Lavorare 2.0

E’ tra i lavori più ricercati,lo User Experience designer

Come si diventa UX designer e quanto guadagna

experience designerSi stima che la richiesta di questi professionisti negli Stati Uniti aumenterà, entro il 2020, del 30% e così sarà anche in Europa ecco perché dobbiamo sapere cos’è un Ux designer.

Tutto nasce da un principale obiettivo

Che un’azienda si pone e cioè quello di prendersi cura dei propri clienti i quali compiono scelte sempre più ponderate. Il prodotto o il servizio che l’azienda propone oltre ad essere di qualità deve soddisfare la cosiddetta User Experience se vuole essere vincente. 

Che si intende per UX ?

Per User Experience si intende un complesso insieme di percezioni, reazioni ed emozioni che una persona prova nell’interagire con un prodotto o servizio, il punto di contatto fra le aspettative e le soddisfazioni dei consumatori. E qui entra in gioco lo User Experience designer che ha come scopo quello di “studiare l’esperienza degli utenti” e cioè studiare le loro culture,attitudini e la realtà in cui vivono al fine di fornire i migliori presupposti per un’esperienza positiva.

In buona sostanza egli è il ponte tra i bisogni dell’azienda ed i bisogni dell’utente ed il suo obiettivo principale è di migliorare la relazione tra consumatori e prodotti. 

 

Quanto conta essere un User experience?

E se vi state chiedendo se tutto questo ha importanza vi rispondiamo che le migliori aziende come Apple, Coca Cola, Airbnb ed altre hanno aumentato il loro successo basandosi sulla User Experience e hanno applicato un approccio UX e UI oriented  mantendo così un significativo vantaggio rispetto alle altre nel mercato.

Il suo lavoro si divide in tre momenti.:il primo è l’osservazione dei comportamenti dell’utente,.il secondo è la progettazione incentrata sull’utente ed infine  il disegno.

Come si diventa UX Designer  

Le competenze richieste per questo tipo di lavoro sono tante ed in Italia mancano dei master specifici che offrono una completa preparazione per diventare Ux designer,ed è per questo che la TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione nata da Talent Garden, lancia la seconda edizione di UX Design Master, l’unico percorso formativo non convenzionale che forma UX Designer in 12 settimane di full immersion fra Milano e Barcellona.

Quanto guadagna un Ux designer

Lo stipendio medio di un Ux designer va dai 29 mila ai 58 mila euro, mentre una figura junior guadagna fino a 23 mila euro l’anno.

Simona
Blogger UX

 

 
 

 

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Cos'è l'assunzione alla cieca e perchè funziona

Vi siete mai chiesti perché in un curriculum vitae è necessario inserire determinate informazioni? 

curriculum-vitaeI dati che comunichiamo sono davvero essenziali per la scelta da parte di un potenziale datore di lavoro? Forse no. Soprattutto se si parla di genere, data, luogo di nascita e formazione.

Lo studio di Hays

Pensiamoci un attimo. Quotidianamente siamo influenzati da aspetti legati alla mera esteriorità di un individuo; a livello inconscio, ci condiziona persino un nome o il colore di un vestito.

Il classico esempio? Spesso durante una selezione si tende a dare maggior credito a chi è più bello o magari ha la giusta disinvoltura. Ma parlantina e fascino non sono sempre sinonimo di capacità. Infatti, ribaltando il discorso, determinate caratteristiche fisiche o caratteriali potrebbero penalizzare un candidato altrettanto bravo.

Teoria, peraltro, confermata dall’Hays Journal, gruppo editoriale che tratta i nuovi trend di selezione.

Il talento non ha estetica

colloquioDa un po’ di tempo a questa parte alcune aziende importanti (quali Deloitte , società di consulenza e revisione fra le prime nel mondo, o HSBC, uno dei gruppi bancari più importanti a livello mondiale ma anche veri e propri colossi quali Google e Dolby) hanno adottato il blind recruitment , letteralmente assunzione alla cieca.

 

In pratica vengono eliminate dal CV informazioni che potrebbero indurre al pregiudizio, quali identità sessuale, nome, data di nascita, scuole frequentate, status sociale.

