Lavorare 2.0

Hai un blog e una community? Comincia a guadagnare con il content marketing

Come far fruttare il fascino (in) discreto della scrittura?

ContentMarketingFormicaArgentinaLa peculiarità ed il punto di forza del blog sta oggi nel suo essere connubio tra informazione e comunicazione, declinato con varie gradazioni da blogger, influencer e opinionisti 2.0. 

Nei primi anni Duemila, perlò, impazzavano i diari digitali su Splinder e Blogspot; condividere con perfetti sconosciuti pensieri e suggestioni ispirati al quotidiano sembrava facile come respirare. 

Questa urgenza emotiva non realizzava comunque pienamente le potenzialità del blog, luogo ideale di incontro e scambio di informazioni.

Come sono cambiati i blog per non passare di moda?

Lentamente si è assistito a un’evoluzione: i racconti didascalici della propria vita sono diventati sempre più rari, e sono stati sostituiti dai post dedicati a descrizioni, recensioni e suggerimenti su oggetti di comune interesse tra autore e lettore. Scrivere di ciò che si ama significa esprimersi con cognizione di causa, offrendo spunti utili e alimentando il confronto. I primi e più evidenti effetti di questo circolo virtuoso sono rappresentati dal fatto che il blogger guadagna autorevolezza, e che nel blog si crea un diffuso clima di fiducia.

Sorge quindi spontanea la domanda. È possibile, per chi scrive, mettere a frutto anche monetariamente passione e competenza? Insomma, si può guadagnare grazie al blog? La risposta è sì, grazie al content marketing.

“II contenuto è il re”: perché il tuo blog vale

ContentMarketingDueFormicaArgentinaLa pubblicità in senso tradizionale è diventata nel corso degli anni pervasiva, banale e – talvolta - inutile. Questo ha reso necessario, da parte delle aziende, individuare nuovi canali e modalità d’azione.

Si è sviluppato così il content marketing, e cioè la produzione di testi finalizzati a far conoscere un marchio e un prodotto ai potenziali clienti. La comunicazione, mirata e selettiva, si inserisce in blog tematici, intercettando persone già interessate. 

Queste sono naturalmente predisposte a trasformarsi sia in contatti utili dal punto di vista commerciale, che in sostenitori attivi, preziosi per il consolidamento e ampliamento della community.

ContentMarketingTreFormicaArgentinaSe possiedi un blog, hai già scritto un certo numero di contenuti e hai un po' di lettori affezionati, è il momento giusto per iniziare a lavorare con le piattaforme di content marketing. Si tratta di siti specializzati nel mettere in contatto le aziende interessate a promuoversi, con gli editori, vale a dire i blogger come te.

Una delle migliori piattaforme di content marketing è Coobis, che garantisce agli editori il 70% delle entrate, per incassare le quali non è necessario raggiungere alcun importo minimo né aspettare la fine del mese. Il pagamento, infatti, avviene entro una settimana.

Fai quello che ami. Non dovrai lavorare neanche un giorno della tua vita. Diceva il saggio. Chissà se immaginava che Internet avrebbe contribuito in modo decisivo a trasformare l’auspicio in realtà

Francesca Garrisi

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 
 

 

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Vinted, come guadagnare con i vestiti che non metti più

Vinted, l’app svuota-armadio

acumulo_vestiti_lfaHo sempre avuto un grosso problema con l'accumulo di oggetti e chincaglierie di vario genere.

Anzi, in particolare con l’accumulo di vestiti.

Il mio armadio è qualcosa di simile ai camerini di H&M a fine giornata. Questo perché, da brava sostenitrice del valore affettivo e amante del riciclo, mi risulta uno sforzo immane fare una cernita e portare gli abiti che non uso più dall’amico cassonetto giallo (metteteci anche una buona dose di pigrizia e procrastinazione).

Per questo motivo, dopo aver sentito che molte amiche avevano scaricato Vinted e dopo aver udito innumerevoli volte lo slogan di una delle app più in voga degli ultimi anni, mi sono decisa a scaricarla.

