Lavorare 2.0

Contro la crisi delle librerie una coppia trevigiana mette le ruote alla propria

Cinefili e lettori compulsivi lo sanno bene

La sottile scossa di piacere che pervade i neuroni durante la lettura di un romanzo avvincente e stilisticamente innovativo, o in concomitanza con la visione dell’ultimo film del proprio regista preferito, è legata a doppio filo al contesto in cui si “incontra” l’oggetto culturale in questione.

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Mettere i romanzi Harmony tra casalinghi ed elettrodomestici è davvero una ‘conquista’?

LibreriaChiamatemi elitaria, ma le multisala incastonate nei centri commerciali, come pure il “settore libri” all’interno dei supermercati mi suscitano da sempre un mix di sospetto e tristezza. Proporre un film o un libro in luoghi che nulla hanno a che vedere con il processo creativo che li ha originati ne rende la fruizione innaturale e superficiale, in quanto la banalizza. Per vendere con successo la cultura è necessario, innanzitutto, approcciarla con passione e competenza.

Il trasferimento coatto di libri e film negli ipermercati, reputato (fin troppo) ottimisticamente da qualcuno un passo fondamentale per la democratizzazione di tali oggetti, ha prodotto quasi immediatamente conseguenze devastanti sugli operatori culturali. Così, sacrifici portati avanti spesso per anni, e relazioni coltivate con pazienza e dedizione sono state spazzate via senza troppi complimenti. Molti di noi hanno perciò dovuto dire addio a piccole librerie indipendenti o cineclub che rappresentavano anche il crocevia di preziose memorie umane.

 

Da qualche parte, nel mondo, ci sarà sempre un Davide disposto a sfidare Golia

LeggereFortunatamente, complice il web, in anni recenti gli operatori culturali provenienti da realtà locali hanno deciso di intraprendere una riscossa. In un piccolo comune di provincia è realisticamente impensabile fondare una libreria? Per soddisfare la “fame” di letture delle persone si può provare a rovesciare la questione, ovvero portare a domicilio le più interessanti novità del mercato editoriale.

Così è stato “concepito” Dennis, il bus inglese a due piani (double decker) costruito nel 1999 che la coppia di librai trevigiani Sara Rago e Simone Brisotto ha deciso di tramutare in book truck itinerante. Un modo, questo, per far arrivare la cultura anche nei contesti in cui aprire un negozio fisico ad hoc non risulta economicamente conveniente.

Sara-Rago-Simone-BrisottoL’iniziativa ideata da Sara Rago e Simone Brisotto, emblematicamente ribattezzata Parole in Movimento – The Best Book Bus, è sbarcata sulla piattaforma di crowdfunding (raccolta fondi dal basso) Ulule. L’intento è quello di mettere insieme, tramite donazioni, 5.000 euro entro il primo maggio. Tale importo è necessario per preparare Dennis a viaggiare attraverso l’Italia, effettuando collaudo e omologazione, acquistando un set di gomme nuove e adattando gli interni del double decker alla nuova vita che lo aspetta.

Parole-in-MovimentoCosì la libreria diffusa messa in piedi dalla coppia anni fa diventa sempre più cosmopolita. Finora Sara e Simone hanno raggiunto mostre e fiere letterarie regionali e nazionali a bordo della ceca Skoda Oktavia. In tre anni di onorato servizio il veicolo ha macinato circa 200mila chilometri…ora però la famiglia è matura per l’arrivo del secondo “figlio”.

 

 

 

di Francesca Garrisi

 

 

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Contratti di solidarietà espansiva: un realistico antidoto contro la disoccupazione

Lavorare meno, lavorare tutti…e non perdere neanche un euro di stipendio

Qualcuno potrebbe definirlo un’utopia, altri un miraggio, ma intanto in Emilia Romagna si lavora per creare le condizioni favorevoli alla concreta sperimentazione di questo inedito meccanismo di ripartizione del lavoro.

Contratti-solidarietà-espansivaIl dibattito è scaturito da una proposta di legge regionale stilata da Piergiovanni Alleva, che vanta una lunga esperienza come docente di Diritto del Lavoro presso l’Università di Bologna e che è recentemente entrato nell’assemblea dell’Emilia Romagna in veste di consigliere.

Ad ispirare Piergiovanni Alleva è stato lo strumento dei contratti di solidarietà espansiva, che hanno fatto capolino negli anni Ottanta per poi essere recentemente ripresi nell’ambito del Jobs Act.

Ridistribuire il carico di lavoro, ma come?

La proposta di legge regionale presentata da Piergiovanni Alleva è incentrata sulla riduzione dell’orario di chi è già assunto, per consentire l’ingresso in azienda di altri soggetti.

Secondo una stima, ogni quattro dipendenti che accettano di lavorare un giorno in meno, si creano i presupposti per contrattualizzare una nuova risorsa.

Qual è l’elemento di novità del testo di legge?

