Lavorare 2.0

Green4women, cucinare a favore dell'integrazione

Greenforwomen, un nuovo marchio solidale

green4womanIn un periodo storico come il nostro, che certamente non tende all’inclusione e all’armonia tra le persone, agire per portare avanti tali valori, parafrasando Orwell, è un atto rivoluzionario. 

Leggere di realtà come Green4Women è una ventata di aria fresca, una pillola di ottimismo di quelle di cui hai bisogno in certe mattine d’inverno, quando la caffeina non è mai troppa e l’umore rispecchia le nuvole grigie all’orizzonte. 

Green4women è un progetto di agricoltura sociale rivolto alle donne, ideato ad Alessandria da Cambalache, associazione impegnata in prima linea nell’accoglienza e nell’assistenza di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. L'associazione è stata creata in collaborazione con il centro antiviolenza Me.dea, grazie al sostegno del Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo.

In vista del Natale, la sinergia tra queste realtà ha dato vita a un nuovo marchio di prodotti vegetali essiccati e uno speciale ricettario in collaborazione con Enaip Piemonte.

Greenforwomen, il lavoro nobilita la donna

Green4women risponde a un problema che si è sviluppato soprattutto nell’era Covid. È purtroppo un dato di fatto che la perdita dei posti di lavoro abbia pesato maggiormente sulle donne. 
 
Per la precisione dei 444mila lavoratori in meno, 312mila rappresentano la quota rosa. Per questo motivo entrare a far parte di un progetto come Greenforwoman significa una rinascita a livello sociale e lavorativo.
 

 Le attività si sono svolte presso il Polo Agricolo Sociale gestito da Cambalache presso il Parco comunale del Forte Acqui di Alessandria. Un luogo dove l’associazione da anni lavora con progetti di formazione e inclusione lavorativa, cercando di offrire nuove opportunità a sempre più persone in situazioni di difficoltà.

Successivamente sono stati attivati dei tirocini formativi destinati a tre donne, che, lavorando negli orti sociali hanno appreso nuove tecniche come quella di essiccatura, trasformazione e confezionamento degli alimenti. Sono stati svolti anche momenti di orientamento al mondo del lavoro, per la ricerca di nuove opportunità di impiego nel settore agricolo e alimentare.

Green4women, tra prodotti e ricette

Dal progetto è nato il marchio di prodotti Green4Women, coltivati negli orti sociali di Cambalache e lavorati dalle donne protagoniste del progetto, per arrivare direttamente in cucina e in tavola: dai preparati per risotti con verdure essiccate, alle polveri di zucca e peperoncino da utilizzare in cucina, dall’origano alla tisana alle verdure disidratate.

Istituire un progetto però riguarda anche instaurare sinergie positive con il territorio. Ed ecco che nasce l’idea del ricettario, nato grazie alla creatività dello chef Mattia Pira e degli studenti della Classe Terza del corso Operatore della ristorazione preparazione pasti. 

Dal produttore al consumatore insomma, dal momento che, dopo aver a loro volta imparato le tecniche di essiccatura, i futuri chef hanno ideato una piccola rosa di otto ricette, con alcuni dei prodotti dal laboratorio di Cambalache. Otto semplici piatti, alla portata di tutti, da divertirsi a fare a casa. 

I prodotti Green4Women sono perfetti per chi ama cucinare e per regalare un piccolo pensiero alle persone più care. I prodotti si possono trovare o al negozietto di Cambalache in Piazzetta Monserrato di Alessandria oppure online sul sito store Cambalache.

Date un sapore di inclusione e affetto alle vostre Feste. 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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Contro il logorio della vita d’ufficio…alleviamo lumache!

Cambiare radicalmente vita è una scelta che nasce dalle ragioni più disparate

Il minimo comun denominatore è però uno solo: salvarsi da un’esistenza che non si riconosce più come propria, andando in cerca della felicità. Insomma, la metamorfosi è un bisogno, l’istinto di sopravvivenza che si impone e prende il sopravvento su giorni claustrofobici e avari di opportunità.

ElicicolturaFormicaArgentinaSpesso si rende necessario imprimere una svolta alla propria vita perché ci si è impantanati in una situazione di oggettivo disagio materiale ed economico, altre volte, invece, a “pungere” è la consapevolezza del grigiore e dell’assenza di stimoli. Sì, perché, come disse qualcuno, non di solo pane vive l’uomo. E anzi, non è infrequente che il vero motore, che il peperoncino capace di dar sapore all’esistenza sia una motivazione più alta, il fuoco di una passione ideale, qualcosa in grado di imprimere carica e direzione anche a dispetto di contingenti fallimenti quotidiani. Nasce così Al chiar di luma, società agricola del lodigiano fondata da due donne (Laura Gianotti, 26 anni  e Claudia Cremonesi, 30 anni), premiata per l’innovazione dalla Camera di Commercio.