Di seguito vi spiegherò perché potete considerare la vostra iscrizione a Vinted come un lavoro part time, che vi consentirà di svuotare l’armadio e fare un po’ di soldini extra, cosa che non guasta mai.

Come nasce Vinted

milda_mitkuteMi ha fatto sorridere che la fondatrice, Milda Mitkute, assieme all’amico Justad Janauskas, ha creato l’app per lo stesso motivo per cui molta gente la utilizza: liberarsi della minigonna a pois taglia 38 risalente ai vent'anni o del maglione con gli ornitorichi comprato in un momento di debolezza.

(State sicuri che in qualche angolo del globo, qualcuno apprezzerà gli ornitorinchi).

Milda però non sapeva che la sua idea di un’app di compravendita di abiti usati sarebbe arrivata alla bellezza di 34 milioni di utenti e alla disponibilità in 12 mercati del mondo.

Come funziona Vinted

vinted1Non appena scaricata, la schermata appare abbastanza intuitiva. C’è la sezione dedicata a chi vuole acquistare, divisa per categoria come qualsiasi app di abbigliamento. Un ulteriore vantaggio è la suddivisione dei capi per brand, utile se si sta cercando un prodotto di un marchio specifico.

Se invece sei interessato a vendere, dopo aver creato il tuo account, devi caricare le foto dei vestiti che hai scelto di mettere a disposizione del prossimo. Ovviamente, più le foto sono accattivanti e ben fatte, più possibilità avrai di fare i big money.

Se non hai tempo o hai le capacità grafiche di Nonna Pina, ci sono tante app che vengono in tuo aiuto. Con Canva e i suoi template, ad esempio, puoi rendere in poco tempo le tue foto molto più appetibili.

Inoltre è necessario, per ogni capo caricato, fornire informazioni dettagliate come brand, taglia e stato di usura.

Anche qui, la tecnologia viene in nostro aiuto. L’intelligenza artificiale legge l’immagine, definendo fin da subito in quale categoria inserire pantalone, maglietta o felpa che sia.

Vinted, il fascino della compravendita

vinted2Dopo aver superato la parte pratica, si giunge al cuore di Vinted: decidere il prezzo e il tipo di spedizione. Soprattutto se non state vendendo un Vivienne Westwood a edizione limitata, i prezzi dovranno essere molto concorrenziali

Trattandosi nella maggioranza dei casi di fast fashion, ovvero roba che già di per sé costa poco anche da nuova, non potete fissare il prezzo uguale allo stesso del capo appena acquistato.

Tuttavia, potete agire d’astuzia. Valutate di vendere il vostro abito di paillettes a qualche euro in più così che l’acquirente, in caso di controfferta, si accordi con voi per il prezzo inizialmente pensato.

Infine si arriva all’ultimo passaggio: siete riusciti a vendere i vostri vestiti. E adesso? Dovrò fare lunghe file in posta per spedire il mio pacco in Alaska?

Niente paura.

Tra le opzioni di Vinted, nel momento in cui carichi il tuo articolo, potrai scegliere se spedirlo con il corriere di fiducia o con il sistema internazionale UPS. A ogni tipologia di pacco corrisponde una costo di recapito che viene già pagato dall’acquirente. L’importo verrà accreditato non appena il cliente confermerà che la consegna è andata a buon fine.

Oddio, e se non confermasse?

Anche qui, Vinted ha pensato a ogni nostra paranoia. Dopo 48 ore, che ci sia o meno conferma, riceverete comunque la somma pattuita.

Vinted e simili

green_chicChiaramente Vinted non è l’unica piattaforma ad aver avuto un’idea simile. Una valida alternativa è Greenchic, ex Armadio verde, che consente di vendere i propri capi ottenendo in cambio stelline spendibili sul sito.

Una neonata applicazione, figlia della più famosa “mamma”, è Zalando second hand, che con l’invio dei vestiti che non mettete più vi fa scegliere se ricevere un buono acquisto o devolvere i proventi delle vendite a un’associazione no profit.

Insomma, care pigrone, non abbiamo più scuse per lasciare il vecchio cappotto a fare la muffa nell’armadio. E, se tutto va bene, possiamo permetterci di comprare quel nuovo trench che desideriamo da mesi.


