Lavorare 2.0

Sei empatico e ti piace ascoltare? Hai la stoffa del counselor

Il potere dell'ascolto

counselor-1Perchè , in un mondo in cui ipoteticamente disponiamo di molti comfort e molti mezzi per migliorare la nostra vita, sembriamo essere sempre più infelici?

Possediamo una moltitudine di app, device, strumenti per comunicare, ma quanto comunichiamo davvero? La maggioranza delle persone sè confusa sulla propria esistenza, non sa bene come mettere a frutto le capacità personali e avverte il bisogno di una guida, una bussola.

A volte queste difficoltà , questo bisogno di far chiarezza, possono espletarsi con qualcuno che abbia la capacità di ascoltare.Ma ascoltare in modo attivo, cogliendo le sfumature e l'essenza dei problemi dell'altro.

In questi ultimi tempi, tra le nuove professioni, si sta facendo avanti la figura del counselor. Chi lo definisce un mental coach, chi uno psicologo, è una professione che certamente ruota intorno all'ambito del benessere mentale.

Ma cosa significa esattamente essere counselor?

counseling-5Il counselour è la figura intermedia tra psicologi, psicoterapeuti e psichiatri. Viene definito come un professionista della relazione di aiuto.

Un ruolo che, se nel mondo anglosassone e statunitense è una realtà consolidata, in Italia non è ancora regolamentato ( forse per la nostra proverbiale reticenza a far spazio al nuovo).

Nelle professioni legate al benessere mentale , il counselor crea un aiuto su misura sulla base delle esigenza della persona che ha davanti.

Lo scopo è infatti capire quanta consapevolezza il paziente abbia di sè stesso, quanto abbia dato importanza nel suo percorso di vita all'indissolubile legame tra mente e corpo e come è possibile ritrovare motivazione ed energie in un momento in cui ha , magari momentaneamente, smarrito la via.

Il counselor, ovvero il social working

counseling-10Questa figura, tuttavia, non coincide con quella dello psicologo. Ci sono infatti caratteristiche fondamentali che distinguono questa professione da quella dello psicoterapeuta.

  • potenzia i punti di forza nel momento in cui una persona si trova in un momento di difficoltà senza bisogno di una terapia specifica

  • il focus temporale: lo psicologo concentra il lavoro sviscerando il passato di una persona, mentre nel counseling ci si focalizza sul presente.

  • la durata del percorso: nella psicoterapia i tempi sono medio lunghi per la necessità di un lavoro più approfondito, mentre nel counseling sono molto più brevi.

  • le finalità: il counseling rappresenta supporto, orientamento, sviluppo dell’autonomia decisionale, training di abilità specifiche, invece nella psicoterapia si parla di riabilitazione e trasformazione ricostruttiva della personalità.


Il counselor chiaramente, qualora si rendesse conto di trovarsi di fronte a un soggetto patologico, può reindirizzare il cliente da uno psicologo o uno psicoterapeuta.

Definizione di counselor?

mani-fioreUn esperto di comunicazione e relazione che facilita un percorso di autoconsapevolezza affinchè la persona che segue trovi in sé le risorse per aiutarsi, favorendo la sua autostima e incrementando la fiducia nelle proprie capacità.

 

Come si colloca legalmente?

In Europa la professione del counselor viene inserita nel social working, ovvero assistenza sociale e nell'orientamento. L'Austria è stato il primo Paese in Europa a legiferare e riconoscere ufficialmente la professione del counselor, sin dal 2002.

Anche negli Stati Uniti è una professione legalizzata, anche se è possibile seguire due differenti percorsi di studio: una specializzazione post laurea in psicologia oppure seguire un master dopo aver frequentato la scuola secondaria.

E in Italia?

counseling-8Nel Bel Paese l’ASPIC è stata la prima realtà, già nel lontano 1984, ad aver organizzato un master in counseling e da allora ha formato centinaia di professionisti anche attraverso le varie sedi consociate.

Tuttavia è molto difficile lavorare in Italia vivendo di solo counselimg, non essendo una figura con una precisa legislazione di riferimento.

Sarà dunque necessario specializzarsi in una specifica categoria, creare un percorso ben definito che metta in evidenza particolari capacità: lavorare con persone dal disagio, fisico, mentale oppure concentrarsi sul counseling d'azienda o scolastico.

Per cominciare a faarsi conoscere potrebbe essere utile organizzare incontri con professionisti di altre discipline (che siano nutrizionisti, psicoteraputi, consulenti del lavoro).

