Attenzione videogiocatori, arriva il reato di swatting

Il codice d’onore dei gamer è una cosa incredibilmente seria. Roba da far impallidire il Fight Club. Mai vincere troppe partite o potresti ritrovarti un fucile puntato alla testa. E non stiamo parlando di quello di Call of duty, bensì quello degli SWAT, squadre speciali dell’esercito americano.
 
Oltreoceano è stato  recentemente formalizzato il reato di swatting, che consiste nel denunciare impropriamente un falso misfatto nei confronti di chi ci ha sconfitto a un gioco online. Con  questa scusa vengono spedite  le forze dell’ordine a casa del malcapitato vincitore.
 
Più spari, più vinci
 
Forse non tutti sanno che il mondo dei videogiochi online ha subito un’enorme evoluzione negli ultimi anni. Da  Battlefield a Call of duty, si è finiti a partecipare in tanti alla stessa partita, e soprattutto in tempo reale. Questi giochi scatenano una sorta di terza guerra mondiale virtuale in cui tutti sono contro tutti, con armi di ogni forma e tipo. Addirittura qualcuno ha cominciato a guadagnare grazie alle visualizzazioni ottenute dalle proprie migliori performance, registrate e caricate su Youtube. D’altronde, non esistono grandi poteri senza grandi responsabilità, e questo significa che la sconfitta  produce, negli avversari, invidia e desiderio di vendetta.
 
Il caso Castillo

Vi sembra uno scenario da nerd incalliti? Eppure è ciò che è capitato all’ignaro Rafael Castillo, newyorchese di Long Island, mentre se ne stava tranquillamente seduto sul suo divano con joystick e cuffie alla mano. Una squadra speciale ha fatto irruzione in casa sua con tanto di elicotteri e camion dei pompieri. Questi erano stati allertati da una telefonata in cui si dichiarava testualmente «ho appena ucciso mia madre e potrei farlo ancora».
Quando gli agenti hanno sfondato la porta, hanno forse pensato di essere diventati matti , dato che la madre di Castillo era viva e vegeta, e si stava tranquillamente preparando il pranzo. 
 
La condanna a Matthew Tollis
 
Ogni anno vengono registrati circa 400 casi di swatting da parte  delle autorità americane. L’ultimo burlone, è il ventiduenne Matthew Tollis, ora condannato ad un anno di carcere e 300 ore di servizi sociali. Il giovane faceva parte di un gruppo di giocatori di Xbox chiamato TCOD ( Team Crucifix or Die): non solo chiamate in ambito videoludico, ma anche veri e propri allarmi bomba ai danni di istituzioni scolastiche.
Il giovane potrebbe anche essere il colpevole nascosto dietro al caso Castillo. Da innocente giocatore di sparatutto è diventato una sorta di cybercriminale.
 
Mi chiedo se, di questo passo, gli eserciti potrebbero giungere a una nuova guerra fredda, giocandosi il destino di alcuni Paesi a colpi di mitra. Virtuali naturalmente.
 
 
Questo ragazzo ha subito uno swatting...guarda il video!

 
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