26.11.2015 09:54
La dolce tentazione, che sia allo stato solido o liquido, è la passione di tutti i golosi. Ma chi avrebbe mai pensato di sfruttarlo per alimentare il motore di un’ auto?
Ortaggi e cacao non sono ingredienti di una nuova (disgustosa) ricetta ma materiali utilizzati per assemblare una macchina da corsa Formula 3.
Il bolide, messo a punto dai ricercatori dell’Università di Warwick, si muove infatti grazie a estratti della ghiotta pianta, mentre tuberi e fibre vegetali compongono la carrozzeria. Il volante è invece ricavato da una resina speciale ottenuta dalla salutare verdura arancione. Ma le novità bio non finiscono qui: il sedile è interamente composto di soia mentre sezioni anteriori e specchietti retrovisori contengono amido di patate. La vera chicca consiste infine nei dischi dei freni, realizzati con materiale in gran parte derivato da gusci di anacardi. Un veicolo insomma completamente eco-compatibile.
L’automobile è in grado di raggiungere velocità di 217, 6 km/h e accelerare fino ai 96, 56 in meno di 2,5 secondi. Tuttavia ha
un solo difetto: l’inusuale motore non rispetta le regole della Formula 3, che non consentono di utilizzare motori biodiesel per partecipare alle gare ufficiali.
L’innovazione non sta però solo nella “dolce” trovata del carburante alternativo. I tecnici del Warwick Innovative Manufacturing Research Centre (WIMRC) stanno progettando una linea green per il futuro. Il nuovo trend potrebbe azzerare l'impatto ambientale provocato oggi dalla dismissione di vecchie automobili. James Meredith, responsabile del team di progettazione di cui fanno parte anche Steve Maggs e Kerry Kirwan, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto in quanto la macchina è uno dei pochi esempi della categoria completamente ecosostenibile. Un bella rivincita nei confronti dei più scettici insomma.
Preservare la natura senza inquinare né sacrificare prestazioni: questa la forza dell’idea degli eco-inventori. È lecito dunque pensare che se il team britannico supererà alcuni stadi evolutivi del progetto, l’auto potrebbe essere messa in commercio. Lo sviluppo è infatti costato solo 200mila dollari, cifra relativamente esigua se paragonata agli esborsi economici richiesti per iniziative simili.
Miei cari amanti del cioccolato, da oggi potrete resistere alle tentazioni gettando nel motore l’oggetto del desiderio. Così non solo voi, ma anche le vostre macchine, bruceranno grassi.
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