Lavorare 2.0

Hai forti competenze in una materia specifica? Puoi insegnare online

Un nuovo modo di trasferire le nostre competenze è quello di utilizzare la rete

e-learningC’è qualcuno che è riuscito a trovare una valida alternativa alla situazione di precarietà dell’insegnamento, puntando sull'utilizzo di strumenti tecnologici.

Se infatti il nostro sogno è sempre stato quello di diventare un docente e di “guadagnare col nostro sapere” il mondo del web ci viene incontro attraverso dei siti che ci consentono di tenere  dei corsi online. Sono, infatti, sempre di più le piattaforme che puntano sull’e-learning (apprendimento online) offrendo servizi online degni di un coach, di un formatore o di un professionista specializzato.

E’ un lavoro che può essere svolto anche da aspiranti docenti in cerca di buona pratica,da aziende in cerca di visibilità ed anche da studenti con l’obiettivo di guadagnare qualcosina in proprio. Posto che come per tutti i lavori anche per questo bisognerà studiare e formarsi prima di proporre la propria candidatura, in queste piattaforme basterà crearsi il proprio profilo per mettersi in cattedra e programmare le proprie lezioni comodamente da casa e a qualsiasi orario, senza alcun costo di spostamento.

Prendiamo ad esempio uno di questi siti “tutto italiano” che si chiama Life Learning.  Si tratta di una piattaforma che consente di produrre delle lezioni che sono immediatamente fruibili dagli studenti.

In che modo?

Sarà sufficiente collegarci al sito, dare le nostre generalità e la materia che intendiamo insegnare. Poi procederemo all'iscrizione e sarà  una “Community manager” a valutare ed accettare la nostra candidatura entro 30 giorni.

Quanto si guadagna?

Ogni insegnante riceverà i profitti mensilmente sul proprio conto, guadagnando il 50% su ogni iscritto al corso e il 100% sugli iscritti veicolati dai canali web. Gli studenti possono seguire corsi di sushi, pasticceria vegana oppure video editing, che vanno da 10 € fino ai 100 € con tanto di attestato finale.

Mediamente possiamo dire che con le lezioni private online si possono guadagnare circa 25-35 € all’ora a seconda delle proprie esperienze e abilità.

Simona
Blogger formata

 
 
 

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Voglio diventare uno sviluppatore di videogiochi!

Andate matti per World of Warcraft, Assassin's Creed o Battlefield?

world-of-warcraftVi piacerebbe non solo essere giocatori, ma le menti che danno vita a storie, immagini e pixel dei vostri eroi in digitale? Forse dovreste pensare alla carriera di sviluppatore di videogiochi.

Chi è?

Tale nomina può essere attribuita a diverse figure professionali: programmatore, grafico 3D, grafico 2D, illustratore, autore, caposviluppatore. Quello dei videogame è un settore abbastanza in espansione. Prova ne sia che il censimento annuale dell'AESVI, Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani ha dichiarato che tale campo registra oggi un valore tra i 57 e i 65 miliardi di euro.

sviluppatore-videogiochiAll'estero il lavoro di game developer è molto più comune e le compagnie produttrici sono costantemente alla ricerca di figure qualificate. Nel nostro Paese purtroppo le aziende non offrono grandi opportunità di carriera a chi intende avvicinarsi a questo mondo.

 

Tuttavia negli ultimi anni sono nati percorsi di studio per rispondere a questa costante richiesta dei neodiplomati. L'Università degli studi di Milano ha ad esempio annunciato una nuova laurea magistrale in informatica, incentrata proprio sui videogame.

Il nuovo percorso prevede due specializzazioni possibili: Game Designer e Game Developer. La prima è maggiormente incentrata sugli elementi che permettono di creare la grafica e l'interfaccia di un gioco, mentre il secondo si ripropone di insegnare competenze di tipo ingegneristico e fortemente legate allo sviluppo dei software.

