Lavorare 2.0

Quasi quasi …..apro uno stabilimento balneare

Come aprire uno stabilimento balneare in Italia con ristorantino sulla spiaggia

bar_sulla_spiaggiaE…. se proprio non ve la immaginate una vita di lavoro chiusi in un ufficio tra le scartoffie e vi accorgete di non poter fare a meno di una quotidiana “vista mare”, allora considerate l’idea di aprire uno stabilimento balneare che magari abbia anche un ristorantino sulla spiaggia.

L’idea è buona anche se la strada da fare non è poca perché, anche se in Italia abbiamo circa 7.500 Km di costa e quindi c’è tanto spazio, andrete incontro a numerosi adempimenti amministrativi e tante procedure prima di realizzare il vostro sogno.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i passi da compiere.

 

Quello che occorre. I 7 atti obbligatori

  1. Concessione demaniale marittima
  2. Autorizzazione unica ambientale 
  3. Aprire una Partita IVA 
  4. Iscrizione dell’impresa al registro della Camera di Commercio
  5. Attestato corso formazione professionale 
  6. Un commercialista
  7. Concessione demaniale marittima

spiaggia-ombrelloniLa prima questione da affrontare, infatti, è il discorso “spiaggia”.

Essa è un territorio demaniale (ossia di proprietà dello stato), dunque per legge non si può acquistare ma solo affittare. Per ottenere la concessione demaniale marittima per attività turistico-ricreative, bisogna rivolgersi al Comune in cui è ubicato l'arenile che intendiamo affittare.

Difatti spetta al Comune, su mandato della Provincia, gestire le spiagge e stabilire quanti e quali tratti concedere ai privati per la realizzazione di stabilimenti attrezzati.
Purtroppo in molte località la disponibilità di spazi si sta riducendo. In genere si indicono delle gare pubbliche per aggiudicarsi parti di spiaggia, ma ciò non avviene molto di frequente

Autorizzazione unica ambientale

E’ un documento indispensabile per iniziare questa attività. Non è altro che un nulla osta, rilasciato dal Comune, che tutela l'ambiente marino e della costa. Una volta ottenuto il passo successivo sarà quello di recarsi presso l’Asl di appartenenza e presentare la denuncia di inizio attività.

La stessa cosa dovrà essere fatta presso il Comune. Asl e Comune poi controlleranno se la struttura possiede tutti i requisiti igienico-sanitari necessari. Inoltre si controllerà se gli impianti sono in sicurezza statica e se si può garantire una tutela dell'ambiente.

Cessione del quinto Dipendenti 300x250
Realizzazione della struttura

Una volta ottenuti i permessi ci occuperemo di realizzare la struttura attraverso il progetto di un architetto. Realizzata la struttura attrezzeremo la spiaggia con lettini ed ombrelloni. Se poi abbiamo in mente di aprire anche un bar o un ristorante avremo bisogno di depositare al Comune anche la SCIA per la somministrazione di alimenti e bevande.   

La direttiva Bolkestein

lido-mareE’ una direttiva europea che l’Italia deve attivare entro il 2016 che serve per favorire la libera concorrenza e secondo la quale le autorizzazioni dei Comuni agli operatori turistici non si possono rinnovare ogni 6 anni. 

Succede invece che queste debbano tornare all'asta dopo il primo periodo di concessione.

Questa direttiva, soprattutto per chi ha investito ingenti somme, è fortemente penalizzante è per questo che le associazioni di categoria stanno collaborando ad una legge quadro che disciplini il settore. 

Lo scopo di questa legge è quello di smussare la rigidità della direttiva europea.

Ti consiglio la lettura di questo manuale che ritengo molto professionale

 

Simona
Blogger marina

 

 
 
 

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Cosa fare per lavorare da Starbucks Italia

Assunzioni 2017-2018 Starbucks Italia, come funzionano le selezioni del personale

starbucks-italiaSarà successo anche in Italia? Difficile dirlo! Fatto sta che sta per aprire in Italia la più famosa catena internazionale di caffetterie che offre caffè, dessert e prodotti di pasticceria. 

Starbucks apre a Milano nel 2018  il suo primo locale in Italia con il gruppo Percassi famoso per i marchi Kiko e Madina

Poi Roma, poi il resto del Paese. 

L’obiettivo è aprire 300 punti vendita in 6 anni se gli italiani apprezzeranno il caffè “all’americana”

La catena internazionale cerca baristi, camerieri, cassieri e responsabili del locale. Starbucks è anche punto di incontro e di relax. In tutto il mondo dà lavoro a circa 160mila dipendenti. Lo sbarco in Italia è atteso da tempo.

Per avere successo in Italia le caffetterie Starbucks faranno leva su due punti fondamentali e cioè l’hi-tech e l’offerta digital. L’idea è quella di selezionare location nel centro città, dove si fanno affari e dove si incontrano banchieri, avvocati, imprenditori e professionisti che hanno bisogno di parlarsi in modo riservato e, soprattutto, necessitano di una buona connessione wi-fi. Un mix che anche a Milano, capitale del business, non è proprio facile trovare.

Come funzionano le selezioni del personale

Innanzitutto diciamo che per trovare lavoro da Starbucks Italia è necessario collegarsi al relativo sito nella sezione lavora con noi.

