Banche. Superati i 250 miliardi di sofferenze

I primi bilanci del 2016 cominciano ad evidenziare una montagna di prestiti non restituiti. Incagliati, a sofferenza, in mora, insomma debiti su debiti contratti da imprese e famiglie non saldati.

Ma come si è arrivati a superare i 200 miliardi di euro?
In gran parte è il risultato di una recessione che ha colpito con durezza impressionante il settore industriale, rendendolo incapace di restituire i prestiti ottenuti. Secondo un'analisi di Merrill Lynch, il 75% delle sofferenze era attribuibile alle aziende, e solo il 18% ai sottoscrittori di mutui. 
Fino al perido pre-crisi, nel 2008 le due tendenze avevano invece la stessa percentuale, metà alle aziende e metà alle famiglie. 
A 8 anni dall'inizio della crisi, il sistema aziende in Italia ha superato il 77%. In pratica tutte le sofferenze bancarie sono attribuibili alle aziende morose
Aziende schiacciate dalla crisi, dalle tasse, dalla globalizzazione selvaggia alla quale non erano pronte.
 
L'Europa ci salvera!
Era quanto dichiaravano Romano Prodi, Massimo D'Alema e Carlo Azeglio Ciampi negli anni '90. Mai previsione fu così tanto sbagliata!
L'Europa ci ha indeboliti
La mancanza di tutele dall'invasione asiatica, la mancanza di controllo sul tasso di cambio dell' Euro e le macroscopiche differenze di pressione fiscale tra gli stati membri dell'Europa, mette le aziende Italiani in crisi. 
Le sta facendo fallire tutte. Una dopo l'altra. E le Banche italiane vengono trascinate a fondo con loro.
 
1997 
Ecco una rara dichiarazione di Craxi sul futuro dell'Europa.
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