Creare un'offerta che riesca a far la differenza dagli altri, magari anche attraverso un blog o una pagina social dedicata.

C'è sempre bisogno di qualcuno che abbia la capacità di ascoltare e entrare davvero in empatia con l'altro. Capacità che, alle volte, sembriamo stare dimenticando.

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 
 
 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Nicolò Moschella, il 20enne pronto a scalzare i maestri pasticceri italiani

Qual è il discrimine tra un hobby passeggero e una passione capace di plasmare il corso dell’esistenza?

Nicolò-Moschella-Pastry-LabQuasi certamente la cura, la dedizione, e il tempo investiti. Ingredienti, questi, che entrano in gioco quando una persona fa sul serio. Insomma, se - e  solo se - l’interesse poggia su una solida base chiamata motivazione.

La passione riesce a trasformare il carattere e influenzare le scelte, rendendo non solo accettabili, ma addirittura piacevoli, i sacrifici da compiere. La naturale conseguenza di questo percorso è che spesso anche parenti e amici stretti accettano di farsi coinvolgere condividendo (ipotetici) traguardi e (ineludibili) rischi.

Leggi anche

Coraggio, competenze e curiosità. Come far emergere la tua startup

Esprimere sé stessi richiede coraggio, ma ripaga “con gli interessi”

Nicolo-MoschellaNicolò Moschella, 24enne di Cornaredo (Milano), ha realizzato sin da adolescente che lavorare nell’azienda edile di famiglia non sarebbe stato ciò che desiderava. Quasi certamente seguire il percorso tracciato dal padre gli avrebbe risparmiato molte incognite e qualche ansia, ma sicuramente non gli avrebbe portato la felicità. Così, ha coltivato con caparbietà e dedizione la sua curiosità per il mondo della pasticceria, e ha già cominciato a raccoglierne i frutti.

Dopo un percorso formativo che lo ha visto lavorare fianco a fianco con Iginio Massari, figura di riferimento nell’ambito della pasticceria italiana, e con Alessandro e Davide Comaschi (Pasticceria Martesana), Nicolò Moschella si è messo in proprio. Oggi gestisce il Pastry Lab a Cornaredo e il bistrot Just Love a Porta Ticinese (Milano). Chissà se da bambino avrebbe mai immaginato tutto questo, lui che voleva fare il calciatore…

Leggi anche

Estate 2018: se vuoi lavorare in Spagna il miglior momento per candidarti è ora

Chi ben comincia è a metà dell’opera

“Ho scelto Cornaredo come sede del mio laboratorio in quanto avevo bisogno di sufficiente spazio, e in questo senso la periferia offre maggiori opportunità di un capoluogo”. Così  Nicolò Moschella in un'intervista rilasciata recentemente.

Nel Pastry Lab vengono realizzati quotidianamente i dolci che sono poi  venduti nei locali milanesi. La giornata del 20enne comincia alle 3 del mattino; i ritmi di lavoro sono serrati: si va avanti almeno fino alle 19, sette giorni su sette. “Fisicamente è impegnativo, certo, ma non mi pesa, perché ho il privilegio di fare la vita che ho scelto", ha spiegato a chi gli ha chiesto quale sia il segreto per gestire una routine che assorbe come spugna tempo ed energie.

Torte, monoporzioni, mignon e crostate. I golosi hanno solo l’imbarazzo della scelta, anche perché già i nomi delle creazioni di Nicolò Moschella fanno venire l’acquolina in bocca. Seduzione, Sospiro, Cocco e passion. Ce n’è per tutti i gusti.

Quando l’allievo ha le carte in regola per superare il maestro

“Fare qualcosa di buono non è difficile. Realizzare qualcosa di perfetto, però, è tutto un altro discorso, ed è a questo che miro”. Si può riassumere così il motto di Iginio Massari, fatto immediatamente proprio dal 24enne di Cornaredo.

Tenacia, qualità e lavoro di squadra. Sono queste le “materie prime” che caratterizzano le sue creazioni. Nel primo anno di vita il Pastry Lab ha visto espandere in modo significativo il proprio raggio d’azione, e il team, inizialmente composto da quattro persone, è più che raddoppiato.

Leggi anche 

Cosa ha da offrire la Thailandia a un farang?

