CIE, l'Italia cambia identità

Carte d’identità logore e rovinate?
Fra qualche anno nessuno avrà più questo problema. Sembra che finalmente, dopo diciott’anni di sperimentazioni  e decine di milioni di euro investite, sarà la volta buona per la CIE (Carta d’Identità Elettronica). L’AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, ha confermato che entro il 2018  sarà completata la diffusione su tutto il territorio nazionale. Dalle grandi città ai piccoli centri , i cittadini potranno finalmente dire addio  al vecchio e scomodo documento di cartoncino per cui ci ridono dietro le forze dell’ordine di tutto il mondo. 
 
Il nuovo documento sarà costituito da una smart card  che contiene impronte digitalizzate, codice fiscale e estremi dell’atto di nascita.  Al momento della richiesta inoltre  il cittadino potrà fornire il proprio consenso per donazione di organi  e modalità di contatto, ovvero numeri di telefono, e-mail e firma digitale. 
 
Il documento elettronico consentirà l’innalzamento dei livelli di sicurezza. I dati verranno infatti codificati secondo gli standard europei già adottati per passaporto e richiesta di soggiorno elettronici, riducendo così la possibilità di contraffazione. Il cartoncino tradizionale è infatti molto più facile da falsificare  e i furti di identità a scopo criminale sono molto frequenti. 
 
La carta d’identità 2.0 è frutto della collaborazione tra Ministero dell’Interno, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, responsabile di produzione e spedizione della CIE, e AgID, che svolge funzione di supervisione e raccordo tra i soggetti coinvolti. Resta da capire se ci sarà obbligo di sostituzione e costi aggiuntivi per il nuovo documento. 
 
In ogni caso, era ora. 
 
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