Lavorare 2.0

A chi tanto e a chi niente!: troppi posti di lavoro in Nuova Zelanda!

L’appello di una cittadina della Nuova Zelanda: “Abbiamo posti di lavoro ma non persone”

nuova-zelandaSembra incredibile per noi che ogni giorno dobbiamo lottare con una realtà fatta di disoccupazione e fame di lavoro e nella quale anche se sei plurilaureato sei a spasso. 

Ebbene, mentre ci scervelliamo per portare quotidianamente a casa “la pagnotta” in Nuova Zelanda si disperano perché c’è troppo lavoro e pochi lavoratori, tanto, da fare un appello per convincere le persone a trasferirsi li per lavorare: “Vi aspettiamo a braccia aperte!”.

Succede nella cittadina di Kaitangata vicino alla costa di South Otago, nel sud della Nuova Zelanda. Naturalmente parliamo di una di quelle cittadine perfette, immersa nel verde, pittoresca e tranquilla. Ma c’è un problema che affligge questo piccolo paradiso: troppi posti di lavoro, troppe case a prezzi accessibili e pochi, pochissimi abitanti.

Poverini…. hanno bisogno di riempire la città e quindi gli 800 abitanti hanno lanciato un appello per avviare la campagna di reclutamento che prevede un pacchetto completo di casa con terra, oltre al lavoro, al costo di 230.000 dollari neozelandesi (147mila euro circa).

Il sindaco ha stimato che sono circa 1000 i posti di lavoro vacanti e che la disoccupazione giovanile è pari a due, nel senso che solo due giovani non lavorano.

Le offerte di lavoro

Le principali offerte di lavoro provengono dalle industrie primarie: un impianto di trasformazione lattiero-casearia e uno di congelamento. "Questa è una comunità vecchio stile, non chiudiamo le nostre case, lasciamo i bambini correre liberi” – spiega Evan Dick, produttore di latte e residente di terza generazione di Kaitangata – “Abbiamo posti di lavoro, abbiamo case, ma non abbiamo persone. Vogliamo rendere questa città vivace, vi aspettiamo a braccia aperte".

Dunque, agli amanti di questo genere di posti, non resta che fare le valigie, abbandonare le troppo complicate grandi città e ricominciare una nuova vita.

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Simona
Brand story agitator

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Lasciare il posto fisso per diventare freelance

Tutto quello che devi sapere se decidi di diventare un lavoratore freelance

E se hai deciso di non accontentarti e di guardare oltre, lascia il posto fisso e diventa freelance!

Sarai padrone della tua esistenza e potrai lavorare ovunque tu voglia e quando lo desideri.

Sembra facile ma non lo è affatto! 

Esistono degli ostacoli collegati a questa scelta. Prima di intraprendere questa strada, infatti, dovremmo porci delle domande. Ecco quali sono

1. Hai già dei clienti?

Perché ti risulterà più facile il passaggio dalla vita da dipendente a quella da freelance se già sei in contatto con dei clienti. Non sarai costretto a trascorrere dei periodi di inattività in attesa di nuovi lavori.

Un consiglio è quello di iniziare a lavorare sulla rubrica professionale: le spalle coperte ti renderanno più forte davanti al mare di incertezza che aspetta ogni freelance.

2. Ti metterai in gioco?

Non potrai più “tirarti indietro”. 
Il freelance,infatti, non può rifiutarsi di contattare un cliente o declinare una chiacchierata su Skype. Il freelance deve essere pronto a correggere un lavoro e a mettersi in gioco a 360 gradi, perché non ha un unico superiore: ne ha decine!

E tra i tanti datori di lavoro che faranno parte della tua nuova vita professionale può esserci anche il vecchio contatto, quello che hai appena salutato.
Se riesci a mantenere buoni rapporti nulla vieta che il lavoro continui, con massima soddisfazione per entrambi.

3. Sai come lavora un freelance?

Lavorare con altri clienti prima di lasciare il posto fisso ti permette di prendere confidenza con l’universo freelance.
Un universo fatto di soddisfazioni personali ma anche di maggiori responsabilità.