In gergo si chiamano distorsioni cognitive e pare che, sul momento, abbiano una grande influenza sulla decisione del recruiter. La soluzione? Creare test ad hoc, che, sulla base di un punteggio o determinate richieste, aiuti effettivamente a verificare chi sia più bravo e possieda determinate skills.

Gapjumpers, la piattaforma democratica

gapjumpersNumerose aziende in cerca di dipendenti si sono rivolte a piattaforme terze. Una fra tutte Gapjumpers, che propone ai candidati prove anonime per valutare le loro competenze tecniche.

Sull’home page viene specificato come il meccanismo sia un po’ alla The Voice, in cui i concorrenti vengono scelti sulla base delle soli doti canore; i giudici infatti non vedono chi canta, dal momento che sono girati dal lato opposto.

Gli annunci riguardano diversi campi professionali, dall’ingegnere informatico, al project manager fino all’art director. Risultato? Soprattutto in campo tecnologico, dove vige maggior pregiudizio sulle capacità delle donne ( purtroppo è un dato di fatto), con questa metodologia si è registrato un maggior numero di "quote rosa" nelle assunzioni.

Strategia vincente?

Sì, in parte. Ovviamente dipende dal tipo di lavoro. Ci sono professioni in cui il sapersi porre o la capacità relazionale sono fondamentali. Ma, dati alla mano, questo tipo di selezione consente di avere un ambiente di lavoro più diversificato e produttivo. E probabilmente, più meritocratico. 

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

 
 

 

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Nuove professioni create da internet:Il Digital P.R.

Digital PR specialist chi è? 

Come si diventa e quanto guadagna?

digital_p.r.Internet è stato un strumento determinante per la creazione di nuove professioni all’interno del mercato del lavoro. Esistono nuove professioni molto richieste e che danno le migliori chance occupazionali ma che sono ancora sconosciute ad una parte di giovani. Una di queste è queste è quella del Digital pr.

Chi è

Il Digital pr è colui che monitora, gestisce, cerca di migliorare la reputazione online di un’azienda, la notorietà del suo brand e la percezione che il pubblico e gli influencer ne hanno.

Utilizzando dei software per ascoltare e monitorare le conversazioni sul web in rapporto al brand crea, aumenta o migliora la reputazione dell’azienda all’interno delle community online. Individua gli influencer del settore e stabilisce con loro relazioni finalizzate a dare visibilità al brand per cui lavora. 

Ascolta, modera, risponde e stimola il pubblico dei social network nelle interazioni dirette con l’azienda, previene ed eventualmente gestisce eventuali situazioni di crisi nella comunicazione sui social network.

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Come si diventa

digital_PREsistono dei corsi per ottenere la certificazione di Digital PR, tuttavia, non c’è un unico percorso per diventarlo. 

Tanto per rendere l’idea anche un professionista che arriva dal campo giornalistico e che ha lavorato anche come ufficio stampa tradizionale, formandosi però su tutte le dinamiche del digitale, potrebbe diventare un Digital PR specialist.

La formazione deve essere continua: lavorando nel digitale non si può restare fermi dato che i cambiamenti sono continui e molto rapidi.

Per formazione si intende da un lato l’aggiornamento quotidiano su blog e magazine di settore (anche riguardo l’introduzione di nuovi strumenti utili per il proprio lavoro – es. tool di monitoraggio) e dall’altro la partecipazione a corsi (sia online che offline) che possono colmare tutte quelle lacune che si hanno in determinati ambiti.

Per farsi conoscere, inoltre, un digital PR specialist dovrebbe avere un sito web (e anche un blog) in cui parlare del proprio metodo di lavoro, in cui mettere in evidenza i lavori conclusi che hanno ottenuto dei risultati e specificando quali sono i servizi di cui si occupa mettendo in risalto, nel caso in cui non abbia determinate competenze, se ha la possibilità di affidarsi anche a collaboratori che possono completare il suo lavoro.

 

Quanto guadagna

I guadagni possono variare e dipendono dall’esperienza accumulata da quanti progetti e clienti si riescono a gestire contemporaneamente (e qui la questione legata ai collaboratori diventa fondamentale) e dal proprio posizionamento all’interno del mercato.

Si può partire da una fatturazione di poco più di 1.000 euro al mese, fino ad arrivare a 10.000 euro di fatturato, per un libero professionista.

Simona
Blogger asociale

 

 

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