L’elemento peculiare dell’impresa, nata a settembre 2016, è la creatività: il logo è costituito da due chiocciole che si stagliano sul profilo della luna, come se fossero in cerca di uno “spazio” di silenzio e raccoglimento prima di accoppiarsi.

«Fare impresa è stata una scelta consapevole»

ElicicolturaFormicaArgentinaLaura Gianotti e Claudia Cremonesi hanno accumulato svariate esperienze professionali, prima di fondare Al chiar di luma.  La prima, dopo aver conseguito la laurea in lingue per l’impresa, ha lavorato in un ufficio, realizzando ben presto che non era quello il percorso che intendeva seguire. La seconda è stata impiegata in un bar e in un’agenzia assicurativa, ma a rivelarsi fondamentale è stato l’anno trascorso in una fattoria australiana: come un fulmine a ciel sereno è arrivata la consapevolezza di ciò che avrebbe voluto fare della sua vita.

 

L’improvvisazione può essere rischiosa. Meglio mettersi a studiare

ElicicolturaFormicaArgentinaPrima di avviare la loro attività le due giovani si sono documentate, studiando a fondo per poi scegliere il settore in cui investire. Dopo un’accurata analisi hanno deciso di provare con l’elicicoltura (allevamento di chiocciole a scopo alimentare), seguendo anche dei corsi ad hoc presso l’Istituto Internazionale, che ha sede a Cuneo.

Il settore si è rivelato particolarmente promettente, considerando che quasi il 70% delle lumache arriva dall’estero. Inoltre spesso le chiocciole vengono raccolte in qualunque posto si trovino, senza prestare particolare attenzione agli habitat inquinati.

Laura Gianotti e Claudia Cremonesi hanno così chiesto un mutuo da 70mila euro, avviando un ciclo biologico certificato di allevamento; hanno preso in affitto un terreno a Brembio e hanno acquistato delle chiocciole riproduttive. Hanno stimato un rientro dell’investimento sostenuto in 2-3 anni, considerando che le lumache vengono vendute a 15 euro al chilo.

La necessità aguzza l’ingegno … e consente di dar vita a buone prassi che siano d’esempio alle generazioni più giovani 

Francesca Garrisi   

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

 

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Scrivere un libro? Ecco i generi che vendono di più

Vivere di scrittura si può?

Che l’Italia sia un paese di navigatori (specie del web), poeti e artisti, è risaputo. Non a caso nella Top 100 dei libri del secolo pubblicata da Le Monde figurano ben quattro capolavori scritti da nostri connazionali.

Il nome della rosa di Umberto Eco, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro e, manco a dirlo, la Divina Commedia di Dante Alighieri sono stati tradotti in diverse lingue e hanno venduto decine di milioni di copie.

Raggiungere certi numeri non è certo impresa facile, specie in un’epoca in cui si pensa che ormai sia già stato scritto tutto e gli editori sono sempre più selettivi. Ciò non toglie che moltissimi italiani continuino a inseguire il loro sogno di diventare scrittori di successo.

Il punto è questo: è ancora possibile vivere di sola scrittura, in Italia?

A leggere dati e statistiche relativi agli studi di settore, si direbbe di no. Tranne qualche rara eccezione costituita perlopiù da personaggi famosi o ghost writer che si dilettano nella scrittura di biografie (spesso ai limiti del gossip), nessuno raggiunge più numeri del genere.

Tutti gli altri possono tranquillamente continuare a scrivere, ma per sbarcare il lunario hanno bisogno di “sporcarsi” le mani facendo qualche altro mestiere. Ecco perché i cosiddetti best seller di oggi sono scritti da ricercatori universitari, impiegati e precari di tutti i tipi.

Parliamoci chiaro: scrivere è uno dei lavori più affascinanti che siano mai esistiti, ma ancor più importante è avere un reddito per vivere. Nessuno può permettersi di pagare la spesa declamando versi alla cassiera.

È bene dunque cominciare a pensare alla scrittura anche in termini di marketing e ricercare i generi che vanno per la maggiore. Forse ciò sarà considerato blasfemo dai puristi del settore ma tant’è, bisogna arrivare alla fine del mese.

Se un manuale vende meglio di un romanzo rosa e assicura entrate significative, è bene farsene una ragione e cimentarsi, magari sperimentando uno stile alternativo. Alla fine sempre di scrittura si tratta e, una volta entrati nell’olimpo degli autori di successo, si potrà tornare all’antico amore apponendo la propria firma su qualcosa di più “nobile”.

Quali sono, dunque, i generi su cui conviene puntare se l’obiettivo è vendere?
 

Quali generi letterari vendono di più in Italia?