Se l'interesse è specializzarsi ulteriormente, successivamente si può puntare ai Master. Uno in Game Design, legato all'Università di Genova oppure il Computer Game Development, il primo in Italia ad essere incentrato esclusivamente sulla programmazione dei videogiochi. Per chi invece punta ad un'istruzione più tradizionale, che richiede un investimento lungo almeno cinque anni, troviamo due scuole private: La Digital Bros Academy e la VIGAMUS.

E all'estero?

singapore-james-cookPer chi fosse già pronto a compiere il grande passo di studiare oltreoceano esistono diversi Master altamente qualificati, come il Master of Information Technology della James Cook University of Singapore o la CICE, Escuela profesìonal de Nueva Tecnologìas con sede a Madrid ( più vicina) entrambe concentrate sulle tecnologie più all'avanguardia.

Quanto guadagna uno sviluppatore di videogiochi?

In questo settore contano molto gli anni di esperienza. Uno sviluppatore alle prime armi può preventivare un reddito intorno ai 13.000 euro l'anno. Con qualche anno di esperienza sarà facile veder raddoppiare o triplicare lo stipendio.

Giovani nerd, fatevi avanti...

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 
 
 
 

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Guadagnare senza far niente: l’idea geniale di Johan McCubbin

La vera ricchezza non è nelle tasche ma nel cervello.

Johan_McCubbinÈ opinione comune che per fare soldi col web occorra concepire un prodotto o servizio davvero innovativo. La mente va subito a Google, Facebook, YouTube, eBay e Amazon, quando si pensa a idee che hanno rivoluzionato il mondo. Cose che prima non esistevano e ora sono diventate pressoché indispensabili: ecco cosa serve inventare per diventare ricchi.

Ebbene, questo non è affatto vero. O meglio, sicuramente creare valore come hanno fatto i sopracitati colossi della Rete è il modo più diretto ed efficace per guadagnare badilate di denaro, ma ciò non toglie che si possano ottenere risultati eccellenti senza produrre un fico secco.

Stiamo parlando di metodi legali, beninteso, e assolutamente innocui. Niente truffe, schemi piramidali o nefandezze simili. La verità è che conoscere la psiche dell’essere umano apre la porta a una serie infinita di possibilità che neppure la mente più brillante potrebbe immaginare.

Nell’articolo “Ti assicuri più volte al giorno di aver chiuso la valvola del gas?” (chi non l’ha ancora fatto può leggerlo qui), abbiamo parlato di quanto le nostre vite siano più o meno influenzate dai disturbi ossessivo compulsivi.

Idee e pensieri ripetitivi creano dei loop nella nostra mente e ci spingono a compiere delle azioni, dette compulsioni, il cui unico scopo è attenuare il senso di ansia e angoscia da cui siamo pervasi.

Ebbene, essere padroni di questo concetto significa poter speculare a proprio piacimento sulle umane debolezze e vivere di rendita. È proprio questo che ha fatto lo sviluppatore Johan McCubbin, mettendo online un’idea tanto stupida quanto geniale che gli sta fruttando migliaia di dollari.

Quante persone hanno pagato un dollaro per vedere quante persone hanno pagato un dollaro?

Johan_McCubbin“Howmanypeoplepaidadollartoseehowmanypeoplepaidadollar.com” è il nome del sito in questione. A cosa serve? A nulla. Cosa fa? Nulla, ma lo fa molto bene.

Una delle ossessioni più comuni nel genere umano è la curiosità. Un vecchio proverbio dice che essa è femmina, ma è una bugia perché anche i maschietti sanno il fatto loro, in quanto a ficcanasare.

Nel momento in cui un’immagine, un video o una frase colgono nel segno scatenando la curiosità, l’istinto di spingersi oltre per saperne di più è praticamente irrefrenabile. Nessuno è capace di resistere, punto.

A pensarci bene il web si serve molto di questo meccanismo, tant’è che i titoli delle notizie pubblicate dalle varie testate online sono sempre posti in maniera tale da invitare al clic compulsivo o alla registrazione. E questo frutta i soldi veri, grazie al sistema della pubblicità (se un sito è cliccato e trafficato, infatti, gli sponsor saranno disposti a elargire somme consistenti per reclamizzare i loro prodotti).