I contratti di solidarietà espansiva prevedono l’adesione su base volontaria, e comportano una decurtazione dello stipendio. In linea di massima, chi accetta di lavorare meno ore subisce una perdita monetaria del 20%.

 Contratti-solidarietà-espansivaLa proposta targata Alleva introduce una discontinuità: la retribuzione infatti resterebbe inalterata, in virtù di un meccanismo di compensazione attuato tramite strumenti di welfare aziendale.

I dipendenti che sottoscriverebbero la riduzione del monte orario riceverebbero quindi buoni da utilizzare per fare la spesa e/o correlati a servizi messi a disposizione dall’azienda. Per rendere conveniente anche a quest’ultima il processo di redistribuzione del carico di lavoro sarebbe però necessario ampliare la lista delle misure oggetto di defiscalizzazione per l’imprenditore, come evidenzia Piergiovanni Alleva.

Il testo di legge, focalizzato sull’inserimento professionale dei disoccupati under 30, prevede l’erogazione da parte della Regione di un bonus mensile di 40 euro a vantaggio dei dipendenti che accettano di lavorare meno.

Una proposta, questa, che, a differenza di molte (fumose) dichiarazioni d’intenti relative alla creazione ex novo di occupazione, “concepite” non a caso in periodo elettorale, ha il pregio di approcciarsi pragmaticamente a una situazione esistente. Il testo di legge suggerisce azioni virtuose in grado di produrre risultati apprezzabili se condivise da un’ampia platea di soggetti (cittadini, aziende, enti locali, istituzioni nazionali).

Peraltro, il metodo illustrato da Piergiovanni Alleva rientra anche nell’agenda del Movimento Cinque Stelle, risultato vincitore alle ultime elezioni. I tempi sembrano quindi essere maturi per dare corpo al concetto di solidarietà espansiva. Se non ora, quando?

 
francesca garrisi

 

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Nowboat, il Booking dei viaggi in mare

Il mare?

barca-a-velaNon esiste medicina migliore. L’enorme distesa dalle mille sfumature blu e turchesi riesce a curare qualsiasi problema o preoccupazione. O, quantomeno, a cancellarli per qualche ora. 

Chi è cresciuto circondato dalle chiare, fresche e salate acque sa perfettamente quanto sia potente il loro fascino e come richiami alla fantasia traversate avventurose. 

Leggi anche:  LIFE, lottare in nome del mare

Qualcuno infatti, visto il proliferare di piattaforme deicate ai viaggi, ha deciso di sviluppare un portale ad hoc per chi proprio non può fare a meno di una nuotata nel profondo blu. Ma non solo. 

Come funziona Nowboat

nowboatSi chiama NowBoat.com, startup che nasce ad Hong Kong da un’idea di Giovanni Alessi Anghini, product designer italiano diventato business designer e oggi CEO della società.

Ci somo attività per tutti i gusti: dallo snorkeling alle visite in yatch, pesca subacquea, diving, ecoturismo e anche feste e cene in barca "vista onde e luna". Le esperienze possono essere ricercate in base alle attività o al tipo di destinazione, fra le quali Portogallo, Grecia, Tailandia, Spagna, Turchia, Laos, Islanda, Colombia e Indonesia

 

Salpare i sette mari

snorkelingUn giro d'affari, quello dei viaggi esclusivi sulle imbarcazioni o esperienze in mare, che nel 2020 varrà 51 bilioni di dollari. Ancora infatti non esisteva un gestionale di marketing e business per i professionisti. 

I vantaggi per l’utente? Prenotare i viaggi senza alcuna commissione: la startup infatti non trattiene quote dal costo totale della riserva effettuata. Un aspetto che non solo permette agli imprenditori del settore di gestire direttamente il mercato ma anche ai clienti di pagare meno.

Inoltre se si sceglie di fare un'esperienza in mare con Nowboat si partecipa automaticamente a un sistema di fundraising delle ONG partner per la salvaguardia della biodiversità di mare e oceani.

Leggi anche: Mare "mostrum"; perchè continuano a tacere sulle microplastiche

Un mare di opportunitá 

tailandiaUn’idea vincente dal momento che nel 2017 sono stati gestiti circa 17 milioni di dollari in prenotazioni, gli operatori che offrono i servizi sono diventati 892, 7 i continenti presenti e 245 le destinazioni.

 « Le altre piattaforme digitali che operano nel settore sembrano essere molto più simili a modelli peer-to-peer come Airbnb, mentre se dovessimo trovare un paragone per questa piattaforma forse potremmo raffrontarla a Booking.com perché tutti i nostri operatori sono professionisti».

Volete fare un giro in barca tra le spiagge bianche di Cuba o sulle imbarcazioni tradizionali birmane? O forse varcare i ghiacciai del Polo Nord o ballare tutta la notte circondato dal mare della Costa Smeralda? Con Nowboat avete l’imbarazzo della scelta.

 

di Irene Caltabiano

 

 

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