Il potere dell'ascolto
Perchè , in un mondo in cui ipoteticamente disponiamo di molti comfort e molti mezzi per migliorare la nostra vita, sembriamo essere sempre più infelici?
Possediamo una moltitudine di app, device, strumenti per comunicare, ma quanto comunichiamo davvero? La maggioranza delle persone sè confusa sulla propria esistenza, non sa bene come mettere a frutto le capacità personali e avverte il bisogno di una guida, una bussola.
A volte queste difficoltà , questo bisogno di far chiarezza, possono espletarsi con qualcuno che abbia la capacità di ascoltare.Ma ascoltare in modo attivo, cogliendo le sfumature e l'essenza dei problemi dell'altro.
In questi ultimi tempi, tra le nuove professioni, si sta facendo avanti la figura del counselor. Chi lo definisce un mental coach, chi uno psicologo, è una professione che certamente ruota intorno all'ambito del benessere mentale.
Ma cosa significa esattamente essere counselor?
Il counselour è la figura intermedia tra psicologi, psicoterapeuti e psichiatri. Viene definito come un professionista della relazione di aiuto.
Un ruolo che, se nel mondo anglosassone e statunitense è una realtà consolidata, in Italia non è ancora regolamentato ( forse per la nostra proverbiale reticenza a far spazio al nuovo).
Nelle professioni legate al benessere mentale , il counselor crea un aiuto su misura sulla base delle esigenza della persona che ha davanti.
Lo scopo è infatti capire quanta consapevolezza il paziente abbia di sè stesso, quanto abbia dato importanza nel suo percorso di vita all'indissolubile legame tra mente e corpo e come è possibile ritrovare motivazione ed energie in un momento in cui ha , magari momentaneamente, smarrito la via.
Il counselor, ovvero il social working
Questa figura, tuttavia, non coincide con quella dello psicologo. Ci sono infatti caratteristiche fondamentali che distinguono questa professione da quella dello psicoterapeuta.
-
potenzia i punti di forza nel momento in cui una persona si trova in un momento di difficoltà senza bisogno di una terapia specifica
-
il focus temporale: lo psicologo concentra il lavoro sviscerando il passato di una persona, mentre nel counseling ci si focalizza sul presente.
-
la durata del percorso: nella psicoterapia i tempi sono medio lunghi per la necessità di un lavoro più approfondito, mentre nel counseling sono molto più brevi.
-
le finalità: il counseling rappresenta supporto, orientamento, sviluppo dell’autonomia decisionale, training di abilità specifiche, invece nella psicoterapia si parla di riabilitazione e trasformazione ricostruttiva della personalità.
Il counselor chiaramente, qualora si rendesse conto di trovarsi di fronte a un soggetto patologico, può reindirizzare il cliente da uno psicologo o uno psicoterapeuta.
Definizione di counselor?
Un esperto di comunicazione e relazione che facilita un percorso di autoconsapevolezza affinchè la persona che segue trovi in sé le risorse per aiutarsi, favorendo la sua autostima e incrementando la fiducia nelle proprie capacità.
Come si colloca legalmente?
In Europa la professione del counselor viene inserita nel social working, ovvero assistenza sociale e nell'orientamento. L'Austria è stato il primo Paese in Europa a legiferare e riconoscere ufficialmente la professione del counselor, sin dal 2002.
Anche negli Stati Uniti è una professione legalizzata, anche se è possibile seguire due differenti percorsi di studio: una specializzazione post laurea in psicologia oppure seguire un master dopo aver frequentato la scuola secondaria.
E in Italia?
Nel Bel Paese l’ASPIC è stata la prima realtà, già nel lontano 1984, ad aver organizzato un master in counseling e da allora ha formato centinaia di professionisti anche attraverso le varie sedi consociate.
Tuttavia è molto difficile lavorare in Italia vivendo di solo counselimg, non essendo una figura con una precisa legislazione di riferimento.
Sarà dunque necessario specializzarsi in una specifica categoria, creare un percorso ben definito che metta in evidenza particolari capacità: lavorare con persone dal disagio, fisico, mentale oppure concentrarsi sul counseling d'azienda o scolastico.
Per cominciare a faarsi conoscere potrebbe essere utile organizzare incontri con professionisti di altre discipline (che siano nutrizionisti, psicoteraputi, consulenti del lavoro).
Creare un'offerta che riesca a far la differenza dagli altri, magari anche attraverso un blog o una pagina social dedicata.
C'è sempre bisogno di qualcuno che abbia la capacità di ascoltare e entrare davvero in empatia con l'altro. Capacità che, alle volte, sembriamo stare dimenticando.
Seguici anche su Google Edicola »