Cos'è la tecnica S.C.A.M.P.E.R?
S.C.A.M.P.E.R: l'importanza di essere creativi
Ogni giorno la vita ci pone delle sfide e il miglior modo per fronteggiarle è sfoggiare l’estro artistico.
Occorre pensare fuori dagli schemi. C’è chi possiede questo dono e chi, invece, ha bisogno di svilupparlo. Ma niente paura.
Alex Osborne nel 1953 inizia a riflettere su una teoria in grado di sviluppare la creatività e successivamente Bob Eberle nel 1971, pubblica il libro “Scamper: Games for imagination Development”.
Scamper è esattamente l'acronimo di:
- S - Substitut – Sostituire elementi con altri
- C - Combine – Combinare, integrare, unire
- A - Adapt – Adattare
- M - Modify – Modificare, trasformare
- P - Put to another use – Utilizzare per un altro scopo
- E - Eliminate – Rimuovere elementi, semplificare
- R - Reverse – Capovolgere la prospettiva
La sua utilità- principalmente legata agli ambienti scolastici - consiste in un apprendimento cooperativo. Ma ancor più, si pone come obiettivo insegnare a pensare fuori dagli schemi. Non riguarda solo gli studenti ma chiunque abbia voglia di divertirsi. Allenare la propria mente e farsi spazio utilizzando la fantasia.
In cosa consiste la tecnica S.C.A.M.P.E.R?
1) Huston, abbiamo un problema.
Tranquilli. Chi non ce l’ha? Anzitutto dovete inquadrarlo senza farvi prendere dall'agitazione. Prendete carta e penna e riassumetelo in una frase. A questo punto, cambiate le parole in altre che non c’entrano assolutamente nulla. Ad esempio: “Come posso essere meno ansioso a lavoro?” con “Come posso essere meno ansioso al parco?”
2) La formazione di idee.
Ora che vi siete creati un problema inesistente, provate a risolverlo. Una volta trovata la soluzione, affrontate altri problemi. Successivamente scrivete tutte le soluzioni a parte.
3 ) Una circostanza bizzarra
Quel che è venuto fuori è senz’altro qualcosa di apparentemente strano. Però il processo vi ha portato ad evidenziare alcune passioni che vi rendono felici. Queste stesse emozioni o cose che vi rendono felici possono essere applicate ad un ipotetico vostro primo problema, da dove tutto è partito, ad esempio: il lavoro.
4) Problemi e soluzioni
Ora che me ne faccio di tutte queste risposte? Conservate solamente quelle che possono essere appropriate al problema primario. E, se prima ci siamo allontanati grazie all’immaginazione e alla creatività, ora dovete tornare dove tutto è iniziato.
5) Il ritorno
A questo punto, se è vero che dopo un lungo viaggio, le cose non sono cambiate ma siamo noi che abbiamo cambiato lo sguardo sulle cose, eccoci di fronte al problema. Che ne fate di tutta questa esperienza risolutiva? Cercate un nesso per formulare la miglior soluzione al problema.
Sviluppare la creatività per far fronte a disagi quotidiani è senz’altro necessario. Soprattutto perché viviamo in un mondo in cui l’informazione arriva alla velocità della luce. Siamo tutti uguali e, nello stesso tempo, tutti diversi. Occorre trovare ciascuno il proprio modo per risolvere problemi.
Quando per esempio cercavo lavoro tanti mi hanno detto una cosa: “Trovare lavoro è un lavoro”. Azzarderei dire: è compito di un artista.
Grazie alla tecnica S.C.A.M.P.E.R. siamo in grado di fronteggiare problemi nelle maniere più bizzarre. Usciamo dagli schemi del “normale” e ci renderemo conto di avere una marcia in più. Una creatività unica, che ci differenzia gli uni dagli altri.
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