Fare business con la sharing economy? Ecco un esempio green
Pensa ad una startup che permetta ai genitori di scambiare i vestiti usati dei propri figli con altri abiti
Si chiama Armadio Verde ed è una startup che vuole farsi spazio nella sharing economy attraverso la creazione di un mercato di condivisione di vestiti usati dei bimbi.
Tutto nasce dall’esigenza di risolvere un problema che hanno tutti i genitori i cui figli, crescendo, lasciano armadi pieni di vestiti ancora buoni, ma non più utilizzati.
Poter riutilizzare i vestiti significa risparmio e taglio allo spreco, sostenibilità economica e ambientale. Ed è qui che agisce Armadio Verde.
Come funziona lo scambio dei vestiti?
Attraverso un sito che fa in modo che genitori possano spedire tutine e vestitini che non usano più prendendo in cambio abiti messi a disposizione dagli altri clienti.
La qualità dei vestiti viene analizzata dallo staff di Armadio Verde e in base allo stato di conservazione, al maggior o minore pregio dell'indumento, assegna un punteggio in stelline, in base al quale i genitori possono "pagare" altri vestiti dal negozio online.
Come si guadagna?
Se non si hanno vestiti da scambiare è possibile comprare i prodotti. Per ogni operazione si paga una commissione di cinque euro.
Lo scambio degli abiti può riguardare anche l’abbigliamento femminile.
Gli abiti che si scambiano?
I vestiti che si scambiano devono essere come nuovi o nuovi, lavati, con cerniere e bottoni funzionanti e delle migliori marche.
Sono escluse le marche mass market questo perché “non si percepisce il vantaggio dello swap se si scambia qualcosa che già costo poco”. Inoltre, vengono privilegiati i marchi made in Italy.
In più il database di Armadio Verde è sempre aggiornato e da la possibilità alle mamme di segnalare anche marchi locali di alta qualità.
L'Armadio verde offre così anche una dimensione glocal “dando la possibilità a tutte le mamme di Italia di conoscere anche piccoli brand" con buona pace del made in Italy.
La clientela di questo business online?
E’ composta da tre categorie di donne
- “c'è quella fashion che scambia perché vuole cambiare spesso il guardaroba del bambino;
- la mamma green attenta allo spreco
- la mamma che vuole risparmiare”
Quest'ultima è la più gettonata anche perché il risparmio medio del baby swap è dell'85-90%.
Simona
sharing blogger