 

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Qualescegliere.it: creare un business recensendo prodotti online

Quante volte avremmo voluto provare un prodotto prima di comprarlo?

qualescegliere-formica-argentinaPurtroppo, spesso la fregatura è dietro l’angolo. E quello che sembrava un computer ultimo modello si rivela un Commodore 64.

Ormai il 56% della popolazione mondiale compra online. Per questo c’è sempre più bisogno di un faro per orientarsi nel mare magnum di offerte e proposte, che fornisca consigli imparziali, che faccia una recensione onesta dei prodotti.

Per questo motivo nasce QualeScegliere.it.

Qualescegliere.it: dare una mano ai consumatori

qualescegliere.it-formica-argentinaSviluppata come società in collaborazione  con l’Unione Nazionale Consumatori, il sito è oggi diventato un prezioso osservatorio sui consumi degli italiani.

Sulla scia dello slogan “Test di prodotti, prezzi migliori, recensioni indipendenti” è diventata una realtà importante addirittura per market place come Amazon o ePRICE. Perché?

Ami leggere? Guadagna scrivendo recensioni online

Realtà come QualeScegliere.it danno possibilità di chiudere il cerchio sul processo di acquisto: un percorso che passa anche attraverso domande, mutamenti di consumi e sensibilità.

Il sito è semplice, intuitivo e immediato, caratteristiche importanti per qualsiasi navigatore. Attraverso un percorso di comparazione e approfondimento lontano dalla pubblicità, ogni prodotto viene recensito a casa di tredici esperti che compongono il team della piattaforma, a cui si aggiungono le opinioni dei membri della community.

 

Testare i prodotti   

qualescegliere.it-formica-argentinaUna specie di forum 2.0 in cui vengono comparati prodotti di tutti i tipi, dalla cucina all’elettronica, dal giardino ai prodotti per la casa. Il sito possiede peraltro un canale YouTube in cui si può comunicare con gli esperti.

Un’altra interessante funzione riguarda la possibilità di creare un proprio account e guadagnare punti scrivendo recensioni.

Una volta accumulata una certa quantità, si può richiedere che il prodotto da testare venga inviato direttamente a casa. Una volta ricevuto e recensito, diventa automaticamente di proprietà.

La piattaforma ha riscosso un tale successo che adesso sono le stesse marche a inviare prodotti per il testing (Electrolux, Canon, Panasonic, Rowenta, solo per fare qualche esempio).

Cashback world: lo shopping online è spensierato e conveniente

«Non vedono più il rischio, vedono l’opportunità: indipendenza e obiettività che all’inizio facevano paura li rendevano poco aperti alla collaborazione, ma ormai li abbiamo convinti» – spiega Vincenzo Calenne, CEO della compagnia. «Tanto più i competitor ci affidano i loro prodotti da provare, tanto più è conveniente per tutti esserci superando approcci conservativi per proporre la qualità. Prima eravamo noi a cercare loro, adesso siamo noi talvolta a dover selezionare».

Il modello di business di QualeScegliere.it non ha alcun peso sul consumatore finale, perché il suo punto di forza è proprio la community di utenti che vanno sul sito intenzionati a spendere e acquistare: ma intendono farlo sulla base delle esperienze vissute, dei consigli, dei piccoli dettagli calati sui bisogni domestici, di cura della persona, di risparmio e di un buon rapporto qualità-prezzo.

 

Cosa ci guadagna Qualescegliere.it?

qualescegliere-formica-argentinaUna percentuale sul venduto reale, frutto della collaborazione con le diverse piattaforme. Poi ci sono banner e spazi pubblicitari  che i brand acquistano, indipendentemente dalle recensioni. La parola chiave però è sempre è imparzialità.

«Un aspirapolvere prodotto da un brand può mettere sul mercato molti modelli differenti per prezzo e funzioni: essere onesti con chi acquista significa anche dire che se la tua casa è piccola e non hai animali puoi scegliere un modello da 100 euro che garantisce un servizio che calza con le tue esigenze più di quanto possa fare un apparecchio che costa cinque volte tanto».

 

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 


 

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