Cos’ha fatto, dunque, il signor Johan McCabbin? Ha creato forse la pagina web più banale della storia, inserendo la domanda che dà il nome al dominio e un pulsante PayPal che l’utente può cliccare qualora decidesse di accreditargli un dollaro per sapere quanti altri curiosoni hanno fatto altrettanto prima di lui.

La mente vacilla al solo pensiero che un’idea tanto strampalata possa aver riscosso un tale successo, ma tant’è. Grazie alla diffusione sui social network, attraverso le condivisioni del link, migliaia di ficcanaso si sono precipitati sul sito e non hanno esitato a pagare il loro bel dollaro pur di leggere il numero misterioso.

Ebbene sì, la compulsione è capace di fare anche questo. Spendere un dollaro per sapere che altri diecimila novecento beoti hanno fatto la stessa cosa, per lo stesso assurdo motivo, può avere un potere ansiolitico più forte della benzodiazepina.

Lo stesso Johan McCubbin ha dichiarato, in una recente intervista, che gli utenti che gli hanno regalato i loro soldi sono fondamentalmente degli idioti. Ciò si è dimostrato solo apparentemente un autogol, perché dopo un breve periodo di magra, è bastata qualche nuova condivisione su Facebook per far ripartire il meccanismo.

La curiosità non conosce ostacoli, c’è poco da fare. Alcuni utenti hanno addirittura affermato di aver ceduto alla tentazione più volte. Sarà anche vero che perseverare nell’errore è diabolico, ma probabilmente la malattia della compulsione è una valida attenuante.

 

Il potere di una mente aperta.

Johan_McCubbinSomiglia a un mantra buddhista, ma “il potere di una mente aperta” è davvero infinito. Spesso ci perdiamo in discussioni filosofiche sui massimi sistemi ed elucubrazioni varie, nel disperato tentativo di partorire un’idea valida che ci permetta di risollevare le nostre finanze.

Fondamentalmente trascuriamo due aspetti: il denaro è solo un mezzo di scambio e l’essere umano è molto più elementare di quanto si possa immaginare.

Per guadagnare cifre considerevoli non è indispensabile produrre qualcosa di costoso. Bisogna essenzialmente convincere un significativo numero di persone a regalarci una moneta.

Attenzione, questo non significa non creare valore né chiedere l’elemosina. I soldi sono solo uno strumento attraverso il quale stabiliamo il valore di una merce, un prodotto o un servizio. Suscitare una curiosità significa creare un bisogno e soddisfare quest’ultimo al prezzo di un dollaro, per quanto possa suonare strano, significa dare al cliente ciò che chiede.

Quanti soldi spendiamo esattamente nella stessa maniera senza rendercene conto? Non è forse vero che i nostri armadi sono pieni di vestiti o accessori che non indossiamo quasi mai, ma che al momento dell’acquisto credevamo ci avrebbero reso persone migliori?

Cediamo continuamente alle nostre compulsioni e gli esperti di marketing lo sanno bene, proprio per questo confezionano il nulla in modo tanto accattivante. L’idea di Johan McCubbin è solo l’estrema sintesi di questo concetto ma non dà e non toglie nulla di più di quanto faccia l’ultimo smartphone top di gamma proposto dal mercato.

Tanto il numero misterioso di McCubbin quanto l’iPhone X vanno a soddisfare una necessità di tipo compulsivo. La differenza la fanno solo i costi di produzione e il prezzo di vendita, ma i guadagni sono assicurati in entrambi i casi.

La prossima volta che ci verrà in mente di metterci in proprio, allora, proviamo a investire del tempo interrogandoci sulle principali debolezze del genere umano e lasciamoci andare, giochiamo con la fantasia. Potremmo addirittura diventare ricchi.

 

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 

 

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