Ecco un elenco di generi che gli editori pubblicano di buon grado perché garantiscono vendite significative, tali cioè da giustificare un investimento iniziale che non è mai banale. Bisogna infatti considerare che, oltre alle spese di produzione, ci sono anche quelle di promozione e distribuzione.

Una casa editrice, grande o piccola che sia, quando valuta un manoscritto lo fa sempre calcolatrice alla mano. Non c’è spazio per i sentimenti, perché gli stipendi vanno pagati e anche in questo caso i dipendenti non si accontentano di pacche sulle spalle e sorrisi.

Visto che guadagnare è un obiettivo comune a tutte le parti in causa, è giusto che gli autori vadano incontro a determinate esigenze senza lamentarsi.

Perciò bando alle ciance: ami scrivere e vuoi fare della tua passione una fonte di reddito? Quelli che seguono sono i generi che vanno per la maggiore nel Belpaese.

Libri di cucina

Le tv pullulano di programmi che insegnano alla gente a cucinare e gli indici d’ascolto sono pazzeschi, al punto che sono nati dei veri e propri reality su questo tema. La cucina è un cavallo vincente su cui puntare.

Anche se non si è degli chef stellati ma si hanno preziosi consigli da dare a chi tra i fornelli è un mezzo disastro, ci sarà uno stuolo di gente pronta a spendere qualche euro per comprare il vostro e-book. Magari provate a proporre uno spin-off. Qualcosa in stile “Cinquanta sfumature di toast” in cui suggerite ricette sfiziose per pasti veloci e creativi, ad esempio. E ricordatevi di aggiungere sempre un pizzico d’ironia.

Romanzi paranormali

Ebbene sì, anche questo è un genere che ha molto mercato. Scrivere storie di mostriciattoli o entità extraterrestri che s’innamorano di esseri umani dà i suoi frutti (Avatar insegna). Per cui largo alla fantasia: alla fine si tratta di scrivere storie d’amore e renderle un po’ più bizzarre del normale.

Romanzi New Adult

Questo genere letterario ha per protagonisti giovani nella fascia di età compresa tra i diciotto e i venticinque anni e tratta il fatidico delicato momento di transizione tra l’adolescenza e l’età adulta.

Le tematiche sono perlopiù concentrate su questioni come l’andarsene di casa, la sessualità e la perdita dell’innocenza, il primo lavoro, l’indipendenza economica, la ricerca della propria identità, l’abuso di alcool e droghe, il bullismo, ecc.

Fantasy

Si tratta di un genere che ha avuto un notevole impatto in ambito cinematografico, in cui gli elementi fantastici non sono trattati in maniera scientifica. Come spiega Wikipedia: i caratteri dominanti sono il mito, il soprannaturale, l'immaginazione, l'allegoria, la metafora, il simbolo e il surreale.

Romanzi storici

Sembra assurdo ma un nutrito sottoinsieme di lettori è perennemente a caccia di storie ambientate nell’Antica Roma. Perché non approfittarne, visto che il genere rende così bene?

Gialli

C’è poco da fare: se c’è un morto (o più di uno), un po’ di suspense e un commissario che indaga, il prodotto vende sempre bene.

Romanzi erotici

Idem come sopra: quando di mezzo c’è il sesso e lo si sa raccontare in maniera adeguata, è impossibile che le persone non siano tentate dalla curiosità di leggere.

La morale è “scrivi quel che la gente vuole leggere”.

libriInutile girarci intorno: se si vuole guadagnare con la scrittura bisogna essere commerciali, nell’accezione più nobile del termine. Questo non significa scrivere opere scadenti ma, al contrario, prodotti di qualità che incontrino i gusti dei lettori.

Spesso ci si intestardisce con un genere specifico, pensando che si sia capaci di scrivere solo quello. È un po’ come autoetichettarsi senza essersi mai concessi la possibilità di sperimentare altro.

Il club degli scrittori pullula di membri che passano il tempo a lamentarsi e raccontare di quanto di sentano incompresi e frustrati. Quel che ancora non hanno capito è che, anche per loro, vale la regola de “il cliente ha sempre ragione”.

Perché non dovrebbe essere così? In fondo uno scrittore è un imprenditore di se stesso che realizza un prodotto con l’intenzione di venderlo al pubblico ed è soggetto alle stesse leggi di mercato che valgono per qualsiasi commerciante.

Inutile fare gli integralisti, dunque: è controproducente. Un genere letterario è come un genere musicale. Si può parlare d’amore a suon di rock ‘n’ roll ma anche con melodie più classiche. La sostanza è la stessa, cambia solo il ritmo.

Per cui bisogna scegliere da quale parte stare. Ci si vuole rivolgere soltanto a una nicchia e accontentarsi di magri guadagni oppure arrivare a tutti? In quest’ultimo caso bisogna riprendere le proprie storie in mano e rivisitarle in modo da renderle appetibili.

Che la musa ispiratrice sia con voi!

 

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 

 

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