Tu hai eseguito il lavoro e tu devi gestire il cliente: questo significa disponibilità telefonica, email mandate alle 15.00 per un lavoro che deve essere pronto alle 15.17, richieste impossibili da realizzare.

4. Sai già quanto costa?

Esatto, essere freelance costa! 

Nel senso che devi versare in prima persona le tasse allo stato, e devi pagare un commercialista che curi la dichiarazione dei redditi.

Il  regime dei minimi  ti permette di usufruire di qualche vantaggio, ma prima di abbandonare il tuo lavoro informati sulle spese da sostenere durante i primi anni di attività.

5. Hai organizzato tempi e luoghi?

Ci sono dettagli che devi valutare prima di prendere una decisione.
Ad esempio il luogo di lavoro: tutti sognano di lavorare a casa, ma tu hai uno spazio da trasformare in ufficio? Hai a disposizione un angolo lontano dal caos?

6. Sei in grado di gestire il tempo?

Potresti non riuscire ad organizzare le tue giornate lavorative. Organizzata le tue giornate in modo da essere produttivo al massimo.

Insomma soddisfazioni ma anche tante preoccupazioni in più. Del resto, è risaputo che il posto fisso è destinato a sparire e quindi la scelta di lavorare come freelance sarà obbligata. Teniamoci pronti!

Simona
Brand story agitator

 
 
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«Ho 35 dipendenti e circa 100mila clienti. Ma non ho mai preso la laurea»

Rischiava anche lui di essere uno dei tanti ragazzi costretti a mollare il Sud, e ingrossare le fila di chi cerca la sua fortuna al Nord. E invece Alberto Paglialunga ha scommesso su un futuro diverso e … i fatti gli hanno dato ragione. Oggi, la sua Deghi Shop, e-commerce di mobili e arredo con sede a Novoli (Lecce) dà lavoro a 35 dipendenti, con una clientela di 75mila persone.
Alberto Paglialunga non è laureato, però questo non gli ha impedito di dare corpo ai suoi progetti. «Quando camminavo nelle zone industriali vedevo grandi centri commerciali e grandi attività e pensavo che mai e poi mai un ragazzino di ‘periferia’ avrebbe realizzato un sogno del genere, ma dalla parte mia avevo un grande voglia di lavorare, di dimostrare le mie qualità. Bisogna lavorare. lavorare senza sosta, studiare il mercato, fidarsi delle proprie intuizioni, non lasciarsi mai scoraggiare dai momenti difficili, essere pronti a sacrificare vacanze e ore di sonno, soprattutto non credere mai di aver raggiunto la cima della montagna: ogni passo fatto in avanti è un piccolo traguardo raggiunto, ma si può sempre fare di meglio».
I prodotti offerti da Deghi Shop sono frutto di un’accurata selezione, anche in termini di design. Nascono infatti dalla voglia di soddisfare un target di utenti particolarmente sofisticato, tenendo comunque d’occhio il rapporto qualità/prezzo, che è ciò che rende questa azienda di e-commerce estremamente competitiva. 
La vicenda professionale di Alberto Paglialunga comincia circa dieci anni fa. «Mi feci prestare qualche centinaio di euro da mia madre e iniziai a proporre condizionatori su e-Bay. I clienti erano soddisfatti, gli ordini aumentavano, io ero appagato e ho capito che avevo imboccato la strada giusta». Il ragazzo ripercorre com’è nata la sua “avventura” professionale in un’intervista al Corriere Salentino. «Il volume delle vendite aumentava, il magazzino, che poi era il garage di casa, diventava piccolo e dopo averne presi in affitto ben tre, ho capito che era il momento di fare il salto di qualità. Assunsi un amico che mi aiutava ad imballare la merce, la mattina facevo il grafico, mi occupavo della parte commerciale e dell’inserimento degli articoli, nel pomeriggio imballavo i prodotti da spedire. Spesso finivo di lavorare dopo mezzanotte. Ho iniziato a diversificare la merce proposta, attenendomi però sempre al genere che mi interessava e che avevo capito attirava maggiormente la clientela. Ebay era ed è tuttora una risorsa fondamentale, ma la vendita online era diventata a tutti gli effetti il mio lavoro, quindi ho creato uno store tutto mio».
La passione di Alberto Paglialunga si riflette anche nel modo in cui si approccia a chi lavora con lui. «Per la mia squadra cerco ragazzi nei cui occhi posso rivedere i miei di dieci anni: gli occhi di un ragazzo di 25 anni che voleva lavorare non solo per portare a casa lo  stipendio, non solo per arrotondarlo con gli straordinari, ma per affrontare ogni giorno come una sfida e una risposta a chi si trova tutto pronto e a chi ha sempre pensato che il Sud sia il peso dell’Italia».

Rischiava anche lui di essere uno dei tanti ragazzi costretti a mollare il Sud, e ingrossare le fila di chi cerca la sua fortuna al Nord

E invece Alberto Paglialunga ha scommesso su un futuro diverso e … i fatti gli hanno dato ragione. Oggi, la sua Deghi Shop, e-commerce di mobili e arredo con sede a Novoli (Lecce) dà lavoro a 35 dipendenti, con una clientela di 75mila persone.

Alberto Paglialunga non è laureato, però questo non gli ha impedito di dare corpo ai suoi progetti

«Quando camminavo nelle zone industriali vedevo grandi centri commerciali e grandi attività e pensavo che mai e poi mai un ragazzino di ‘periferia’ avrebbe realizzato un sogno del genere, ma dalla parte mia avevo un grande voglia di lavorare, di dimostrare le mie qualità. 

Bisogna lavorare. lavorare senza sosta, studiare il mercato, fidarsi delle proprie intuizioni, non lasciarsi mai scoraggiare dai momenti difficili, essere pronti a sacrificare vacanze e ore di sonno, soprattutto non credere mai di aver raggiunto la cima della montagna: ogni passo fatto in avanti è un piccolo traguardo raggiunto, ma si può sempre fare di meglio».

I prodotti offerti da Deghi Shop sono frutto di un’accurata selezione, anche in termini di design

Nascono infatti dalla voglia di soddisfare un target di utenti particolarmente sofisticato, tenendo comunque d’occhio il rapporto qualità/prezzo, che è ciò che rende questo e-commerce estremamente competitiva.

 

La vicenda professionale di Alberto Paglialunga comincia circa dieci anni fa

«Mi feci prestare qualche centinaio di euro da mia madre e iniziai a proporre condizionatori su e-Bay. I clienti erano soddisfatti, gli ordini aumentavano, io ero appagato e ho capito che avevo imboccato la strada giusta». Il ragazzo ripercorre com’è nata la sua “avventura” professionale in un’intervista al Corriere Salentino. «Il volume delle vendite aumentava, il magazzino, che poi era il garage di casa, diventava piccolo e dopo averne presi in affitto ben tre, ho capito che era il momento di fare il salto di qualità. 

Assunsi un amico che mi aiutava ad imballare la merce, la mattina facevo il grafico, mi occupavo della parte commerciale e dell’inserimento degli articoli, nel pomeriggio imballavo i prodotti da spedire. Spesso finivo di lavorare dopo mezzanotte. Ho iniziato a diversificare la merce proposta, attenendomi però sempre al genere che mi interessava e che avevo capito attirava maggiormente la clientela. Ebay era ed è tuttora una risorsa fondamentale, ma la vendita online era diventata a tutti gli effetti il mio lavoro, quindi ho creato uno store tutto mio».

 
La passione di Alberto Paglialunga si riflette anche nel modo in cui si approccia a chi lavora con lui

«Per la mia squadra cerco ragazzi nei cui occhi posso rivedere i miei di dieci anni fa: gli occhi di un ragazzo di 25 anni che voleva lavorare non solo per portare a casa lo stipendio, non solo per arrotondarlo con gli straordinari, ma per affrontare ogni giorno come una sfida e una risposta a chi si trova tutto pronto e a chi ha sempre pensato che il Sud sia il peso dell’Italia».

 
 
 

 

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