La Start Up

Startup americana produce uno spazzolino antimicrobiotico e sostenibile

Si chiama Boie Usa e produce spazzolini in un materiale che uccide i batteri nella bocca ed ha la testina staccabile e sostituibile

boie spazzolinoE’ sorprendente sapere che “la bocca di un cane è più pulita di quella di un uomo” vista la quantità di batteri che si annidano all’interno di questa. 

Nonostante ciò usiamo lo stesso spazzolino per giorni e mesi senza preoccuparci del fatto che non è affatto pulito.

L'idea della Start-up americana

Da questa osservazione nasce una startup americana che produce spazzolini da denti in materiale gommoso meno abrasivo sullo smalto e sulle gengive, che sono privi di BPA e ftalati e, soprattutto, che hanno l'argento incorporato nelle setole e nella testa dello spazzolino da denti, in modo tale da uccidere i batteri al contatto e non mantenerli dalla nostra bocca.

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La sostenibilità ambientale

Perché ogni volta che sostituiamo il nostro spazzolino aumentiamo i già troppi 50 milioni di chili di plastica che vanno a finire nelle discariche.

Boie ha così progettato spazzolini da denti con teste staccabili. Quindi, invece di buttare via tutto, si può semplicemente sostituire la testa dello spazzolino da denti.

E poiché le testine sono fatte di un materiale simile alla gomma, non si rompono e non devono essere sostituite spesso, così anche qui si risparmia denaro.

La startup ha iniziato la sua ascesa su Kickstarter e ad oggi a avuto successo soprattutto nell’e-commerce.

Simona
blogger eco-sostenibile

 

 



 
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Pixfood: per preparare la cena basta una foto

Giornata di lavoro piena

stress1«Traffico sulla via del ritorno, nervi, cervello in pappa. Devo persino pensare a cosa cucinare per cena? Ho anche fatto la spesa ma zero idee su cosa preparare!».

Abbiamo appena trasmesso il pensiero tipo di chiunque si trovi alla fine di una lunga giornata e abbia esaurito i neuroni. Esistono già parecchie applicazioni che facilitano la vita in campo mangereccio. 

L’obiettivo, in questo mondo di cibi precotti e di corse contro il tempo, è riuscire a raggiungere... l’immediatezza di azione.

Pix Food, la cena in uno scatto

Per questa motivazione Pix Food promette di farsi fedele consigliera e salva-vita della nostra quotidianità. Come funziona? È sufficiente fare una foto degli ingredienti a disposizione, pochi o tanti che siano, per ricevere in cambio ricette personalizzate.

L’applicazione funziona in duplice direzione: suggerisce sia di che ingredienti sia composto un certo piatto che abbiamo davanti, per replicarlo in futuro in maniera molto precisa, oppure, fotografando determinati ingredienti ti suggerisce quali piatti sia possibile realizzare.

 

Ricette su misura

salmone-avocadoUn ulteriore aspetto interessante, che la rende diversa rispetto ad altre applicazioni simili, è la personalizzazione delle ricette, ovvero le pietanze vengono tarate sul profilo che è stato impostato. 

Dunque non solo si parte dall’ingrediente per capire cosa cucinarci ma i piatti vengono elaborati sulla base della compatibilità, considerando anche allergie, intolleranze e altre applicazioni precedentemente indicate.

«Dopo che hai scattato una foto l’app ti manda ricette su misura – ha spiegato Martin Tonnesson, Ceo e fondatore di PixFood. «All’inizio sono più o meno le stesse per tutti ma utilizzando l’applicazione iniziano a corrispondere in modo più preciso a ciò che ci piace, prendendo in considerazione diversi atteggiamenti e preferenze».

L’app, mossa da algoritmi di intelligenza artificiale è agli inizi, tanto che non è ancora disponibile per tutti. Lanciata ad agosto, si sta perfezionando sulla base di un primo gruppo di 10mila beta tester. «Ci sono tonnellate di app di ricette a disposizione ma tutto ciò che ti forniscono sono, appunto, ricette – ha spiegato Tonnesson – PixFood invece aiuta l’utente a individuare quella giusta in un particolare momento».

Buon appetito!

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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Uniplaces:la startup specializzata in affitti per studenti fuori sede

Nata nel 2012, la piattaforma oggi genera un milione di euro a settimana per i proprietari di casa

UniplacesUniplaces è un portale che nasce con l’obiettivo di risolvere il problema dell’alloggio per gli studenti fuori sede. Questa startup è stata fondata nel 2012 da tre studenti neolaureati di Lisbona Miguel Amaro, Ben Grech e Mariano Kostelec che volevano risolvere un problema che li riguardava: quello degli alloggi durante il periodo universitario.

Il problema, infatti, nasceva dalle difficoltà trovate da essi stessi e da altri studenti nella ricerca della casa all’estero, dovendosi confrontare con una lingua che spesso non si padroneggia ancora completamente. Rientrati a Lisbona dopo un periodo di studio in Inghilterra fanno una ricerca di mercato e verificano che il campo dello student housing internazionale offriva molte potenzialità e poca competizione. E’ così che i tre hanno lanciato la loro startup.   

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Come funziona Uniplaces

Nasce così un nuovo portale che ricalca il modello di Airbnb, ma questa volta le prenotazioni sono di lungo e medio periodo (dai 6 ai 9 mesi), mettendo così in contatto i proprietari di case e stanze con gli studenti che le stanno cercando. 

Il successo di questo portale è dovuto principalmente alla sua semplicità ed alla sua immediatezza come viene spiegato in un’intervista ai fondatori

I proprietari di immobili possono registrarsi direttamente sul sito, a quel punto li contattiamo e inviamo un nostro fotografo per realizzare il booking fotografico e verificare che le specifiche inserite sul portale corrispondano alla realtà che troverà lo studente; solo dopo questa verifica della qualità il team homeboard di Lisbona si occupa di scrivere la presentazione dell’alloggio e carica la scheda. 

Durante la ricerca dell’alloggio, lo studente viene accompagnato da un nostro team, che lo aiuta a risolvere qualsiasi problema, dalla lingua a quelli burocratici, e solo se al termine lo studente è soddisfatto della soluzione si conclude la prenotazione

Per il servizio svolto Uniplaces trattiene dallo studente il 15% sul primo affitto e dal proprietario circa il 5% sul totale della prenotazione.

 

Ad oggi

A credere nei tre studenti sono stati in molti. Ricordiamo, infatti, che la startup lo scorso anno ha ricevuto un finanziamentio di 24 milioni di dollari

La sua crescita è tale da generare un milione di euro a settimana per i proprietari di casa. Il numero di prenotazioni,inoltre, è cresciuto del 210% a livello europeo nell’ultimo anno. In particolare, in Italia le entrate per i proprietari sono aumentate del 300%. A Milano Uniplaces ha generato 3 milioni di euro per i proprietari solo nei mesi estivi. E un numero di alloggi che è cresciuto del 400% dal 2015.

Simona
Startupper perenne

 

 

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