Intanto, ci facciamo un’idea di come funzionano le assunzioni all’estero

Il curriculum

All’estero solitamente non vengono mai accettati curriculum vitae cartacei, ma bisogna andare sul sito e scaricare e compilare il form dove in pochi minuti si presenta la propria candidatura per lavorare da Starbucks. Inoltre all’estero si può consegnare poi il modulo apposito direttamente nei punti vendita e si sarà chiamati per eventuali opportunità di lavoro. Starbucks assume all’estero giovani anche senza esperienza.

I colloquio

colloquio-starbucks-italiaQuali sono le domande più ricorrenti in un colloquio all’estero? Consideriamo che l’aspetto più importante per Starbucks è il customer service e cioè l’attenzione al cliente, è per questo che le domande più ricorrenti  ai fini dell’assunzione sono: “Puoi raccontare una volta quando hai lavorato bene in un gruppo’ o ‘Puoi raccontare quando hai visto un ottimo esempio di customer service”.

All’estero,inoltre, se si supera il colloquio si viene chiamati per un giorno di prova

Possibilità di carriera

Fare carriera è possibile ed accade spesso all’estero. Si parte magari come baristi e si può nel giro di poco tempo diventare manager del locale.

Buona fortuna

Simona
Blogger caffeinomane

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La coccolatrice professionista: un’escort per l’anima

Premessa.

Negli ultimi anni si sta progressivamente delineando una nuova, nobilissima figura professionale: il donatore di coccole per neonati abbandonati. Si tratta di una forma di volontariato volta a soddisfare un bisogno primario come quello dell’affetto che, specie in tenera età, assume una valenza non meno importante dell’alimentazione e delle cure igieniche e cliniche.
Lo psicoanalista austriaco René Arpad Spitz, infatti, dopo un’accurata ricerca scientifica ha osservato che i neonati in condizione di deprivazione affettiva vanno incontro a danni irreversibili dal punto di vista motorio, del linguaggio e dello sviluppo intellettuale.

L’importanza che l’amore riveste per ciascun individuo, specie nella fase neonatale, ha spinto l’agenzia statunitense Spence-Chapin a reclutare volontari per coccolare i bambini meno fortunati. Questi angeli custodi, dopo un adeguato periodo di formazione, dedicano tempo e premure ai neonati e li aiutano a costruirsi un album dei ricordi scattando foto dei momenti trascorsi insieme, comportandosi come veri e propri genitori. Inoltre provvedono a fornirgli il corredino personale e partecipano all’inserimento nella famiglia adottiva.

In Italia, segnatamente nel bresciano, di recente è nata l’Associazione Dharma e si prevede che a breve prenderanno forma altre organizzazioni simili in tutto il territorio nazionale.

E poi arriva Samantha.

Una trentatreenne americana, complice la necessità di sbarcare il lunario per via alla crisi, s’è inventata un lavoro che va oltre i confini della creatività: la coccolatrice professionista per adulti.
Si chiama Samantha Hess e per sei giorni la settimana si prodiga quotidianamente in cinque sessioni di coccole al prezzo di sessanta dollari ciascuna. Conti alla mano, questa bizzarra imprenditrice fattura oltre settemila dollari al mese (davvero niente male per una start up individuale).

La sua fortuna è stata capire che anche per un adulto l’abbraccio ha effetto terapeutico, specie in una società alienante come quella attuale. In esso si trovano conforto, sostegno e comprensione, cioè esattamente tutto quel che manca nei rapporti interpersonali tipici, ad esempio, delle realtà aziendali dove l'individuo trascorre buona parte della giornata.

Tuttavia si tratta di un gesto molto intimo, poiché l’emozione è trasmessa da un corpo all’altro attraverso il contatto fisico, ed esiste il rischio che il cliente avverta una pulsione sessuale nei confronti della terapeuta. Proprio per questo motivo Samantha, come un’hostess prima del decollo, stabilisce le condizioni da rispettare affinché la sessione di coccole possa consumarsi alla stregua di una seduta di psicoterapia. Qualora il cliente dovesse superare i limiti del platonismo, lei lo avvertirà con due colpetti sulla spalla ristabilendo l’equilibrio.

Ok ma…

Come si fa ad avvertire un senso di conforto, sostegno e comprensione in un abbraccio a pagamento? Se è vero che stringere qualcuno al petto attiva delle aree del cervello capaci di far percepire al ricevente un senso di benessere, è altrettanto ipotizzabile che l’idea di dover sborsare sessanta dollari per la prestazione ne attivi altre in totale antitesi.

E poi come è possibile prendere per buono un gesto affettuoso falso come una banconota da quindici euro? Quale potrà mai essere l’emozione trasmessa dal giver al taker?
Forse l’unico messaggio subliminale capace di arrivare a destinazione è “Coprimi di soldi, disperato!”. Il che accomuna la coccolatrice professionista a una qualunque escort che soddisfa sessualmente il proprio cliente senza avere il minimo trasporto emotivo.

Non c’è da stupirsi, dunque, se di quando in quando la signorina Samantha deve dare due colpetti sulla spalla al suo “paziente”, perché il tipo di servizio che offre è più che equivocabile, a livello inconscio.

 

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 

 

 
 
 
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