 
“Il primo ad assaggiare i miei piatti è stato mio fratello”

Nicolò-Moschella-Pastry-LabQuando Nicolò Moschella era alle medie i genitori gestivano un bar, e così toccava a lui preparare da mangiare. La stoffa già c’era, e anche la voglia di imparare e migliorarsi: ciò lo spingeva a curiosare tra le pagine dei ricettari.

La scelta dell’istituto alberghiero è stata praticamente inevitabile, e gli ha offerto l’occasione di conoscere Iginio Massari. Il suo libro ha rappresentato una vera e propria folgorazione, tanto che lo ha acquistato subito, cimentandosi con le ricette presentate.

 

A coronare il tutto è arrivato poi il corso di alta specializzazione per pasticcere alla Cast Alimenti di Brescia e uno stage con Iginio Massari.

Nicolò Moschella ha percorso un tratto di strada considerevole, accumulato esperienze stimolanti e fatto incontri, in un certo senso, destinici. Nonostante la giovane età è già riuscito a mettere a frutto la sua passione ma, come spiega, non gli basta. Il suo obiettivo dichiarato è raggiungere l’eccellenza nella pasticceria, quello implicito, quasi certamente, “doppiare” i successi di Iginio Massari.

A qualcuno potrebbe velleitario, ma non dovrebbe essere la missione di ogni maestro spronare gli allievi a far meglio di lui?

 
francesca garrisi
 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Sei laureato in lingue? Allora potresti aprire un’ agenzia di traduzioni online

Aprire un servizio di traduzioni online?

traduzioni onlineSe la tua laurea in lingue non ti consente di trovare lavoro potresti sfruttare la rete e guadagnare fino a 100€ al giorno!

Basta solo avere un po’ di iniziativa e non pensare sempre che il posto fisso pioverà prima o poi dal cielo, e il gioco è fatto.

Parliamo di una delle tante forme di business online che potrebbe interessare a chi, laureato in lingue, non trova lavoro.

Aprire un’agenzia online di traduzioni 

E' considerato un business abbastanza redditizio per chi è un esperto di lingue. Prendiamo, ad esempio, l’inglese che è da sempre un problema per noi italiani!  proporre i nostri servizi a tutta l’Italia o addirittura in tutto il mondo è un’idea valida.

Come fare per aprire un'agenzia di traduzioni?

Dovremo aprire un sito web. In particolare le 8 cose da fare sono queste

  1. Fare una piccola ricerca di mercato per capire cosa cerca chi ha bisogno di traduzioni
  2. Registrare un nome di dominio coerente con la ricerca appena fatta
  3. Acquistare uno spazio web dove caricare il proprio sito
  4. Guardare cosa offrono i siti web già esistenti e cercare di differenziarsi dalla massa
  5. Verificare i prezzi di mercato e proporre prezzi congruenti (chiedi ad esempio dei preventivi nei vari siti online)
  6. Mettere in piedi un sito web (sarà il tuo ufficio)
  7. Se abbiamo degli amici che hanno studiato lingue, prendiamo in considerazione l’idea di creare una squadra: amplieremo il numero di lingue offerte
  8. Promuovere il sito web attraverso campagne PPC (es.: AdWords), posizionamento sui motori di ricerca (SEO) e social media marketing (es.: Facebook)

Nel sito web dovremo indicare come minimo

  • La tipologia di servizi offerti (non dimenticarti ad esempio che oltre alle traduzioni potresti offrire servizi di interpretariato)
  • Un modulo per richiedere informazioni e ricevere i testi da tradurre
  • Un carrello elettronico (ti basta anche PayPal)

Lo scambio dei dati avviene via email. Il cliente ci invierà il testo da tradurre e ci pagherà. Noi lo tradurremo e gli invieremo la traduzione.

Quali sono i costi per la realizzazione del sito?

webnodeIl costo per la realizzazione di un sito web  è basso, infatti è al di sotto dei 1.000 euro. Una volta aperto il sito web però, dovremo anche promuoverlo. 

Se nessuno visiterà il nostro sito infatti, non avremo mai un cliente. Se non sappiamo come fare, ci dovremoaffidare ad un esperto di web marketing, perciò mettiamo in conto almeno altri 1.000 euro per partire. Cifre davvero ridicole.

Mettersi in regola col fisco

Naturalmente una volta avviata l’attività, dovremo metterci in regola a livello fiscale. 

Dovremo quindi aprire un P.IVA e dovremo inserirla nel nostro sito. Dovremo rivolgerci ad un buon commercialista.

Simona
blogger stanca

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci