiotti premi che vanno dai libri, alle pen drive fino alle food box.

«Crediamo che voi abbiate il potere di finanziare la felicità, la trasparenza, il benessere, e che questo sia il modo per iniziare a farlo.Non aiuterete solo noi e il nostro progetto, ma qualcosa di più grande, ci aiuterete a far partire il cambiamento».

di Irene Caltabiano

 

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