Attenzioni non gradite? Ci pensa Luisa a salvarti
10.04.2017 17:39
Oltre il danno la beffa
C’è forse qualcosa di peggio che essere in una situazione di pericolo? Purtroppo sì.
È l’agghiacciante, claustrofobica, sensazione d’impotenza che, in qualità di potenziale vittima ti assale difronte al dilemma: chiedere o non chiedere aiuto? Come fare ad allertare l’ambiente circostante di quanto sta accadendo, senza che chi ti sta minacciando metta in atto una ritorsione contro di te? Come mettersi al sicuro neutralizzando un aggressore? Il problema tocca tutti: una rapina capita anche se si è in coppia o comunque in gruppo, ma è indiscutibile che la questione si faccia particolarmente delicata quando si parla di donne sole.
Può non essere semplice, in preda all’agitazione e all’angoscia, decidere in una manciata di secondi quale sia la strategia migliore da adottare per ottenere l’intervento di qualcuno, magari un passante o il proprietario del locale in cui ci si trova.
Talvolta peraltro, inutile negarlo, i presenti temono che agire in modo diretto contro il potenziale aggressore possa mettere a repentaglio anche la loro, di incolumità. L’ideale sarebbe, insomma, individuare un modo soft e discreto per aiutare la donna vittima di attenzioni indesiderate a chiedere aiuto. Una maniera per vedersi lanciare una ciambella di salvataggio sicura e a cui ancorarsi con fiducia.
Qualcosa del genere è stato ideato a Münster, in Germania, dove alle donne in difficoltà, per lanciare il loro sos, basta porre una domanda: ist Luisa da? (c’è Luisa?).
Come fare a chiedere aiuto?
Il meccanismo di funzionamento della parola, o meglio della frase d’ordine, è semplice.
Se una donna si sente in allarme, perché magari uno sconosciuto sta tentando di abbordarla, le sta indirizzando attenzioni non richieste e/o intimidazioni, o addirittura sta cercando il contatto fisico, è sufficiente pronunciare queste tre parole rivolgendosi al personale del locale in cu ci si trova per potersi mettere al sicuro.
Ci penserà infatti l’interlocutore a chiamare un taxi, un amico o, nei casi più gravi, la polizia. Il tutto per consentire all’interessata di superare una situazione sgradevole e rischiosa nel modo più efficace e rapido possibile.
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Chi ha ideato il progetto?
Ist Luisa da? è nato per merito dell’associazione Frauen-Notruf Münster, associazione a supporto delle donne vittime di violenza che è riuscita a coinvolgere circa trenta locali pubblici della città.
Questi ultimi hanno reso possibile una capillare promozione dell’iniziativa, tappezzando i loro bagni femminili con locandine esplicative. L’intento, ovviamente, è quello di ottenere un’adesione a macchia d’olio.
“La nostra sensazione è che pronunciare la frase in codice, in caso di pericolo, sia un modo veloce e diretto per chiamare qualcuno in proprio soccorso”. Così Gerlinde Groger, direttrice dell’associazione Frauen-Notruf Münster.
L’idea è stata applicata per la prima volta in Inghilterra, nella contea del Lincolnshire. Qui, a partire dal novembre 2016, le donne vittima di aggressione chiedono di Angela, per lanciare l’allarme. Il riscontro da parte della comunità è stato tale, che si spera l’iniziativa venga adottata anche su scala nazionale.
“No significa no”
Ist Luisa da? nasce all’indomani dell’approvazione da parte del parlamento tedesco di una legge anti-stupro basata sul principio del nein heißt nein.
Questo stabilisce che per rendere un rapporto sessuale reato non è necessaria la resistenza fisica, in quanto è sufficiente l’espressione verbale della propria contrarietà all’atto.
Negare il proprio consenso, esplicitamente o implicitamente, determina la perseguibilità penale. Un passo importante, se si pensa che finora i tribunali tedeschi valutavano in modo spesso decisivo il grado di opposizione, per così dire, corporale, della vittima.
Nein heißt nein significa, in concreto, che non dovranno più subire sguardi inquisitori le donne oggetto di aggressione a seguito dell’assunzione di droga o alcool, o quelle che vivono una relazione cronicamente frustrante e penalizzante.
La nuova legge anti-stupro, seguita ai fatti avvenuti a Colonia a Capodanno del 2016, estende il concetto di crimine sessuale, e include il palpeggiamento nell’elenco dei sex crimes.
L’unico aspetto su cui parte del Parlamento ha espresso perplessità è stato quello relativo alle aggressioni di gruppo.
In tal caso, infatti, ciascuno dei componenti viene considerato autore di illecito, indipendentemente dalle specifiche, personali, responsabilità. Inoltre una condanna per violenza sessuale potrà precludere l’accettazione della domanda di asilo in Germania e determinare l’espulsione.
Un Paese può dirsi civile solo quando rimuove tutto ciò che contribuisce, direttamente o indirettamente, a colpevolizzare e privare di voce le vittime di violenza