Bee my future: salviamo le api prima che sia troppo tardi
Sapevate che dalle api dipende l’80% delle coltivazioni destinate a nutrire l’uomo?
La FAO ha stimato che cento degli alimenti più importanti per nutrirci contano sull’impollinazione, lavoro che gli insetti a strisce gialle e nere svolgono gratuitamente. Se non ci curiamo di preservarli, molto presto potremo dire addio a pomodori, frutti di bosco, mandorle, zucchine e tanti altri ortaggi.
Apitalia, rivista ufficiale degli apicoltori italiani, lancia l’allarme per la presenza di neonicotinoidi nell’aria, ovvero un tipo particolare di insetticidi usati in agricoltura. Le sostanze agiscono sul sistema nervoso di insetti e parassiti, per non parlare di cambiamento climatico e inquinamento ambientale che stanno influendo sempre più sulla salute delle api.
Bee my future, il futuro è nelle loro ali
Bee my future è un progetto in collaborazione con LifeGate, portale di informazione legato ai temi dell'ecosostenibilità ambientale. È possibile sostenere un allevamento di alveari grazie al lavoro di un apicoltore con esperienza decennale e una profonda conoscenza degli insetti. L’organizzazione, nata nel 1982, è senza scopi di lucro e opera prevalentemente in Lombardia. Finora conta 170 iscritti e più di 8mila alveari.
Il professionista si occuperà dell’allevamento di api in un contesto urbano, seguendo i principi guida della produzione biologica. Gli apiari saranno disposti in zone di vegetazione spontanea, che non confinano con aree soggette a trattamenti chimici o vicino ad autostrade ad alta densità di traffico o altre fonti di inquinamento. Tutti i materiali utilizzati, compresi quelli per costruire le arnie, sono naturali. Il progetto vuole dimostrare che la conduzione di un apiario in città è possibile senza il ricorso a sostanze sintetiche.
Sostenere Bee my future è semplice: basta collegarsi al sito e decidere quanto donare. Lifegate manderà poi un attestato personalizzato e vasetti di miele in base all’entità del contributo, etichettati con il nome della persona che sostiene il progetto o quella a cui si vogliono eventualmente regalare.
I soldi della campagna serviranno a comprare sciami di api, attrezzature necessarie e indumenti di protezione per l’apicoltore, nonchè per finanziare assistenza tecnica, attività di verifica e monitoraggio dello stato di salute e produzione delle arnie in confromità con la legislazione, fino alla brandizzazione e diffusione del prodotto.
Un gesto solidale per il futuro non solo delle api, ma di tutti noi.
di Irene Caltabiano
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